Tradando in bicicletta...

ci impongono cosa dobbiamo mangiare, cosa votare, come divertirsi ecc

se su linea verde a qualcuno scappa che l'allevamento/coltivazione intensiva e' male...c'e' il sindacato degli agricoli bla bla
se si dice che il parmigiano va mangiato con moderazione hai contro agricoli e trasformazione
se sullo lo smartphone si dice che l'abuso provoca tumori cerebrali o ai testicoli..c'hai quegli altri

alla fine non c'e' la ma verita' ma un ambiente dove devono essere mantenuti degli interessi
 
A me francamente, frega niente della psicologia dell'animale: se sia intelligente, se sia furbo, se sia giusto o sbagliato allevarlo per consumarlo. Anche la piante sono esseri viventi - insalata inclusa, fragole o cipolle, eppure nessuno si spella le mani per proteggerle, a meno che non siano baobab millenari o sequoie giganti di Mariposa Grove, per le quali riempirsi la bocca di protezionismo ambientale fa sempre politically correct.:)

La carne animale è utile ma con moderazione: lo so. Le proteine animali sono più impegnative da assimilare: lo so. Il mondo vegetale è more light: lo so.

L'alcol fa male: so pure quello.

Il fumo nuove gravemente te e chi ti sta intorno: lo so benissimo, nuoce anche peggio a chi lo respira passivamente. Per questo fumo anche in pubblico, così mi stanno alla larga.
:cool:

E' tutto giusto. Inutile rimarcarlo. Sono io che sto dalla parte corrotta del sistema alimentare. Ma potreste anche scriverlo 1000 volte ma non mi convincereste del contrario: preferisco qualche anno di soddisfazione a 100 anni da pecora. Io non voglio vivere fino a 85 anni, per campare gli ultimi 15 con l'uccello che gocciola, il cervello in pappa e l'arterio sclerosi. Me ne bastano 10/15, fatti come voglio io. Il resto ciccia.


:mumble::mumble::mumble:
è la tua firma in calce che ti tradisce :d:
 
In Carolina del Nord avevamo indirizzato dei messaggi a un gruppo di giovani donne che il modello OCEAN aveva classificato come altamente nevrotiche. Dopo averle microtargettizzate, le avevamo confrontate con un gruppo di controllo che ci aveva permesso di sostenere con un tasso di sicurezza del 95 per cento di aver ottenuto un aumento delle preoccupazioni di queste donne pari al 34 per cento, e di conseguenza ne avevamo influenzato le intenzioni di voto.
 
Dopo essermi preso per fakenewsista, complottista, pazzo scatentato, aggiungiamoci fassista, rassista di tutto e di più tanto fà tutto brodo, ha almeno ottenuto lo scopo di parlarne e di scambiarsi opinioni, su questo momento di cambiamento "storico"
 
In mattinata il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire aveva criticato la decisione di Twitter: "Quello che mi sconvolge è che sia Twitter a chiudere, perché la regolamentazione dei giganti digitali non può essere fatta dalla stessa oligarchia digitale. L'oligarchia digitale è una delle minacce che gravano su Stati e democrazie".

 
dal capitone salvini e da quell'altra isterica non uscira' mai una frase di cosi' buonsenso
meta' delle loro fortune sono dovute a sti social farlocchi
 
