Trading bar 2012 by Windjets friends

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
dal 7 al 13 febbraio UNG rolla sul future di maggio che sta a 2,612, mentre ora siamo su marzo a 2,392, il 9,1% in meno, che in leva fa 18,2%...non so se mi spiego...
è come se alla chiusura di oggi a 0,523 del lev (ma perde una figura ogni due giorni...è incredibile!) sappiamo già che a maggio a 2,612 siamo ancora a 0,523, immaginando che il prezzo stia fermo...
ergo, per pareggiare si deve salire del 18% in più...

ciao max,
dove attingi le informazioni riguardanti il rollaggio?
 
buon giorno a tutti,

ci sono i volumi sul gas?


"La Grecia va salvata"
Ci crede anche Berlino

Il presidente della Bundesbank apre: «Siamo obbligati a farlo»
La Grecia va salvata»: lontano da orecchie indiscrete, in questi giorni di febbrili trattative attorno alla ristrutturazione greca il presidente della Bundesbank Jens Weidmann avrebbe condensato in questa frase la sua idea sull’estenuante negoziato in corso da mesi. Anche se la Bce continua a smentire un coinvolgimento nella trattativa sul taglio del debito greco volontario, sono settimane che si ragiona attorno al «piano B» tra le principali cancellerie europee e Francoforte. Anche perché nell’Eurotower c’è piena consapevolezza che un fallimento greco avrebbe ancora effetti devastanti sul resto d’Europa. La soluzione, secondo indiscrezioni, potrebbe venire da Bruxelles, dal Consiglio europeo che comincia domani e potrebbe togliere le castagne dal fuoco anche alla Bce. I titoli detenuti da Francoforte verrebbero ceduti al governo greco che per affrontare le perdite attese da circa 15-20 miliardi riceverebbe nuovi aiuti europei che si aggiungerebbero al nuovo pacchetto già previsto da 130 miliardi facendolo salire a 145-150 miliardi (e bloccato proprio in attesa di un accordo sulla ristrutturazione).

Una soluzione che aiuterebbe anche il negoziato tra i creditori privati e il governo greco che per la milionesima volta è stato dichiarato ieri «vicino a una soluzione»: i 15-20 miliardi diluirebbero l’onere pagato dagli altri detentori di bond. Il problema è che in Portogallo la situazione si sta aggravando e l’Italia e la Spagna non sono ancora al sicuro da un effetto domino che travolgerebbe inevitabilmente i rendimenti sui loro titoli, al riparo solo da pochissimi giorni dall’ondata di sfiducia che li aveva messi sotto pressione per tutto l’inverno. La situazione è ancora troppo delicata, insomma, per «lasciar andare la Grecia al suo destino», l’epilogo che in molti (troppi) ambienti finanziari viene ormai dato per scontato.

C’è inoltre il fatto che l’Fmi e alcuni creditori hanno cominciato a fare pubblicamente pressione perché Francoforte sia coinvolta dall’haircut. E qualcuno sta iniziando a additarla esplicitamente come capro espiatorio di un eventuale fallimento delle trattative tra i privati e il governo di Atene. «La Bce non può fare la figura dell’unica istituzione che non accetta sacrifici e intascherà solo i ricchi rendimenti dei titoli greci» sintetizza brutalmente una fonte vicina al dossier. E pazienza se è anche l’unica istituzione che ha accettato per mesi bond greci come collaterale dalle banche assetate di liquidità.

C’è un problema legale, però, che frena la Bce molto più del nodo delle eventuali perdite sui circa 40 miliardi di euro detenuti in titoli dalla Bce e che verrebbero comunque spalmate su tutto l’Eurosistema. E’ il fatto che in base ai Trattati la Banca centrale europea non può partecipare al salvataggio di un Paese dell’Eurozona come accadrebbe nel caso dello scambio tra vecchi titoli e nuovi che è alla base del negoziato in corso. Dunque si era profilata da giorni l’idea di «girare» i titoli di Stato greci in mano all’Eurotower (il debitore singolo più grande, tra l’altro) al fondo salva-Stati Efsf. Nelle ultime ore, tuttavia, starebbe guadagnando quota tra i governi europei la soluzione di girare i bond in mano alla Bce direttamente ad Atene assumendosi l’onere delle perdite. Ma vincolando il secondo pacchetto di aiuti da 145-150 miliardi di euro a condizioni dure. La Germania, com’è ormai noto, chiede addirittura un commissariamento della Grecia. Una soluzione, d’altra parte, che spazzerebbe dal tavolo l’ipotesi di un coinvolgimento della Bce nel negoziato diretto. E che sarebbe anche politicamente più digeribile: i bond greci, infatti, tornerebbero in mani greche.

