Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato IV° (Gennaio 2012 - Dicembre 2012)

Dopo quanto deciso da Draghi è ancora così importante l'approvazione dell'ESM da parte della Corte tedesca o piuttosto non è diventata una pura formalità?

Per me dal momento che Schouble ha detto che non creerà problemi, penso che sarà solo una formalità e un occasione per creare un pò di volatilità.
Poi penso che con il MOT anche se non ci fosse ESM non sarebbe un dramma, si potrebbe fare lo stesso, solo che ESM potrebbe comprare debito a medio lungo ( questa frase è contenuta nell'articolo che ho postato prima se non ricordo male)
 
Non ho capito bene ... si in genere faccio parte di quel club ma queste occasioni le sfrutto in prima analisi a riposizionare il ptf vendendo anche se con poco gain quei titoli che non rientrano piu' nei miei piani e il 41 e' uno di quelli. Al primo ritracciamento vorrei posizionarmi sul benchmark decennale...

Per me non si ritraccia fino al 12/9, ma potrei anche sbagliarmi.
 
Grazie Cama sei una persona comprensiva :up:
Per me un piano così è tosto, è ben fatto e da risposte subito. quello che serviva.
Mi sono piaciute le due stoccate alla Germania:
- scelta presa non in modo unanime ma con un astenuto, provate a pensare chi possa essere :D
- lo statuto dice nel articolo X che non si possono comprare bond sul primario, e noi lo faremo sul secondario :D

Ma anche quando dice:
-La BCE non può fare tutto, l'altra gamba per stare in piedi deve essere fatta dai governi dei singoli paesi e qui tende una mano alla Germania
-l'aiuto è vincolato a delle regole che devono essere impostate e qui la stringe alla Germania perchè facendo parte del board avrà vera voce in capitolo


Alle 14,31 di oggi ho risposto a popov che, il rialzo dei mercati per me,
continuerà fino a Dicembre 2016. La mia non è stata una battuta e nemmeno una S.......A, l'azionario salirà alla grande, basta dare un'occhiata
al rapporto Prezzo/Patrimonio di tante società, sono ridicoli...! E, poichè
questa crisi è dovuta principalmente alla carenza di liquidità, non mi importa con quali meccanismi ma, l'importante è che tale liquidità arrivi
alle imprese.

Buonanotte a tutti.
 
Non è mai facile capire come evolveranno i mercati, ma sicuramente concordo con Camaleonte che dice una cosa sacrosanta, si è scampata la catastrofe, aggiungo io, un altra volta.
Non bisognerebbe arrivare a questi punti ma abbiamo una politica inetta che ci obbliga a raschiare il fondo e anche se sono speso critico con l'operato di Draghi, per me oggi è stato perfetto.
NOn era facile trovare una soluzione senza far tremare i mercati che scontavano già "qualcosa" ma forse non si aspettavano un piano concreto, diciamo pronto e ben spiegato.
Adesso sono ottimista per il medio e spero di non vendere domani quello che ho comprato oggi già in gian, ma del doman non v'è certezza :bow:
Non si è scampati alla catastrofe belindo.Il punto di non ritorno non potrebbe esserci stato in nessun caso, anche con analisi improbabili di organi mondiali(ag .rating) importanti legate alla speculazione del pianeta e alla destabilizzazione della gente comune..queste sono cose difficili da interpretare ma passano,prima o poi.:rolleyes: Quella che non si può nemmeno immaginare dove possa arrivare la mente(diabolica) umana, vista da miliardi di persone fu l'uccisione di migliaia di persone nel World Trade Center.. e da li una escalation di situazioni finanziarie ingarbugliate che hanno gettato nel panico mezzo mondo ,conosco il caso Lehman e che non riuscirei a citarlo su un libro grosso come un dizionario. buona notte
 
Ultima modifica:
Ti capisco benissimo, Vorrei precisare una cosa per quanto mi riguarda:
il mio ottimismo nasce dalla consapevolezza che si è evitata una catastrofe e
che indietro non si torna per rivedere il ns. spread a 570. Tutto questo
non esclude ovviamente che ci siano alti e bassi quindi, anche per me
i casi sono due: o compri al prossimo forte storno e tieni fino a scadenza
o, se proprio non puoi resistere, comprati una scadenza a 7-8 anni e
tieni lo stesso, evitando i mal di pancia.
che è la cosa migliore secondo me o,

Non è mai facile capire come evolveranno i mercati, ma sicuramente concordo con Camaleonte che dice una cosa sacrosanta, si è scampata la catastrofe, aggiungo io, un altra volta.
Non bisognerebbe arrivare a questi punti ma abbiamo una politica inetta che ci obbliga a raschiare il fondo e anche se sono speso critico con l'operato di Draghi, per me oggi è stato perfetto.
NOn era facile trovare una soluzione senza far tremare i mercati che scontavano già "qualcosa" ma forse non si aspettavano un piano concreto, diciamo pronto e ben spiegato.
Adesso sono ottimista per il medio e spero di non vendere domani quello che ho comprato oggi già in gian, ma del doman non v'è certezza :bow:


