Trading Bar 2011 by gli amici di Windjets (4 lettori)

MATLEY

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eseguito, adesso ho il pmc a 30,3

cuor di leone :cool:

ottimo il tuo pmc... il mio è 31,58 :sad:



Banco Popolare affonda a Piazza Affari: servono 2,817 mld di capitali aggiuntivi

Un nuovo aumento di capitale di Banco Popolare può tuttavia essere evitato



Banco Popolare a Piazza Affari sta perdendo il 5% a 1,13 euro. Secondo gli stress test effettuati dall’Eba a Banco Popolare servono 2,817 nld di capitali aggiuntivi per rispettare i nuovi parametri. La banca veronese tuttavia ritiene che un nuovo aumento di capitale non sia necessario in quanto Banco Popolare può contare sulle riserve associate ai bond convertibili, sui benefici dell’introduzione di un nuovo sistema di validazione degli attivi e degli impieghi e su operazioni addizionali di gestione del capitale.
 

MATLEY

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Mediobanca, utili dimezzati


L’istituto di Piazzetta Cuccia ha diffuso in questi minuti la sua trimestrale. I primi 3 mesi del suo esercizio fiscale si sono chiusi con un margine di interesse di 281,8 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto allo stesso quarter dell’esercizio precedente. In peggioramento i proventi da negoziazione, risultati negativi per 12 milioni di euro. In tal modo il margine di intermediazione ha evidenziato una flessione del 7,8% su base annua attestandosi a 459,9 milioni di euro.

A causa dell’aumento dei costi di struttura e della rettifica di valore su alcune attività finanziarie il risultato lordo è sceso del 54,2% a 90,3 milioni di euro. Così l’utile netto si è fermato a 56,8 milioni, in calo del 55,5% rispetto ai 127,6 milioni di euro del primo trimestre dell’esercizio 2010/2011.

La nota della società evidenzia che il trimestre è stato caratterizzato dalla forte crisi dei mercati finanziari e dal perdurare di un contesto operativo debole, in particolare per l’attività di Corporate e Investment Banking. Il risultato netto consolidato, così, sconta l’apporto negativo dell’attività di trading e del portafoglio titoli disponibili per la vendita dovuto alla caduta dei mercati.

Guardando allo stato patrimoniale, il Gruppo ha comunicato che il patrimonio netto è sceso da 6,5 a 6,4 miliardi scontando l’effetto negativo dei mercati sulle riserve da valutazione, mentre il Core Tier 1 è stabile a 6,1 miliardi. Gli indici patrimoniali si mantengono su livelli stabili con il Core Tier1 ratio all’11,13% (rispetto a un precedente 11,19%) e un Total capital ratio al 14,10% (rispetto a un precedente 14,36%).
 

MATLEY

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Mille miliardi di euro, svalutazione dei bond greci del 50%, apertura delle porte al sostegno cinese. Oltre alla dichiarazioni che non lasciano spazio all’interpretazione di Sarkozy, che ha dichiarato che l’Europa non ha scelta


