A lungo la cancelliera Merkel avrebbe voluto tenere "on board" il Regno Unito. Proprio come Mario Monti: il premier ha avuto vari incontri con Cameron, e si mostra preoccupatissimo di un eventuale distacco britannico dall'Ue, con danno soprattutto sul fronte del mercato unico. La rigidezza di Cameron, però, ha ormai snervato i tedeschi e non solo. È così che è nata la Tobin Tax a 11 (con la cooperazione rafforzata). Ed è in quest'ottica – riferisce
Der Spiegel – che Berlino punta un controllo democratico delle nuove strutture dell'eurozona, ma solo attraverso gli europarlamentari provenienti dai 17 paesi della moneta unica – tagliando fuori, così, i non euro e soprattutto i britannici sempre più dominati dall'ultra-euroscettico Nigel Farage, dell'Ukip – la spina nel fianco di Cameron. Una situazione molto pericolosa proprio in un momento, oltretutto, in cui Berlino preme per una modifica dei trattati verso più integrazione, mentre Londra potrebbe portare al risultato opposto: un nucleo più integrato intorno all'euro (o aspiranti euro) e invece la Gran Bretagna, e magari qualcun altro, fuori. Uno scenario, pensano in molti a Bruxelles, ormai sempre più difficile da evitare.