" Fare previsioni è molto difficile..."
Capita di leggere spesso un po ovunque e, commentato anche da noi che, se in Europa i paesi tornassero
alle proprie valute d'origine, nel caso della Germania il marco varrebbe il 40-50% in più delle altre monete.
La ragione è nella sua forza esportatrice ( ancora non per molto ), nei suoi bilanci in utile, nelle riforme
sul mercato del lavoro attuate nell'ultimo decennio, nel rigore e disciplina dei suoi governanti e apparato
statale. In Germania come in Danimarca un operaio o impiegato, con molta disinvoltura cambia diverse volte
posti di lavoro nel corso anche di un decennio, ma per loro è la normalità.La disoccupazione è in diminuzione
da qualche anno, il paese è cresciuto molto e forse continuerà a farlo. Le aziende possono permettersi di elargire
aumenti salariali. Il DAX ha quasi recuperato tutte le perdite dai minimi del 2009. I tassi a breve sono negativi
e le aziende sono molto più competitive proprio grazie ai tassi bassissimi e alla forza tecnologica che taglia
fuori gli effetti della globalizzazione e, quindi, della concorrenza cinese. C'è forse meno delocalizzazione
rispetto alle multinazionali americane che rimangono, le uniche beneficiarie di tale processo.
Tale premessa per dire che , in America tutto questo si è perso, hanno deficit e debito pubblico spaventosi e,
quando finirà l'effetto del fiscal cliff associato al taglio delle spese, c'è il rischio di una nuova recessione.
Il $, almeno nel breve periodo tenderà a indebolirsi secondo me, dando respiro alle esportazioni. La conseguenza
si vede già dai prezzi dell'oro e dell'argento in rialzo ma, aumenteranno anche le altre materie prime col
petrolio in primis pronte a mostrarci il cammello dell'inflazione.
L'America, secondo me, tornerà ad essere competitiva e a creare occupazione ( vera cartina di tornasole per
una valuta forte ), quando raggiungerà l'indipendenza energetica, allora e solo allora riprenderanno a crescere
i consumi interni ma, grazie ad una maggiore occupazione e spero con meno debiti. Per questo, se è vero che
intende essere indipendente dalle importazioni di petrolio, bisognerà aspettare il 2020.
Mi piacerebbe sapere che fine a fatto il progetto europeo "DESERTEC" di 500 Mld, che prevede la produzione di
energia elettrica da impianti solari in Africa, per alimentare il 15% del fabbisogno del vecchio continente.