Giusta l'osservazione sulle sofferenze. C'è un dato che noi del settore guardiamo: il cd tasso di decadimento, cioè le nuove sofferenze prodotte nei 12 mesi precedenti. Ebbene, questo dato aveva toccato il massimo nel 2011 con il 2,9% e nei 12 mesi terminanti a giugno stava ancora al 2,7%. Cioè, in un anno quasi il tre per cento dei crediti totali va in sofferenza (su queste le perdite sono in media circa la metá). Questa insieme ai costi di struttura (dal due al tre per cento) ed ai costi della raccolta la causa degli alti tassi sugli impieghi. Giá che parliamo di banche esiste una categoria di fortunati in Italia. Quelli che hanno acceso mutui anni addietro legati all'euribor più qualcosa. Costoro pagano tassi ridicoli, spesso al di sotto del 2% (cioè sotto costo per le banche) e le banche per non andare in perdita devono scaricare sugli altri tale incongruenza (amplificata proprio dal LTRO, tra l'altro). Insomma, quello che voglio dire è che le cose sono piuttosto complicate e che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi