Btp, rendimenti di nuovo in aumento
Discreta - anche se non entusiasmante - la domanda, grazie anche ai maggiori rendimenti offerti. Nella seduta odierna il Tesoro ha offerto anche un CCTeu
Nelle aste del mese di settembre i rendimenti dei Btp sono tornati a salire, allineandosi al trend registrato dai collocamenti di titoli con scadenza inferiore ai 24 mesi.
I risultati delle aste odierne non hanno sorpreso gli addetti ai lavori, considerando che nei giorni scorsi, nonostante i ripetuti interventi della BCE, lo spread tra Btp e Bund con scadenza a 10 anni ha toccato i 400 punti, il massimo dall’introduzione dell’euro.
Nella giornata odierna il ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato tre Btp.
Nel dettaglio, il rendimento lordo della quinta tranche del
Btp con scadenza 1° aprile 2014 e cedola del 4,25% (codice ISIN: IT0004750409)
è stato fissato al 4,68%, in forte aumento rispetto al 3,87% segnato nella precedente asta del mese di agosto. Secondo i calcoli elaborati da Assiom-Forex, il rendimento netto è stato pari al 4,081%. Il saggio lordo della terza tranche dei
Btp 1° marzo 2022 e cedola del 5% (codice ISIN: IT0004759673), invece,
è risultato pari al 5,86%, saggio che si confronta con il 5,22% del collocamento di fine agosto. Il rendimento offerto equivale a un saggio netto del 5,18%, stando alle elaborazioni di Assiom-Forex.
Il rendimento lordo per il Btp agosto 2021 (codice ISIN: IT0004009673, non più in corso di emissione)
è stato fissato al 5,49%, pari a un saggio netto del 4,96%.
A metà settembre il ministero dell’Economia e delle Finanze aveva collocato quattro Btp. Il titolo principale era quello con
scadenza a 5 anni, più precisamente il Btp 1° settembre 2016.
Il rendimento lordo di questo titolo era stato fissato al 5,6%, rispetto al 4,93% stabilito nell’asta di metà luglio per il Btp con scadenza equivalente (1° aprile 2016).
Ieri il Tesoro aveva collocato anche il
Btp settembre 2019 indicizzato all’inflazione, il cui rendimento lordo era risultato pari al 4,29%.
Discreta - anche se non entusiasmante - la domanda, grazie anche ai maggiori rendimenti offerti.
Nel dettaglio, con riferimento al Btp 1° luglio 2014 sono stati collocati titoli per un ammontare di 3,14 miliardi di euro, rispetto a una richiesta di 4,28 miliardi. Il rapporto di copertura (rapporto tra titoli richiesti e titoli offerti) è stato pari a 1,36, in leggero aumento rispetto all’1,32 dell’asta di fine agosto. Con riferimento al Btp 1° marzo 2022 sono stati collocati titoli per un ammontare di 2,47 miliardi di euro. La richiesta dei titoli è stata di 3,4 miliardi, per un rapporto di copertura di 1,37, in flessione rispetto all’1,27 dell’asta di fine agosto. Sul Btp agosto 2021 sono arrivate richieste per 2,09 miliardi di euro, rispetto a un ammontare offerto di 1,32 miliardi (rapporto di copertura di 1,58).
Nel collocamento di metà settembre il Btp 1° settembre 2016 aveva registrato una domanda di 4,95 miliardi di euro, mentre l’ammontare offerto era limitato 3,86 miliardi. Di conseguenza il rapporto di copertura era stato pari all’1,28, in forte contrazione rispetto all’1,93 dell’asta di metà luglio per il titolo con pari durata.
Con riferimento al Btp settembre 2019 indicizzati all’inflazione sono stati collocati titoli per 750 milioni di euro, mentre la richiesta dei titoli è stata di circa 1,58 miliardi, pari a un rapporto di copertura di 2,1.
Nella seduta odierna il ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato anche il CCTeu 15 dicembre 2015 (codice ISIN: IT0004620305, non più in corso di emissione).
Il rendimento per questo titolo è stato fissato al 5,63%. Nella precedente asta di fine luglio il rendimento del CCTeu era stato del 4,58%. Secondo i calcoli elaborati da Assiom-Forex, il rendimento netto è stato pari al 5,43%. Il titolo ha ottenuto richieste per 1,74 miliardi di euro, in rapporto a un ammontare offerto di 926 milioni (rapporto di copertura in aumento dall’1,79 all’1,88).
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