Articolo a cura di FXCM.it

Mille miliardi di euro, svalutazione dei bond greci del 50%, apertura delle porte al sostegno cinese. Oltre alla dichiarazioni che non lasciano spazio all’interpretazione di Sarkozy, che ha dichiarato che l’Europa non ha scelta. La Grecia verrà salvata. Per salvare l’Italia e per salvare l’euro, aggiungiamo noi. Il mercato ha digerito bene queste notizie ed è partito a rialzo su tutto ciò che è associabile, anche lontanamente, al rischio, in concomitanza di una vendita di dollari generalizzata, che testimonia il fatto che dobbiamo continuare a considerare la divisa americana come una valuta di finanziamento, arma da sfoderare quando l’appetito per il rischio generalizzato fa sì che ci si possa permettere di correre insieme ai più verso attività più remunerative. Il DJ-FXCM Dollar Index dopo aver rotto i supporti come visto ieri in area 9.600 ha raggiunto il livello di 9.450 e se dovesse riprendere subito questa mattina all’apertura di Londra il rally rialzista, anziché attendere lunedì (perché probabilmente un tentativo di strappo ulteriore ci sarà dopo le correzioni che abbiamo visto in nottata), esso potrebbe raggiungere facilmente quota 9.400. Non vogliamo perdere tempo nel commentare tecnicamente le decisioni prese a livello macroeconomico in Europa, su quello ci concentreremo settimana prossima quando avremo a disposizioni la maggior parte dei dettagli tecnici che necessitiamo per avere anche qualche mumero sotto mano, in quanto la price action del mercato merita tutta l’attenzione, già dalle prime righe di questo pezzo. Il dollaro l’abbiamo visto. Le commodity hanno seguito i rialzi ed il petrolio si è riportato sopra 93.00, raggiungendo nella sua corsa il livello di 94.20, partendo da 90.00, un guadagno di oltre 4 figure. L’oro non è stato da meno, e, riflettendo l’appetito per il rischio molto forte, è stato comprato pesantemente guadagnando circa 50 dollari e raggiungendo quota 1,753.07.

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EurUsd – grafico 4 ore

L’EurUsd ha toccato il target prospettato a 1.4250 (1.42489 per la precisione) ed ora si trova in fase correttiva. Due gli scenari che si prospettano.

Un approfondimento della fasi in atto, da valutare in caso di rottura di 1.4125, area dove passerà la media mobile a 21 periodi in caso di raggiungimento di quel livello, con obiettivi intorno a 1.4000 oppure un rimbalzo rialzista che potrebbe sfruttare l’area tra 1.4140 e 1.4100 (EMA 21 e livello psicologico) per provare ad attacare nuovamente i massimi. Inutile dire che tra 1.4250 e 1.4300 sono presenti quantità di stop che potrebbero essere sufficienti per far rompere queste zone di resistenza ed aprire la strada per 1.4500. Noi crediamo che un tentativo, concertato con borse e commodity che salgono, possa esserci, vedremo se oggi o settimana prossima, i livelli cui prestare attenzione comunque sono ben chiari.

Per quanto concerne il UsdJpy, ieri abbiamo toccato nuovi minimi storici. Ogni giorno ne vediamo uno, senza tuttavia riuscire a vedere uno strappo ribassista deciso. Il mercato sta temporeggiando per vedere cosa ci comunicherà la BoJ in merito alle proprie intenzioni di contenere la continua salita dello yen. Per fare una battuta, le casalinghe giapponesi dovrebbero unirsi all’appetito del rischio generalizzata che si sta diffondendo sui mercati, ma anziché finanziarsi in dollari, dovrebbe ricominciare a vendere yen (come quando si poteva fare carry trading in maniera strutturale) per dare una mano alla sua Banca Centrale ed all’economia reale nipponica. Detto questo, le considerazioni da fare rimangono le stesse. Attenzione a mettersi lunghi perché il rischio che si possa scendere ulteriormente c’è, ed è forte.

L’EurJpy ha raggiunto 108.00 e questo movimento era sfruttabile in maniera ottima utilizzando degli ordini di entrata in stop al di fuori dal range che seguivamo, 105.00/106.50. L’escursione rialzista ha rispettato perfettamente i canoni dell’enalisi tecnica poiché è stato percorso lo stesso spazio che intercorreva tra i confini del range. Le considerazioni da fare a questo punto sono molto simili a quelle fatte sull’EurUsd, prestando attenzione a 107.00 come supporto, sia per una rottura ribassista che approfondirebbe lo correzione fino a 106.00, sia per un ritorno a salire.

Il cable ha seguito tutti e ha raggiunto 1.6140, e qui il livello da tenere d’occhio come nel caso dell’euro contro usd e jpy risulta essere 1.6040.

