Da Investire oggi:
""Sia Tremonti che Monti hanno per mesi sbandierato orgogliosamente a Bruxelles e a Francoforte il vanto che l’Italia è l’unico paese che può sfoggiare un avanzo primario di oltre 16 miliardi di euro, pari all’1% del Pil. Uno spechietto per le allodole, come l’hanno definito gli economisti inglesi. Per fortuna che in Europa non hanno dato peso a questo dato e il risultato è che l’ESM (il fondo salvastati) e la Bce si ritrovano ancora con le mani legate e devono sottostare ai diktat dei paesi virtuosi, quelli che non intendono prestare soldi all’Italia e alla Spagna senza riforme radicali del sistema. L’avanzo primario del bilancio statale italiano altro non è che la differenza fra la spesa pubblica e le entrate tributarie ed extra-tributarie, esclusi però gli interessi da pagare sul debito. In altre parole l’avanzo primario è la somma disponibile per pagare gli interessi sul debito pubblico (BOT, CCT, ecc.) ed eventualmente per ridurne l’ammontare. Che cosa significa questo? Significa che se la spesa per interessi sul debito pubblico italiano nel 2013 sarà almeno di 80 miliardi e che se la durata media di tale debito è di 6,5 anni (66% in Btp) la Bce non può intervenire e i 16 miliardi di avanzo primario del 2012 basteranno a coprire solo la quinta parte della spesa per interessi. C’è poco di cui andare fieri.""
Notte, Giuseppe