Trading Bar 2011 by gli amici di Windjets (1 Viewer)

fagiolo

Banned
aggiornamento h 14:30


sfrutto i rimbalzi........,
cmq kiusa isp +10%......, potrebbe continuare nella sua salita......
lascio il calice al prx....., nn sono ingordo......, specialmente con questa vola....,

mi prenderai per un pazzo ......, ma penso ke faranno di tutto per portare il vix sotto i 20....., forse nel prs mese.....

nn sono dentro mlm.....,
stanno ruotando i titoli......., oggi i bancari......., forse domani il mio tecnologico.
sono in denaro pirelli 5,1....., mi garba molto------.
oggi semestrale di bmi.......vediamo se crolla in area 1,38

ps ....oggi.....gas... spero in crollo




amen


speriamo:rolleyes::rolleyes:
 

MATLEY

Forumer storico
strong buy LANDI RENZO!

entrato ora a 1.86

:D:D

target 2.20


w list: out oro, in landi renzo
ciao rindo



pirelli ha battuto 5,1... quindi il capo dovrebbe avere l' eseguito


Jackson Hole: un anno dopo, il QE non sarà più lo stesso

E’ un misto di cautela e ottimismo l’atmosfera che si respira a Wall Street in attesa dell’importante discorso del governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, da Jackson Hole.
La maggior parte degli osservatori si astiene dal formulare attese estreme: un nuovo quantitative easing (l’acquisto di titoli di Stato a lungo termine), sul modello di quello deciso 12 mesi fa è escluso, ma si confida che il numero uno della Fed riuscirà a trovare altre strade per rassicurare i mercati.

L’appuntamento con Bernanke è per le 16.00 ora italiana da Jackson Hole, in Wyoming, dove ogni anno si incontrano i membri della Fed, i governatori delle principali banche centrali mondiali e i rappresentanti del Fondo monetario internazionale.

Un anno fa la Federal Reserve aveva annunciato proprio dalle montagne del Wyoming il cosiddetto Quantitative Easing 2 (QE2) per 600 miliardi di dollari, poi partito tra ottobre e novembre 2010. Da quell’annuncio l’indice S&P500 aveva guadagnato, fino ai massimi del maggio scorso, circa 30 punti percentuali, mettendo fine a una tormentata fase di debolezza.
Oggi la prospettiva appare diversa.
Solo pochi giorni fa il Washington Post avvertiva che coloro l’attesa per l'annuncio di un nuovo grande piano di allentamento quantitativo della Federal Reserve potrebbe andare delusa, spiegando che il presidente della Fed, Ben Bernanke, e gli altri membri del board della Banca centrale considerano l'attuale contesto economico diverso rispetto a quello di un anno fa.

E anche gli operatori non sembrano crederci troppo. Sul mercato è circolato un sondaggio condotto tra gli investitori: solo il 3% si aspetta un vero e proprio QE3, mentre il 50% si limita a dire che la Fed andrà oltre l’annuncio di tassi zero fino al 2013 come già fatto nella sua ultima riunione. Nel mezzo tutta una serie di opzioni.

Alternative che gli analisti hanno peraltro già cominciato a vagliare.

In una nota gli analisti di SocGen hanno chiarito che prima di arrivare a un QE3 la Fed metterà in campo tutte le armi convenzionali e soprattutto degli strumenti meno controversi. In questo senso è considerato più probabile l’innalzamento della duration media dei titoli nel portafoglio della Fed. Un’altra opzione vagliata da SG è la modifica del bilancio della Fed attraverso la promessa di non ridurre la quantità di titoli in portafoglio prima del 2013 o mediante il mantenimento dell’esposizione attuale almeno fino al 2013.
Anche gli analisti di Goldman Sachs hanno spiegato che Bernanke delineerà ulteriori opzioni d’allentamento, e come nel caso di SG ritengono più probabile un cambiamento alla composizione del bilancio della banca centrale piuttosto che una sua espansione. “Se usato aggressivamente, questo approccio può avere un impatto significativo”, spiegano da Goldman. Naturalmente c’è anche l’altra faccia della medaglia: “Basandoci sulle nostre conversazioni con i clienti – hanno aggiunto gli analisti– gli investitori sarebbero davvero molto sorpresi se il discorso (di Bernanke, ndr) non includesse una discussione sull’acquisto di titoli".
 