0.8650 raggiunto e ben superato da UsdChf, che si è fermato su 0.8570, livello molto vicino al supporto più importante degli ultimi due mesi intorno a 0.8540, estendibile fino a 0.8500. Se si dovesse rompere 0.8500, si aprirebbero strade davvero ambiziose, verso 0.8250, in caso contrario 0.8750 potrebbe essere l’obiettivo. Crediamo che 0.8650 possa fare da resistenza a potenziali riprese della quotazione, quindi potremmo mantenerci in fase laterale.

L’unico tassello che non torna nel quadro dipinto è quello dell’EurChf, che ieri è sceso, nonostante l’appetito per il rischi e l’ascesa dell’euro. Ci siamo fermati su 1.2180, livello vicino all’ultimo minimo che passa per 1.2150 ed ora sembra che la resistenza più importante sia a 1.2250. Questa discesa potrebbe essere indicativa del fatto che l’euro non si trova ancora fouri pericolo, ma è troppo presto per dirlo. Il fatto che ultimamente abbia funzionato bene come termometro del grado di fiducia sulla moneta unica ci deve far riflettere.

Terminiamo con l’AudUsd, che ieri, dopo aver rotto 1.0500, livello di resistenza molto importante che seguiamo da giorni, ha fatto un balzo fino a 1.0750, ed ora a 1.0650 passa il livello da tradare come su EurUsd, EurJpy e GbpUsd. 1.0575 l’obiettivo in caso di rottura, mentre un nuovo attacco ai massimi si prospetta se dovesse tenere la EMA 21 su un grafico orario.
 

MATLEY

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Il Dipartimento del Tesoro sta valutando nuove modalità di collocamento diretto al retail di titoli di Stato che sarà possibile sottoscrivere all'emissione, senza recarsi fisicamente in banca, attraverso i sistemi di trading online bancari aderenti alla piattaforma MOT di Borsa Italiana - London Stock Exchange Group.
 

MATLEY

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ottimo il tuo pmc... il mio è 31,58 :sad:



Banco Popolare affonda a Piazza Affari: servono 2,817 mld di capitali aggiuntivi

Un nuovo aumento di capitale di Banco Popolare può tuttavia essere evitato



Banco Popolare a Piazza Affari sta perdendo il 5% a 1,13 euro. Secondo gli stress test effettuati dall’Eba a Banco Popolare servono 2,817 nld di capitali aggiuntivi per rispettare i nuovi parametri. La banca veronese tuttavia ritiene che un nuovo aumento di capitale non sia necessario in quanto Banco Popolare può contare sulle riserve associate ai bond convertibili, sui benefici dell’introduzione di un nuovo sistema di validazione degli attivi e degli impieghi e su operazioni addizionali di gestione del capitale.

7,4 miliardi per Unicredit, 3,1 miliardi per Mps, 1,5 per Ubi e 2,8 per Banco Popolare. E' il bollettino di guerra delle ricapitalizzazioni bancarie in Italia sulla base delle richieste della European Banking Authority (Eba), che ieri ha messo in luce la necessità di portare il coefficiente Core Tier 1 dei principali istituti di credito europei al 9 per cento entro il giugno 2012. Dalla lista resta esclusa Intesa Sanpaolo, che nella serata di ieri ha confermato di non avere necessità di raccogliere nuovi capitali.

Complessivamente il sistema bancario italiano necessita di capitali per 14,77 miliardi. Minori sforzi sono invece richiesti agli istituti del nord Europa. Per portare il loro Core Tier 1 al 9%, le banche francesi e tedesche avranno bisogno di nuovo capitale rispettivamente per 8,844 e 5,184 miliardi di euro. Per le banche europee lo sforzo complessivo calcolato dall'autorità bancaria sarebbe pari a 106,447 miliardi di euro. Tutti i risultati sono tuttavia da considerare preliminari e indicativi, dato che saranno rivisti durante il mese di novembre.