Io per natura sono ottimista ma le notizie seguono il loro corso... Se Silvio dichiarasse ufficialmente di rientrare (non mi stupirebbe per niente), Marchionne che vede alla fine del tunnel le luci del treno che ci viene incontro" e paventa di chiudere altro stabilimento Fiat , le spese per le famiglie in continua salita (tra un pò altra rata IMU ) imprese che chiudono i continuazione, disoccupazione in continuo aumento e chi più ne ha più ne metta non la vedo così rosea la nostra situazione nei prossimi mesi. Poi se lo spread va a 200-300 tanto meglio piazzo un pò di k su qualche titolo, cedolo tranquillamente e vivo anche più tranquillo.
A proposito ma come fate a conciliare lavoro e affetti con il seguire costantemente i tds?
 
Grazie Cama sei una persona comprensiva :up:
Per me un piano così è tosto, è ben fatto e da risposte subito. quello che serviva.
Mi sono piaciute le due stoccate alla Germania:
- scelta presa non in modo unanime ma con un astenuto, provate a pensare chi possa essere :D
- lo statuto dice nel articolo X che non si possono comprare bond sul primario, e noi lo faremo sul secondario :D

Ma anche quando dice:
-La BCE non può fare tutto, l'altra gamba per stare in piedi deve essere fatta dai governi dei singoli paesi e qui tende una mano alla Germania
-l'aiuto è vincolato a delle regole che devono essere impostate e qui la stringe alla Germania perchè facendo parte del board avrà vera voce in capitolo
Banche Ue: €4,5 trilioni per salvarle. E non è servito a nulla