MATLEY

Forumer storico
Paradisi fiscali, al via lo scudo che parla inglese

http://adv.finanza.com/www/delivery...liana.it/job-finance/eventi/jobfinanceday.htm
lg.php


La caccia ai paradisi fiscali da parte dei governi europei si fa sempre più serrata. Dopo l’accordo firmato nei giorni scorsi dalla Germania, anche la Gran Bretagna ha raggiunto ieri un’intesa con l’esecutivo svizzero per tassare i capitali esportati nella Confederazione.

L’accordo prevede che i cittadini britannici, non residenti in Svizzera, ma che intrattengono un rapporto bancario nel Paese elvetico, saranno soggetti al pagamento di un contributo una tantum per la regolarizzazione della posizione e un’imposta annuale sulle plusvalenze realizzate Oltremanica. In particolare l’aliquota sarà del 27% per i redditi da capitale, del 40% per i dividendi e del 48% sugli interessi percepiti. L’accordo, con aliquote superiori a quelle fissate dall’euroritenuta, prevede inoltre che venga garantito l’anonimato dei correntisti britannici.

Per regolarizzare le attuali relazioni bancarie in Svizzera, le persone residenti nel Regno Unito avranno la possibilità di pagare un'imposta calcolata in modo forfettario. L'aliquota oscillerà tra il 19% e il 34% del patrimonio che si trova nei caveau degli istituti elvetici e sarà determinato in funzione della durata della relazione con il cliente nonché dell'entità dei fondi. Nel frattempo le banche svizzere si sono impegnate con il governo di Londra ad anticipare un importo di 500 milioni di franchi che verranno restituiti man mano che i capitali verranno regolarizzati. Prima di entrare in vigore nel 2013 la convenzione deve essere firmata dai due governi e approvata dai rispettivi Parlamenti. Come contropartita la Svizzera ha ottenuto condizioni di favore per l’attività dei proprio gruppi bancari Oltremanica.

L’accordo raggiunto dalla Gran Bretagna con la Svizzera è analogo a quello firmato dalla Germania ma è di gran lunga più impegnativo rispetto a quello fissato nel 2009 dall’Italia per lo scudo fiscale. I cittadini di Berlino e Londra verseranno al fisco nel momento della regolarizzazione dei rispettivi Paesi un contributo una tantum di almeno il 25% dei capitali detenuti in Svizzera e un ammontare variabile tra il 27% e il 50% sui redditi percepiti annualmente. Si tratta di condizioni di gran lunga più onerose di quelle previste per i cittadini italiani per i quali era stato previsto il pagamento di un’imposta pari a solo il 5% del patrimonio detenuto all’estero al fine di regolarizzare la propria posizione con il fisco.
 

Rindomenceslao

Forumer storico
per me stanno tirando giu l'elastico... la prossima settimana si va su a canna...

già salgono a razzo dopo il close di noi europei, cosi lunedi ci piantano un gap up in open per non far salire chi è fuori...
scommettiamo??

ergo.....compro un cip di questo

S&P 500 MINI Long
NL0009542596


è in leva a 6...
:cool::cool:
 

MATLEY

Forumer storico
per me stanno tirando giu l'elastico... la prossima settimana si va su a canna...

già salgono a razzo dopo il close di noi europei, cosi lunedi ci piantano un gap up in open per non far salire chi è fuori...
scommettiamo??

ergo.....compro un cip di questo

S&P 500 MINI Long
NL0009542596

è in leva a 6...
:cool::cool:

questo strumento ha uno strike su sp500 di 975 punti
scadenza 2020


non sarebbe meglio qualcosa out of the money... con scadenza + vicina?

perdona l'ignoranza rindo...
 
Ciao a tutti,
Rindo ho visto il tuo ingresso il Landi, siccome è un titolo che mi piace stavo per farti compagnia ... che caspita è successo da +2,5 a -7???
 

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