Intesa Sanpaolo, su richiesta Consob, ha chiarito di non presentare un fabbisogno di ulteriore capitale, specificando che al 30 giugno il Core Tier 1 ratio del gruppo era pari al 10,2%, valore che scenderebbe a circa il 10% applicando agli attivi ponderati per il rischio alla stessa data l’incremento previsto dalla normativa CRD3, come richiesto dall’analisi dell’Eba. Considerando poi il buffer calcolato dall’Eba a fronte dell’esposizione ai rischi sovrani registrata dal Gruppo alla stessa data ma valutata ai prezzi del 30 settembre 2011, il Core Tier 1 ratio risulterebbe pari a circa il 9,2%, valore superiore al 9% minimo richiesto.

Unicredit ha invece emesso una nota per annunciare che sulla base delle informazioni rese dall’European Banking Authority il cuscinetto di capitale complessivo individuato è stimabile in 7,379 miliardi di euro. Piazza Cordusio ha precisato che tenendo conto dei Cashes per il computo del Core Tier 1, il buffer di capitale scende a 4,396 miliardi.

Il buffer di capitale individuato per Mps è pari a 3,091 miliardi di euro. “Tale dato –precisa la società in una nota- non tiene conto della conversione del cd Fresh 2003, annunciata dalla Fondazione MPS per fine anno (circa 318 mln), del computo del cd Fresh 2008 nel capitale primario (circa 950 mln), entrambi fattori positivi da ritenersi perseguibili”. “Non sono altresì ricomprese –continua la nota- le componenti positive della riserva AFS”. Secondo la banca senese “il contributo di tali elementi, insieme all’esclusione dell’effetto negativo sulla riserva AFS del rischio tasso sulle coperture del portafoglio titoli di stato, annullerebbero sostanzialmente l’esigenza temporanea di capitale connessa al solo rischio sovrano”.
 

MATLEY

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only e dream

aggiornamento:

la candela annuale del 2012 potrebbe pagare xxxx points....circa...., dai valori attuali........,

+ passa il tempo+ anaconda li stritolerà....., il piano nn è buono......, nn ci vogliono i tagli......, ma lo sviluppo ..., bisogna far aumentare il pil , nn certo portarlo ad una contrazione......., tagliano , tagliano....., ma ki quazzo spende +......, inoltre per pagare il dazio ci vuole almeno una crescita costate del 1,8......., o saranno dolori.

queste salite sono ossigeno per le grosse balene arenate......, prossime al loro destino.........

è stato solo un fuoco di paglia....., basta vedere i cds......, ti ricordi ke ti ho kazziato per xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx......,

ricordati il 7 & 11


ps porthos ferrito a morte-.......

metti un grafico frame annuale del dj....,se nn lo trovi , chiedi un favore a qualcuno...


mi tocca tradar il gas per tamponare emorragia dell'es......
kiuso il long di ieri 3,74 out 3,91
3,92 sarà dura da rompere......, dovrebbe esser area del collo......., mi metto nel book 3,67


amen
 
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MATLEY

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capo: ho pasticciato il grafo di rindo.
aggiungo anche quello lineare di giugno 2011
 

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MATLEY

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Rendimento BTP 10 anni a oltre il 6%: è allarme rosso



Il collocamento del titolo decennale del Tesoro è il termometro indicatore dello stato di salute delle finanze pubbliche. Assegnati buoni per 3 miliardi con un rendimento che preoccupa gli operatori sulla tenuta dei conti dell’Italia