“Tra il 2008 e il 2011 la Commissione europea ha approvato aiuti di Stato a favore delle banche per 4.500 miliardi di euro”. A rendere pubblica questa cifra impressionante è stato il Commissario Ue al Mercato interno Michel Barnier alla presentazione della proposta della Commissione di prevenzione e gestione delle crisi bancarie. Una montagna di soldi che equivale al 37% del Pil dell’intera Unione europea. E dopo tre anni di aiuti a pioggia la crisi bancaria è tutt’altro che risolta. La prossima sulla lista degli aiutini è la spagnola Bankia, che insieme ad altri istituti del Paese sembra aver bisogno di almeno 40 miliardi di euro. Nel frattempo imprese e aziende chiudono e i cittadini di mezza Europa fanno i conti con tagli e tasse aggiuntive.
Le cifre le dà il Commissario Barnier a Bruxelles. Mille miliardi di euro sono le perdite subite dalle banche europee tra 2007 e 2010 (8% del Pil dell’Unione), 4500 gli aiuti di Stato concessi dalla Commissione europea agli istituti di credito (37% del Pil). A questo bisogna aggiungere una contrazione del 6% della produzione totale dell’Ue (dati Eurostat) dovuta principalmente alla crisi finanziaria. Insomma il quadro è perfetto.
Una cosa ormai è evidente a tutti: questa crisi economica nasce, si sviluppa e continua in seno all’attuale sistema bancario internazionale. Colossi del calibro di Bear Sterns e Lehman Brothers(Stati Uniti) e Northern Rock, HBOS e Bradford and Bingley (Gran Bretagna) hanno causato un’ondata di crisi globale che ha investito tutto il mondo e che continua ad effetto domino. Inutili gli interventi europei a suon di cash a RBS, Bradford e Lloyds (Gran Bretagna), KBC Group(Belgio), Bayern LB e Commerzbank (Germania), Allied Irish Banks e Bank of Ireland (Irlanda) e Cajasur (Spagna). La crisi passa da istituto a istituto, da Paese a Paese, ma stenta ad estinguersi.
Un’indiscrezione pubblicata oggi dal quotidiano spagnolo Abc riferisce che secondo il Fondo monetario internazionale Fmi servirebbero tra i 40 e 80 miliardi di euro per il salvataggio delle banche spagnole, prime fra tutte Bankia, il quarto istituto di credito del Paese. 23 i miliardi che Madrid, dopo aver tagliato ormai da per tutto (comprese regioni e ministeri), si appresta a iniettare nel circuito creditizio nazionale.
E dire che gli aiuti di Stato, in tutti gli altri settori dell’economia reale, sono vietati dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Questo perché, secondo Bruxelles, “favorendo alcune imprese a scapito dei concorrenti, questi aiuti di Stato possono falsare la concorrenza”. Ecco allora che il 30 marzo scorso, ad esempio, l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Ue per un pacchetto di finanziamenti concessi ad alcuni albergatori sardi, dichiarato illegittimo da Bruxelles e mai recuperato da Roma. Oppure ecco la condanna di 30 milioni di euro arrivata nel novembre 2011 per non aver recuperato gli aiuti per contratti di formazione lavoro elargiti a centinaia di aziende in forma di sgravi fiscali. Ma questo discorso per le banche non vale. Alcune deroghe, infatti, autorizzano “gli aiuti che siano giustificati da obiettivi di comune interesse, ad esempio gli aiuti destinati a servizi d’interesse economico generale”. Vallo a dire a chi ha dovuto chiudere l’attività per fallimento o a chi per pagare l’Imu dovrà fare i salti mortali.
Eppure ieri pomeriggio, quando a Francoforte Mario Draghi si è rifiutato di tagliare ulteriormente i tassi d’interesse della Bce (oggi al record storico dell’1 per cento) qualcuno si è arrabbiato. Come se le aste trimestrali dell’Eurotower a prezzi stracciati fossero poco, soldi intascati a miliardi dagli istituti di credito nei mesi scorsi e senza alcun vincolo. C’è arrivato perfino Tremonti, che lo scorso febbraio attaccava: “Se sei un Governo devi pagare il 5-6% ma la Banca Centrale Europea alle banche regala capitali all’1%. Con quell’1% per tre anni le banche possono fare quello che vogliono. E’ chiaro che se regalano i soldi per un po’ stai ancora in piedi”. Eppure a qualcuno ieri questo 1 per cento d’interesse è sembrato troppo.
“Non deve più ripetersi che a pagare per le banche siano i contribuenti”, ha detto ieri Barnier. E menomale. Proprio per questo la Commissione europea ha presentato ieri una proposta di prevenzione e gestione di eventuali crisi bancarie proponendo un modello europeo. Prevenzione, gestione coordinata, supervisione dell’Autorità bancaria europea e fondi di salvataggio finanziati dalle banche stesse (anche se qui ci si è limitati ad un misero 1 per cento dei depositi coperti in dieci anni). “La crisi finanziaria ha avuto un costo elevato per i contribuenti”, ha osservato argutamente Barnier. “Dobbiamo dotare le autorità pubbliche degli strumenti necessari per gestire adeguatamente eventuali future crisi bancarie. In caso contrario, toccherà ancora una volta ai cittadini pagare il conto, mentre le banche continueranno ad agire come prima, sapendo che, se necessario, saranno nuovamente salvate”. Tutto vero.
Intanto in Italia l’ex ad di Unicredit, Alessandro Profumo, è stato rinviato a giudizio per dichiarazione fraudolenta dei redditi aggravata dall’ostacolo alle indagini. Ma questa è un’altra storia.
di Alessio Pisanò, Il Fatto Quotidiano Articoli filtrati dai tag: crisi
 
Io per natura sono ottimista ma le notizie seguono il loro corso... Se Silvio dichiarasse ufficialmente di rientrare (non mi stupirebbe per niente), Marchionne che vede alla fine del tunnel le luci del treno che ci viene incontro" e paventa di chiudere altro stabilimento Fiat , le spese per le famiglie in continua salita (tra un pò altra rata IMU ) imprese che chiudono i continuazione, disoccupazione in continuo aumento e chi più ne ha più ne metta non la vedo così rosea la nostra situazione nei prossimi mesi. Poi se lo spread va a 200-300 tanto meglio piazzo un pò di k su qualche titolo, cedolo tranquillamente e vivo anche più tranquillo.
A proposito ma come fate a conciliare lavoro e affetti con il seguire costantemente i tds?

Bella domanda!
Io ci aggiungo anche la corsetta in pausa pranzo, perchè devo scaricare i nervi e la tensione se no scoppio!:rolleyes:

Io non so fino a quando reggerò a fare il lavoro in fabbrica e a seguire i mercati, ma visto come va il lavoro, ce n'è pochissimo, mi piacerebbe mollarlo per dedicarmi alla famiglia e al trading, ma prima voglio avere uno storico sufficiente per capire se ci stò dentro oppure no; per adesso si :up:
Io offro il 100% al lavoro dalle 7.00 alle 9.00 poi vedo l'apertura ma riesco a buttare un occhio al mercato, ma devo lavorare; alle 12.00 pausa pranzo che non faccio e vado a correre e per le 13.30 torno ma seguo maggiormente i mercati perchè il pome è più tranquillo al lavoro e basta che gli butto un occhio, poi alle 17.00 torno a casa in 30 minuti e mi dedico ai figli e moglie fino alle 21.00 e poi mi ricollego in genere un oretta, oggi di più perchè avevo la contabilità della giornata, e vado a letto dalle 22.00 alle 23.00 max max perchè al mattino mi sveglio alle 6 guardo un programma che registro di finanza e vado al lavoro..........................sabato e domenica must in famiglia e non leggo manco più il giornale :eek:

Aggiungo un paio di note di colore:
alla sera tipo questa sera se capisco che la moglie è stanca vado a letto più tardi....................tanto.................... se invece la vedo pimpante dopo cena allora vado All-in anche alle 21.30, non sono mica come Cama che fa il leone dopo le 2.00 di notte!
 
