la maria la tengono su apposta perche devono fare adc da 7,5 banane. okkio che i francesci hanno le mani sulla banca centrale libica con bnp che ha il 7 per cento della maria.bollore ha il 10 per cento di mediobanca che ha il 9 per cento di unicredit. accerchiamento in arrivo
un'altra cosa...
25 di quei 200 che servono a marzo.... sarebbero qui... confiscati alla mafia....
sapevi che il ns governo non può vendere beni confiscati??

io non lo sapevo...
Maroni/ "C'è un progetto politico per marginalizzare la Lega, Vendola e Di Pietro e portare Passera a Palazzo Chigi"
Lunedì, 21 novembre 2011 - 17:36:53
"Non è vero che il governo Monti è solo una soluzione di tregua che mette in pausa il conflitto tra i partiti. Dietro questo governo tecnico c'è un progetto politico preciso: primo, durare fino al 2013; secondo, fare subito macelleria sociale; terzo, lanciare il post-berlusconismo e il multi-polarismo. Prima Monti caricherà su di sé tutta la parte negativa: tagli, pensioni, Ici, eccetera. Poi, all'inizio del 2012, toccherà a Passera, il superministro dello sviluppo e delle infrastrutture: rilancio dell'economia, apertura di cantieri, tagli di nastri, occupazione, prospettive, speranza. E se uno fa ripartire l'Italia, a 56 anni, diventa oggettivamente il più probabile candidato alla presidenza del Consiglio dopo le prossime elezioni". Lo ha detto l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, in un'intervista esclusiva al settimanale OGGI, in edicola da mercoledì 23 novembre.
Ha aggiunto Maroni: "Dietro l'obbligo di mettere i conti in sicurezza, c'è anche l'obiettivo non solo di mettere da parte Berlusconi, ma soprattutto di smantellare il sistema bipolare, quello per cui il governo lo scelgono gli elettori prima delle elezioni, e non le conventicole. Quindi si tratta di eliminare le “anomalie” della politica marginalizzandole: la Lega in primis, ma pure Vendola e Di Pietro. Cioè ristrutturare l'intero sistema dei partiti, attraverso una nuova legge elettorale su misura. La Lega governa tre regioni e 20 province, è impossibile sradicarla dal territorio. Per cui occorre sterilizzarla, riducendo la sua rappresentanza parlamentare e rendendola ininfluente. Per esempio con una legge elettorale sul modello di quella che voleva Bettino Craxi nel 1991: una legge proporzionale con una soglia di sbarramento che, attenzione, deve essere superata in tutte le regioni. Così dovremmo fare incetta di voti anche in Campania o in Sicilia, se no, niente rappresentanza parlamentare. Ci sono forze ben definite che stanno dentro e fuori il Parlamento italiano e che sognano il ritorno a una Dc del terzo Millennio. Un nome per tutti? Pierferdinando Casini".
"CI SONO BENI PER 25 MILIARDI CONFISCATI ALLE MAFIE, MA HANNO GRIDATO ALLO SCANDALO QUANDO HO PROPOSTO DI VENDERLI" - "A oggi ci sono oltre 50 mila beni sottratti alla criminalità organizzata per un valore superiore a 25 miliardi di euro. Ma i professionisti dell'antimafia, che ancora esistono, hanno gridato allo scandalo quando ho proposto di venderli. Dicono: se li vendiamo se li ricompra la mafia. Bene, dico io, allora li sequestriamo di nuovo". "Una grande parte della sinistra considera culturalmente la lotta alla mafia come suo patrimonio esclusivo", ha detto ancora Maroni. "Un ministro non di sinistra che fa realmente attività antimafia per loro è, come dire, fastidioso. Nel 2008 arrivo al ministero, c'è la lista dei 30 latitanti più pericolosi. Fra loro c'è quello che ha rapito, ucciso e sciolto nell'acido il figlio dodicenne del pentito Di Matteo, e quello che ha dichiarato di averne ammazzati così tanti da poterne riempire un cimitero. Bene. Dopo tre anni ne sono stati catturati 28. Vado in commissione Antimafia, si alza uno della sinistra e dice: però, ministro, deve ammettere che ne mancano ancora due...".