L’ Asta Btp 10 anni era molto attesa – C’era molta attesa per il nuovo collocamento dei titoli di Stato italiani all’indomani dell’approvazione dei leader europei delle misure anticrisi adottate dall’Italia per fronteggiare il periodo congiunturale. Ebbene, il mercato, nonostante i festeggiamenti della vigilia, ha bocciato nuovamente i provvedimenti del governo in materia di età pensionabile ritenendoli insufficienti a contenere la spesa pubblica nel breve periodo.
Rendimento Btp 10 anni alle stelle – Il Tesoro è infatti riuscito a collocare Btp con scadenza 2022 con un rendimento lordo del 6,06% superando la fatidica soglia del 6% che il Ministero dell’Economia stava monitorando attentamente nella speranza che non fosse nuovamente violata (la precedente emissione aveva assegnato un tasso inferiore dello 0,2%). Il quantitativo offerto in asta è stato di poco inferiore ai 3 miliardi di euro, una cifra minima se si considera il monte del debito che dovrà essere rifinanziato nei prossimi mesi con scadenze medio-lunghe, ma è significativa in quanto il buono decennale è preso come riferimento da tutti gli investitori istituzionali e dagli economisti per saggiare lo stato di salute delle finanze pubbliche. Siamo quindi piombati ai livelli del 1997, quando l’euro non c’era ancora.
Salgono non solo i rendimenti ma anche le preoccupazioni



Il Btp 3,75% 08/2021

Tornano quindi ad accentuarsi le preoccupazioni e i timori sulla capacità che l’Italia riesca il prossimo anno a rifinanziarsi a costi contenuti per non far esplodere il debito aggregato senza far ricorso al fondo salva stati, potenziato a 1.000 miliardi di euro, dell’Unione Europea. Anzi, è molto probabile – commentano gli esperti di Unicredit interpellati in proposito da Reuters – che l’Italia attingerà quasi sicuramente da queste riserve per onorare parzialmente all’enorme stock debito di 250 miliardi di euro in scadenza nel 2012.
Recente ribasso spread btp bund non permette a collocatori di tirare il fiato – Il recente timido ribasso dello spread dei Btp decennali italiani nei confronti del bund tedesco, sceso sotto i 370 punti, non ha quindi aiutato i collocatori a tirare il fiato che, anzi, sono dovuti scendere fino a un prezzo di 92,60 per piazzare i nuovi titoli decennali che pure avevano ricevuto richieste per quasi 4 miliardi di euro. Dalla Banca d’Italia fanno comunque notare che i rendimenti sono in linea con le aspettative del mercato e che occorrerà ancora un po’ di tempo prima che si smorzino le tensioni sul debito pubblico italiano, giusto il tempo di ponderare l’impatto delle manovre finanziarie correttive dei conti pubblici varate dal governo nei mesi estivi. Le banche italiane, tuttavia, che hanno bisogno di essere ricapitalizzate a breve, sembrano aver accusato il colpo franando in borsa subito dopo la notizia dell’asta.
Risultato delle altre aste pubbliche
Fra le altre emissioni di titoli pubblici italiani, il Btp triennale (scadenza luglio 2014) è stato collocato ad un prezzo di 98,47 con un rendimento in aumento di 0,24 punti al 4,93% (importo richiesto 4,17 mld importo assegnato 3,08 mld) mentre il Btp scadenza settembre 2019 è stato collocato al termine dell’asta marginale ad un prezzo di 90,74 con un rendimento del 5,81% (importo richiesto 1,40 mld importo assegnato 870 milioni). Assegnati titoli anche nell’asta di giovedì 27 ottobre: il Tesoro ha collocato €750 milioni di euro di BTPei, ovvero di bond indicizzati all’inflazione, con scadenza a settembre del 2021. In rialzo i rendimenti, che sono saliti al 4,61% rispetto al 4,07% del collocamento precedente e che hanno confermato la tensione che continua a rimanere sul mercato dei titoli di stato.
 
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MATLEY

Forumer storico
i decennali al 6%...

non so voi raga ma questa cosa mi inquieta... parecchio...
salgono le borse, i rendimenti, i preziosi, e le commodities...

ed il potere d'acquisto del netto in busta che fa? :-?


dopo questa tradata mi fermerò a riflettere... 6 punti son tanti...
vale la pena sputare sangue a tradare?
 

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