Crisi: Germania avanza ipotesi commissariamento Grecia. Al via vertice Ue





Si prospetta una nuova settimana sotto stress per l’Eurozona. A poche ore dall'apertura dei lavori del tanto atteso summit Ue, il primo del 2012 che si terrà oggi a Bruxelles, torna a salire la tensione sul fronte greco. Secondo quanto riportato dal Financial Times, e poi rilanciato dalla stampa internazionale, la Germania, senza molti giri di parole, avrebbe avanzato l'ipotesi di un commissariamento di Atene. In particolare la proposta arrivata da Berlino riguarderebbe il trasferimento nella mani dell'Europa delle decisioni in tema di politica fiscale.
Immediata la risposta di Atene che ha ricordato come il budget sia di esclusiva responsabilità della Grecia. Il ministro ellenico dell'economia, Evangelos Venizelos, ha ricordato che "chiunque ponga ad un popolo il dilemma tra aiuto finanziario e dignità nazionale ignora gli insegnamenti storici fondamentali". Un'iniziativa, quella avanzata dal Governo guidato da Frau Merkel, che non riguarderebbe solo la Grecia, ma che potrebbe investire anche tutti gli Stati che non saranno in grado di rispettare gli impegni presi in materia di bilancio. Ma da dove nasce la proposta tedesca? Secondo Berlino il Governo ellenico, anche quello in carica, non è stato in grado di rispettate gli obiettivi di risanamento concordati.
Intanto si continuano a monitorare da vicino tutte le notizie in arrivo da Atene sulla ristrutturazione del debito, che sono contrastanti. Da una parte ci sono le indiscrezioni riportate da "Der Spiegel”, secondo il quale, citando le stime della Troika, potrebbe avere bisogno di un pacchetto di aiuti pari a 145 miliardi di euro rispetto ai 130 miliardi discussi fino a questo momento. Dall’altra ci sono le trattative tra Grecia e creditori privati che proseguono e si dovrebbero chiudere la settimana prossima. E nonostante la cautela regni sovrana c'è stato nel fine settimana una spiraglio di positività. In una nota diffusa sabato scorso l'Institute for international finance ha dichiarato che "i negoziati con il premier greco, Lucas Papademos, e il ministro al Tesoro, Evangelos Venizelos, continuano" e "ulteriori progressi sono stati fatti". E ha aggiunto l'istituto guidato da Charles Dallara e Jean Lemierre: "Ci aspettiamo di concludere le discussioni la prossima settimana ".
Al via il primo vertice Ue del 2012
E intanto, tra un’indiscrezione e molte polemiche, si apre oggi a Bruxelles il primo vertice Ue dell’anno. Molti i temi caldi sul tavolo da trattare. Non solo rigore di bilancio, ma anche maggiore apertura alla crescita e all’occupazione. Questione greca a parte, a Bruxelles verranno definiti anche importanti dettagli sul fondo salva stati. Secondo i rumors che circolano la Germania potrebbe togliere il veto sul potenziamento del fondo. Grande attesa anche per il raggiungimento dell'intesa europea sul nuovo patto di bilancio, definito "Fiscal Compact". Oggi il summit Ue potrebbe essere importanteappuntamento per una serie di progetti europei. Ne sono convinti gli analisti di Credit Suisse. Tra questi la nuova versione dell'Efsf, l'Esm; il cosiddetto "fiscal compact" che dovrebbe essere finalizzato e che dovrebbe entrare in vigore nel 2013; e infine per la questione Grecia. Gli esperti della banca elvetica vedono il fiscal compact come "un ulteriore passo per la creazione verso creazione di una struttura più solida nella disciplina di bilancio nell'area dell'euro, ma il trattato è più una necessità politica".



fanno solo finta di salvarla...

il fiscal compact è una cacata pazzesca...:-o
 
L'agenzia di rating Fitch ha annunciato di aver ridotto il rating sul debito unsecured di Enel, Acea e Terna di un notch. Nel primo caso il giudizio passa ad "A-" mentre la valutazione su Acea e Terna scende ad "A". La decisione è dovuta al downgrade del debito sovrano italiano ad "A-" con outlook negativo.
 
da qui:
http://www.etfsecurities.com/en/updates/document_pdfs/Dow_Jones_UBS_Contract_Schedule_190811.pdf

a quanto ne so è ancora valido
che succede a Fonsai e MI Ass?
so del casino con i Ligresti e la storia di Unipol ma non ho capito cosa è successo oggi, non ho molto tempo di seguire oggi

ciao a tutti

muchas gracias :cool:


mt vicino all'eseguito...