TRUMPUSCONI

di Marco Travaglio
Vedendo Trump che gridava ai brogli e non riconosceva la vittoria di Biden, a B. è venuto in mente qualcuno, ma senza ricordare chi. E, nel dubbio, ha inviato un articolo al Giornale di famiglia per dire che certe cose non si fanno: “È la fine peggiore. Noi liberali siamo un’altra cosa. Il voto va rispettato. Trump ha minato la democrazia Usa” per “non aver riconosciuto la vittoria di Biden”.
Figurarsi la delusione di Trump, che ha copiato tutto da lui. Il quale, in 27 anni di malavita politica, non ha mai riconosciuto una sola vittoria avversaria, gridando regolarmente ai brogli. Se i suoi fan più pittoreschi non hanno mai invaso il Parlamento, è solo perché li stipendia lui nei suoi giornali e tv. Invece il resto della stampa se la prende con Salvini&Meloni (che hanno tanti difetti, ma non hanno mai negato la legittimità delle vittorie altrui).
Nel 1994 B. vince: quindi elezioni regolari. Ma un anno dopo perde le Amministrative, ergo non vale: “La gente si è sbagliata, erano giusti gli exit-poll che mi davano vincente” (26.4.95). Nel ’96 stravince l’Ulivo di Prodi e lui strilla allo scippo: “Nel ’96 ci hanno tolto 1 milione e 705 mila schede” (6.4.2000). Anzi “1 milione e 171 mila schede” (14.4.2001).
Nel 2001 rivince lui: nessun broglio. Ma a fine legislatura è sotto nei sondaggi: cambia la legge elettorale col Porcellum per ottenere almeno il pareggio e riattacca la guerra preventiva. “A sinistra ci sono dei professionisti dei brogli. Ci hanno sottratto 1 milione e 750 mila voti” (18.2.06). E invoca “gli osservatori dell’Onu per difenderci da questi signori esperti di brogli” (6.4.06).
Il 10 aprile si vota: una notte di drammatica incertezza. Anziché presidiare il Viminale dove affluiscono i dati, il ministro forzista dell’Interno Beppe Pisanu fa la spola con Palazzo Grazioli, mentre Marco Minniti e altri Ds vanno e vengono dal Viminale per capire che accade. Su quella notte, si racconterà di tutto. Di certo c’è che Pisanu dice un no di troppo e rompe per sempre con B. L’11, finalmente, i risultati: l’Unione di Prodi ha vinto d’un soffio. B. chiama la piazza, poi la stampa: “Tanti brogli unidirezionali ai miei danni in tutta Italia.
Ne ho parlato con Ciampi, cambieranno il risultato: schede non conformi, somme sbagliate, dati riportati male, schede trovate in giro evidentemente messe da parte. Ricontrollare i verbali di 60 mila sezioni”. Le stesse parole che 15 anni dopo userà Trump. E, come le sue, senza uno straccio di prova. Per un mese B. rimane asserragliato a Palazzo Chigi, senza sloggiare né riconoscere la sconfitta, per impedire a Ciampi di incaricare Prodi prima della scadenza del mandato e rinviare la nomina del nuovo premier al suo successore.
E ogni giorno spara cifre a caso: “1 milione di schede contestate”, “1 milione e 100 mila nulle”, “un calo del 60% nelle bianche” … Il Viminale parla di 43.028 schede contestate alla Camera e 39.822 al Senato. Cioè 82 mila schede in bilico, in grado di rovesciare la nuova maggioranza. Poi Pisanu ammette un piccolo “errore materiale”: i cervelloni del Viminale hanno sbadatamente “sommato le schede contestate alle nulle e alle bianche”. Le contestate alla Camera non erano 43 mila, ma 2.131; e al Senato non 39 mila, ma 3.135. La “svista” ha ventuplicato le contestazioni per Montecitorio e decuplicato quelle per Palazzo Madama. B. però continua imperterrito a non riconoscere la sconfitta. Nemmeno quando il 19 aprile la Cassazione mette fine alla querelle e divide le schede contestate fifty fifty tra Cdl e Unione e Prodi va al governo. B. grida all’“esecutivo illegittimo per le elezioni taroccate” e compra senatori per rovesciarlo. E per due anni invoca il “riconteggio delle schede” anche se è già stato fatto e gli ha dato torto (“ci han fregato almeno un voto per ognuno dei 60 mila seggi”).
Tira anche in ballo Pisanu: “Nel 2006 fu una notte di spogli e di brogli, i nostri tecnici ci hanno dato le prove. A mezzanotte il ministro dell’Interno venne da me e mi garantì la nostra vittoria con 100 mila voti in più alla Camera e 250 mila al Senato. Poi è successo qualcosa: l’appello di Fassino ai suoi rappresentanti nei seggi e la difficoltà nel ricevere i voti da Campania e Calabria, che dopo tre ore erano diversi, la Campania segnò la vittoria della sinistra” (10.4.07). “Ci hanno fregato un milione di voti” (30.8.07).
Nel 2008 cade Prodi, si rivota e B. ricomincia: “Temiamo brogli ovunque: ci giunge notizia di 150.000 schede stampate in più in Argentina” (1.4.2008). Organizza “lezioni anti-brogli” ai suoi e distribuisce milioni di “normografi anti-brogli” agli elettori. Poi vince lui, dunque tutto regolare. Ma nel 2013 riecco la pippa del 2006. Stavolta Pisanu perde la pazienza: “Non è la prima volta che il presidente Berlusconi fornisce versioni fantasiose della notte elettorale del 2006. Ora basta. Nel 2006 nessuno delle migliaia di scrutatori e rappresentanti di lista berlusconiani sollevò un solo reclamo od obiezione in tutta Italia. Quello scrutinio fu assolutamente regolare, come poi confermò con voto unanime la giunta per le elezioni del Senato” (8.1.13). Stavolta per FI è una débâcle, ma il perchè è semplice: “I brogli della sinistra ci han portato via 1,6 milioni di voti” (17.12.13), per l’esattezza “23 voti a sezione” (3.5.15). E lo ripete a ogni pie’ sospinto nel 2016 e nel ‘17. Come si permette Trump di gridare ai brogli e di non riconoscere la vittoria dell’avversario? Non è liberale né democratico, suvvia.
Fatto Quotidiano - 9 gennaio 2021
 
e' un grosso peccato pero' che sia finita ancora cosi'
inizialmente la rete era un buon contraltare al mainstream ....poi e' stata fagocitata e diventato un qualcosa di ancora peggio
purtroppo non c'e' niente di umano che sia equilibrato....c'e' sempre una forzatura...sempre i vizi capitali di mezzo
 

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