Ultima modifica di un moderatore:
di Gregorio De Felice*
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 06 set - La decisione
di oggi del Consiglio Direttivo e' probabilmente la piu'
importante adottata dalla BCE. In prospettiva,
l'apprezzamento dei mercati risultera' rafforzato se da un
lato non si osservera' alcun rilassamento nell'azione di
correzione fiscale dei singoli governi e dall'altro si
proseguira' con decisione verso una maggiore omogeneita' nei
livelli di produttivita' degli stati membri dell'Unione
Monetaria. La BCE chiude il Securities Market Programme
(SMP), definito da sempre temporaneo e limitato e apre, con
l'OMT (Outright Monetary Transactions), nuovo programma piu'
trasparente e con una potenza di azione ben piu' ampia e
senza limiti quantitativi. Di fronte a evidenze di mercato
che scommettono su una disgregazione dell'Unione Monetaria,
sintetizzabili in rendimenti negativi della parte breve
della curva dei paesi core dell'eurozona, la BCE di Mario
Draghi mostra una forte determinazione nel ribadire
l'irreversibilita' dell'euro. Acquisti senza limiti
predefiniti di titoli con scadenza residua sino a 3 anni
potranno costituire un'azione efficace per vincere
l'euroscetticismo che ha pervaso i mercati negli ultimi mesi
e potranno supplire alle capacita' inizialmente limitate del
nuovo ESM. I governi dei paesi il cui debito sovrano e' sotto
pressione saranno pero' chiamati non solo a consolidare i
successi sul fronte fiscale ma ad accelerare l'adozione di
politiche strutturali e riforme per superare i ritardi nella
competitivita' dei loro sistemi economici e migliorare la
dinamica della produttivita' rispetto al benchmark europeo,
attualmente individuabile nella Germania. L'azione della BCE
potra' favorire un'accelerazione di un processo virtuoso: la
banca centrale riconosce i progressi compiuti, esorta i
governi a procedere sulla strada del risanamento e della
competitivita' e i governi sono rafforzati nella loro azione
dalle condizioni poste dalla stessa BCE. Cio' potra'
comportare una certa riduzione di sovranita' nazionale a
vantaggio di una maggiore Unione europea. Il nuovo programma
OMT ha inoltre il forte vantaggio rispetto alle LTRO di fine
2011 e febbraio 2012 di non accrescere la correlazione tra
rischio sul debito sovrano e rischio bancario. Le LTRO
infatti avevano spinto le banche europee ad ampliare i loro
portafogli titoli esponendosi maggiormente al rischio
sovrano. Non va infine dimenticata la condizionalita' del
programma OMT agli impegni che i governi andranno ad
assumere, senza la quale il programma di acquisti non potra'
essere avviato. Il nuovo OMT potra' avere una funzione di
deterrente nei confronti del mercato per riportare gli
spread su valori che banche centrali e organismi
internazionali giudicano piu' consoni a quelli giustificati
dai fondamentali economici. Nel caso cio' non avvenga
spontaneamente, Spagna e Italia non dovrebbero escludere
l'ipotesi di ricorrere ai programmi di sostegno. Nel caso
italiano, tale opzione potrebbe risultare utile in
prossimita' delle elezioni politiche per vincolare le future
coalizioni che dovessero formarsi e il futuro governo al
rispetto di impegni assunti per il risanamento fiscale e la
competitivita' dell'economia italiana.
*Chief economist di Intesa Sanpaolo
 
T-Bond

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 06 set - A meta' seduta
il prezzo sul benchmark a dieci anni sui T-Bond e' in calo di
20/32 punti, a 99 19/32 punti, con i rendimenti all'1,67%. I
titoli di stato americani proseguono in calo con i
rendimenti ai massimi da meta' agosto dopo i dati macro
migliori delle attese e l'annuncio di un piano antispread da
parte della Bce.
Questo l'andamento delle altre scadenze:
Bond a 2 anni: -1/32 punti, prezzo: 99 31/32, rendimenti:
0,25%
Bond a 5 anni: -7/32 punti, prezzo: 99 24/32, rendimenti:
0,67%
Bond a 30 anni: -1 20/32 punti, prezzo: 99 8/32, rendimenti:
2,79%
 

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