Unipol, arriva l’accordo con i Ligresti. Ma senza l’Opa su Premafin;)
Ok all’accordo finalizzato alla realizzazione di un progetto di integrazione per fusione tra Unipol con Fondiaria-Sai, Premafin e Milano Assicurazioni. No all'Opa Premafin

Nelle scorse ore è arrivato l’accordo, tra Unipol e la famiglia Ligresti, finalizzato alla realizzazione di un progetto di integrazione per fusione tra il marchio assicurativo del gruppo bolognese con Fondiaria-Sai, Premafin e Milano Assicurazioni.
Una integrazione che, secondo quanto riporta la nota emessa dalla società, “persegue l'obiettivo di salvaguardare la solvibilità attuale e futura di Premafin e Fondiaria-Sai, creando nel contempo un operatore nazionale di primario rilievo nel settore assicurativo”.

Il gruppo ha fornito qualche dettaglio in più sull’operazione. Premafin delibererà un aumento del capitale sociale riservato a Unipol per massimi 400 milioni di euro, funzionale a dotare Premafin delle risorse finanziarie necessarie per consentire alla stessa Premafin e alla sua controllata Finadin, di partecipare, per le quote di rispettiva pertinenza, all'aumento di capitale di Fondiaria-Sai. L’aumento di capitale riservato permetterà a Unipol di non lanciare l’Opa su Premafin.
Dopo la ricapitalizzazione, Unipol sarà il primo azionista di Premafin, di cui deterrà il 70%. La famiglia Ligresti, invece, rimarrà azionista della holding con una quota fortemente diluita nell’intorno del 10%.


VEDI quotazione e grafici di Premafin


Il consiglio di amministrazione di Fondiaria-Sai ha deliberato il lancio di una ricapitalizzazione per un ammontare massimo di 1,1 miliardi di euro. L’ammontare dell’aumento è superiore rispetto a quello massimo di 750 milioni comunicato al mercato il 23 dicembre 2011 visto che si è tenuto conto dell’impatto negativo derivante dall’aggiornamento delle stime preliminari relative alla chiusura dell’esercizio 2011. Dall’analisi di questo aggiornamento è emersa una previsione di perdita consolidata, al netto delle imposte, nell’ordine di 1,1 miliardi di euro e ad un solvency ratio stimato intorno al 75%.
L’operazione comporterà un aumento di capitale per la stessa Unipol per un ammontare massimo di 1,1 miliardi di euro.
 
muchas gracias :cool:


mt vicino all'eseguito...





Unipol, arriva l’accordo con i Ligresti. Ma senza l’Opa su Premafin;)
Ok all’accordo finalizzato alla realizzazione di un progetto di integrazione per fusione tra Unipol con Fondiaria-Sai, Premafin e Milano Assicurazioni. No all'Opa Premafin

Nelle scorse ore è arrivato l’accordo, tra Unipol e la famiglia Ligresti, finalizzato alla realizzazione di un progetto di integrazione per fusione tra il marchio assicurativo del gruppo bolognese con Fondiaria-Sai, Premafin e Milano Assicurazioni.
Una integrazione che, secondo quanto riporta la nota emessa dalla società, “persegue l'obiettivo di salvaguardare la solvibilità attuale e futura di Premafin e Fondiaria-Sai, creando nel contempo un operatore nazionale di primario rilievo nel settore assicurativo”.

Il gruppo ha fornito qualche dettaglio in più sull’operazione. Premafin delibererà un aumento del capitale sociale riservato a Unipol per massimi 400 milioni di euro, funzionale a dotare Premafin delle risorse finanziarie necessarie per consentire alla stessa Premafin e alla sua controllata Finadin, di partecipare, per le quote di rispettiva pertinenza, all'aumento di capitale di Fondiaria-Sai. L’aumento di capitale riservato permetterà a Unipol di non lanciare l’Opa su Premafin.
Dopo la ricapitalizzazione, Unipol sarà il primo azionista di Premafin, di cui deterrà il 70%. La famiglia Ligresti, invece, rimarrà azionista della holding con una quota fortemente diluita nell’intorno del 10%.


VEDI quotazione e grafici di Premafin


Il consiglio di amministrazione di Fondiaria-Sai ha deliberato il lancio di una ricapitalizzazione per un ammontare massimo di 1,1 miliardi di euro. L’ammontare dell’aumento è superiore rispetto a quello massimo di 750 milioni comunicato al mercato il 23 dicembre 2011 visto che si è tenuto conto dell’impatto negativo derivante dall’aggiornamento delle stime preliminari relative alla chiusura dell’esercizio 2011. Dall’analisi di questo aggiornamento è emersa una previsione di perdita consolidata, al netto delle imposte, nell’ordine di 1,1 miliardi di euro e ad un solvency ratio stimato intorno al 75%.
L’operazione comporterà un aumento di capitale per la stessa Unipol per un ammontare massimo di 1,1 miliardi di euro.
:bow::bow:troppo gentile Mat;)
 
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