Il primato della politica nazionale, dramma d’Europa | Phastidio.net
Riguardo l’unione bancaria, l’accordo prevede una soglia dimensionale sopra la quale scatta la supervisione diretta della Bce. Come sottolinea Münchau, questo è un purissimo non senso, sotto molteplici aspetti. In primo luogo, una soglia dimensionale “secca” presta il fianco a comportamenti elusivi da parte dei controllati. Le banche prossime a quella soglia potrebbero essere incentivate a scaricare attivi fuori bilancio attraverso veicoli, aumentando l’opacità del sistema. Inoltre, cosa anche più importante,
la sistemicità di una banca non è necessariamente legata alla sua dimensione. Non è stato così per le
Savings&Loans americane, vent’anni addietro. Non è così in Europa, dove gruppi di banche fortemente interconnesse a livello di garanzie reciproche e prassi di affidamento determinano un elevato rischio sistemico: si pensi alle
Cajas spagnole ed alle
Landesbanken tedesche.
Riguardo la soglia dimensionale prescelta per la supervisione diretta della Bce, essa determinerà il coinvolgimento diretto di non più di 100-150 banche, su un totale di 6.000 operanti nell’area. E’ vero che l’accordo prevede, in linea di principio, che la Bce possa sostituirsi al regolatore nazionale, ma mancano le “regole d’ingaggio” per l’Eurotower. L’intendenza seguirà? Ma quando?
Altra criticità indotta dalla soglia dimensionale prescelta è quella della ricaduta nazionale della supervisione europea. Tenendo i 30 miliardi di asset, la maggior parte delle banche francesi ricadrebbe in supervisione centralizzata, mentre gran parte di quelle tedesche resterebbe fuori. A quel punto, come chiedere al contribuente tedesco di scucire soldi per salvare banche non tedesche?
E il cerchio si chiude, col rischio che i “salvataggi” futuri delle banche siano solo una finzione e l’ennesimo “calcio alla lattina”, lungo la strada del dissesto.
Personalmente credo che sia invece un buon passo avanti...