"I MARONIANI NON ESISTONO. NO A TREMONTI NELLA LEGA" - "Con Umberto Bossi ho un rapporto straordinario, di simbiosi. È un fratello maggiore. Lo conosco da 32 anni". Lo ha detto l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Il cerchio magico, i maroniani? In Lega non ci sono correnti come nella vecchia Dc. I maroniani non esistono, al massimo sono una categoria dello spirito, non una componente organizzata. C'è gente che definiscono maroniana che neppure io conosco. Poi ci sono, per dire, Tosi e Fontana, sindaci di Verona e Varese, che stimo per l’ottimo lavoro che fanno e di cui sono amico. Tutto qui. La leadership di Bossi? Churchill disse che quando si è in due a comandare, uno è di troppo. In qualsiasi organizzazione complessa non può esserci anarchia. In un partito, poi, conta solo la motivazione. Chi andrebbe ad attaccare i manifesti se non fosse motivato? E la prima motivazione la dà la leadership, che deve essere forte e sposarsi con la democrazia interna".
A proposito dell'indiscrezione sulla richiesta di Tremonti di aderire alla Lega, Maroni ha detto: "Bossi ci ha chiesto un'opinione... La mia era, ed è, negativa. Conosco bene Tremonti, ci lavoro dal 1994: io, lui e Matteoli siamo gli unici tre ministri che sono stati presenti in tutti i governi Berlusconi. Tremonti è un genio, anche se ha un caratteraccio, non sa farsi voler bene. Lo stimo, è una grande persona e un amico della Lega. Ma non è un leghista. Tremonti ha un ruolo fondamentale da giocare nel partito dove sta, soprattutto adesso che il Pdl è in difficoltà, tra malpancisti e gente che non sa se dire sì, no o ni. Tremonti nella Lega sarebbe uno spreco...".
"NON HO CAPITO PERCHE' BERLUSCONI NON HA VOLUTO LE ELEZIONI: E' LA PRIMA VERA SEPARAZIONE TRA LUI E LA LEGA IN 15 ANNI" - "Berlusconi ha ceduto perché Mediaset era crollata in Borsa? Negli ambienti parlamentari gira questa versione. Ma lui ha ceduto anche per le troppe pressioni, interne ed esterne. Però non ho capito perché ha mollato sulle elezioni. In 45 giorni si poteva andare al voto. Il presidente Napolitano, all'inizio, ha chiarito che le strade erano solo due: o un nuovo governo che non fosse un ribaltone, oppure elezioni. Sarebbe bastato che Berlusconi dicesse: ok, questo governo Monti di fatto è un ribaltone, e si andava diritti al voto. Il Cavaliere ha scelto un'altra strada. Rispetto la sua scelta, ma questa è la prima vera separazione tra lui e la Lega negli ultimi tre lustri». Lo ha detto l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Molti sostengono che Berlusconi sia ormai alla conclusione della sua esperienza politica. Mi auguro solo che a questo punto valorizzi Alfano, con convinzione. Ma da milanista vorrei fargli un appello: si occupi anche del Milan!".
"FARO' IL PARLAMENTARE SEMPLICE, NON CERCO POLTRONE. LA LEGA NON DEVE CHIEDERE NULLA" - "Ora farò solo il leghista. Non cerco poltrone, non mi interessano. Farò il parlamentare semplice, se questo deciderà il partito. Ho passato nove degli ultimi 11 anni ricoprendo cariche istituzionali: mi sembra di aver dato". A proposito dei rumors sul Copasir e sulle presidenze che spetterebbero alla lega, Maroni ha detto: "Cioè, mentre Monti salva l'Italia la Lega litiga per qualche poltrona? Francamente, no. La Lega non deve chiedere nulla, anzi deve sfruttare questa occasione per dimostrare quanto può essere forte il potere delle autonomie, ad esempio facendo sentire forte la voce dei sindaci leghisti contro l’aumento dell’Ici annunciato da Monti. Penso sia meglio per noi rafforzare il partito, piuttosto che stare a Roma a scaldare le sedie in Parlamento".