Imposte (capital gain, minus, plus) Tobin Tax

Cominciassero loro a dare il buon esempio. Si tassassero le loro rendite all'interno del Vaticano, preti del menga, finendola di rimbambire la gente dal pulpito. E dell'esenzione ICI/Imu cosa possiamo dire? Per anni non hanno versato un centesimo allo Stato italiano che, anzi, con l'8% alla Chiesa e altre donazioni più o meno volontarie si sono ingrassati a dismisura. I preti devono solo stare zitti, ringraziare il popolo (bue) italiano e pensare allo spirito santo, se gli riesce
:benedizione:

loro applicano solo il vecchio detto che siamo tutti finocchi col culo degli altri...:D
 
Moda: Micciche', dimensioni e Borsa per crescere
MILANO (MF-DJ)--"Il peccato maggiore del nostro sistema imprenditoriale e' quello delle dimensioni. Oggi le nostre aziende sono piccole e per troppi anni in Italia ci siamo crogiolati nello 'small is beautiful'. Ma per investire ci vogliono dimensioni minime ottimali. Un altro problema e' che molte aziende italiane hanno un alto tasso di indebitamento finanziario, concentrato nel breve termine, e probabilmente anche noi banche sotto questo aspetto abbiamo qualche colpa. Terzo aspetto e' che oggi abbiamo lo stesso numero di aziende quotate di venti anni fa: aprire il capitale e' un tema culturalmente difficile, vuol dire rinunciare a sentirsi padroni con la P maiuscola nel senso antico del termine, pero' e' fondamentale".

Sono questi i tre aspetti critici per le aziende italiane della moda identificati oggi nel convegno 'A tutta forza verso l'estero' da Gaetano Micciche', d.g. di Intesa Sanpaolo e a.d. di Banca Imi.

Per Micciche' "oggi parlare di estero e' un non senso, diventa quasi provinciale perche' ormai le aziende sono globali" e il settore moda "ha tutte le capacita' per relazionarsi con il mercato globale. Bisogna puntare su alcuni fattori competitivi nuovi", ha proseguito il manager, citando la rapidita' delle scelte e la capacita' di anticipare la concorrenza, una sempre maggiore flessibilita' organizzativa e un uso evoluto delle tecnologie.

(END) Dow Jones Newswires

November 06, 2012 06:51 ET (11:51 GMT)


nessun problema, adesso ci pensano marietto e il suo conclave di beccamorti (pardon, tecnici :D) a far affluire capitali in borsa e favorire la crescita delle imprese: con la tobin tax :clap::clap::clap: :wall:
 
Andranno avanti a testa bassa, in parlamento sono tutti d'accordo, discutono solo gli altri punti. Distruggeranno il mercato, senza incassare un euro.

L'altro giorno c'era la classifica dell'importanza delle varie borse mondiali, la nostra mi pareva fosse dopo la ventesima posizione. Delle prime 8 economie del mondo, 7 hanno una borsa nei primi 10 posti della classifica mondiale, cioè tutte tranne noi.

Giustamente che si fa? si mette una tassa che ridurrà ancora il volume di scambi! Logico.

Il volume medio scambiato nell'ultimo mese è sotto 1500 milioni al giorno, oltre -45% rispetto alla media del 2011, il controvalore più basso dal 1998 a oggi (primo anno senza fissato bollato).
Gli scambi erano saliti fino ai 6248 milioni al giorno del 2007, poi 4068 nel 2008, poi fra i 2700 e i 2900 negli anni successivi e quest'anno il crollo vicino ai 2000 milioni in peggioramento ulteriore.
In un mercato che sta collassando, ci vogliono far gravare sopra anche una tassa sulle transazioni. Questo è il classico colpo di grazia.
 
«Il testo – spiega la portavoce di Semeta, Emer Traynor – sarà molto simile a quello della proposta presentata nel settembre 2011». In quell’occasione Bruxelles aveva previsto un’aliquota dello 0,1% per titoli e bond e dello 0,01% per i contratti sui derivati, che secondo la portavoce «dovrebbero essere confermate». Si tratterà di «aliquote minime, ma gli Stati membri dovranno applicarle in modo coerente e su una base armonizzata». La proposta dovrà poi passare al vaglio del Consiglio Ue e dell’Europarlamento, dove saranno possibili modifiche all’impianto iniziale.
Il dibattito di Bruxelles sarà seguito con un occhio di riguardo a Roma: il governo Monti ha inserito l’introduzione della Tobin tax nella legge di Stabilità, che approderà dopodomani in Aula alla Camera, e ha previsto finora un’aliquota unica dello 0,05% su azioni, titoli e derivati. L’Italia non dovrebbe partire da sola e aspetterà di conoscere le regole del gioco della cooperazione rafforzata prima di alzare il sipario sulla nuova tassa. Al tempo stesso il governo confida in una modifica della proposta di Bruxelles. «L’impianto – afferma Leonardo Becchetti, docente di Economia all’Università di Roma Tor Vergata – va costruito bene, cercando l’equilibrio ideale tra il prelievo e il rischio di elusione. Tra i Paesi che aderiranno alla cooperazione rafforzata sarà necessaria un’armonizzazione fiscale».
 
Legge Stabilita': Polillo,verso modifica Tobin Tax in Senato


ROMA (MF-DJ)--Il Governo "sta lavorando per perfezionare il testo di legge, nell'ambito di una materia che fa peraltro oggetto di valutazione nelle sedi internazionali". Lo ha affermato in Commissione Bilancio della Camera il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, definendo "altamente probabile" una modifica della norma sulla Tobin Tax in Senato.

Polillo ritiene "di buon senso" le osservazioni di Marco Causi (Pd), il quale aveva presentato un emendamento alla Legge di Stabilita' sulla tassazione delle transazioni finanziarie, che prevedeva una "profonda revisione" della normativa con "l'estensione dell'imposta anche agli operatori non italiani, l'esclusione dei disincentivi a danno degli operatori ad alta frequenza, come del resto avvenuto in Francia, l'uniformazione tra i mercati regolati e quelli non regolati, la tassazione anche dei derivati".

(END) Dow Jones Newswires

November 15, 2012 06:49 ET (11:49 GMT)
 

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