Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013) (1 Viewer)

belindo

Guest
veramente l'haircut sui tds è previsto per tutte le nuove emissioni da inizio 2013. si chiamano cac (le stesse che hanno applicate in grecia sollevando un polverone) solo che ora sono nei prospetti quindi non è fantascienza.

Popy qui ti sei fatto prendere la mano, non si può dire che HC è previsto :eek:, hanno semplicemente creato una opzione che ne faciliterebbe l'esecuzione che è un pò diverso.

Ma vorrei un tuo parere sul pensiero che ho scritto prima, perchè tu sei un possibilista del taglio sul nostro debito monster, ma non vedo la possibilità senza un uscita dalla moneta unica, e tu?
 

belindo

Guest
Purtroppo le cac so bene cosa sono perchē le ho sperimentate sulla mia pelle nel caso greco...di sfuggita ho anche sentito che sono presenti nei prospetti dei tds emessi dal 1 gen 2013 dei Paesi Ue...quello che mi sento di affermare con discreta sicurezza ē che prima di applicare una cac su un tds Italy seguirebbero un memorandum OMT ferreo degno di cortina di ferro tagliando drasticamente il welfare...a quest'ora sotto i fumi dell'alcool, all'ombra di bottiglie di passito e buon gutturnio usando la piccola tastiera dello smart potrei anche sbagliarmi...ma si sa, sto imparando...

E già questo in Italia non lo vedo possibile, aggiungiamoci che HC lo subirebbero per il 70% gli stessi Itaiani :titanic:
 

popov

Coito, ergo cum.
Popy qui ti sei fatto prendere la mano, non si può dire che HC è previsto :eek:, hanno semplicemente creato una opzione che ne faciliterebbe l'esecuzione che è un pò diverso.
Se in un contratto metti una clausola che facilita qualcosa, allora quel qualcosa lo stai prevedendo. O meglio, diciamo che non lo escludi.

La sostanza quindi non cambia.
 

cactus61

Nuovo forumer
ecco qui un ' articolo dell'aduc

5 giugno 2013 14:35

Bot.jpg
Nel campo degli investimenti finanziari, purtroppo, le frottole sono all'ordine del giorno.
E' prassi raccontare storielle più o meno inventate per convincere gli investitori non esperti a propendere per questo o quell'investimento che ovviamente conviene più a chi lo propone che non a chi lo sottoscrive.
Una delle balle più gettonate nel 2013 riguarda l'introduzione delle CAC nei titoli di stato. Non sono rari i promotori finanziari che sbandierano articoli di giornali nei quali si parla dell'introduzione delle CAC per “dimostrare” che è meglio non investire in titoli di stato (i quali, secondo la loro visione, sarebbero diventati meno “sicuri”) e preferire quindi i loro prodotti.
Ascoltiamo o leggiamo storie di questo genere ormai quasi tutti i giorni.
Ma cosa sono queste CAC? C'è da preoccuparsi?
Leggendo alcuni siti internet ed ascoltando alcuni venditori della finanza sembrerebbe che attraverso l'introduzione delle CAC lo Stato possa modificare a proprio piacimento le condizioni dei titoli di stato. (1)
Ovviamente non è così. Il termine CAC è un acronimo per “Clausole di Azione Collettiva”. Queste clausole consentono di modificare le condizioni del titolo attraverso una maggioranza qualificata di investitori (che va dal 75% ai due terzi). Chi volesse approfondire il meccanismo di queste clausole può leggere il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 96717, del 7 dicembre 2012 cercando nell'allegato A. E' utile precisare che queste modifiche non sono né una specificità italiana, né sono state promosse e/o volute da/per l'Italia. Si tratta di regole introdotte a livello europeo nell'ambito del Meccanismo Europeo di Stabilità.
Nella sostanza, queste regole non cambiano in modo significativo il tipo di rischio collegato ad un investimento in titoli di Stato. Se uno Stato si trovasse nella necessità di ristrutturare il suo debito, come dimostrano gli innumerevoli casi che ci sono stati in passato, in un modo o nell'altro trova comunque la strada per farlo. La presenza di queste clausole può – semmai – dare maggiori certezze che la ristrutturazione segua determinate regole già conosciute.
Dire, poi, che non convenga più investire in titoli di stato, ma che siano preferibili i prodotti finanziari, a causa di queste CAC è veramente ridicolo. In primo luogo, molti di questi prodotti investono per quote molto consistenti in titoli che hanno queste clausole, o simili, al loro interno. Secondariamente se uno Stato importante dell'area Euro dovesse trovarsi un giorno ad utilizzare queste clausole, i prodotti piazzati da questi venditori sarebbero comunque in pesantissima perdita a causa del clima generale che si respirerebbe nei mercati finanziari. In sintesi, si tratta di un falso problema.
Restando nel settore obbligazionario, ci sono, invece, dei veri problemi come l'andazzo che vede le tutte le obbligazioni bancarie subordinate – senza distinzioni – trattate non come titoli di debito, ma come titoli di capitale. CAC o non CAC, in questi anni, abbiamo assistito ad assurde ristrutturazioni dei debiti subordinati di alcune banche nelle quali, dalla mattina alla sera, gli investitori si sono trovati con un pugno di mosche in mano al posto delle loro obbligazioni.
Ciò che lascia perplessi è che tutto ciò è avvenuto con il benestare, talvolta tacito, altre volte esplicito, delle istituzioni europee. In altre parole, la sensazione è che i titoli subordinati, anche quelli di livello LT2 – contrariamente alla loro natura - sono sempre più assimilati a titoli di capitale e non a titoli di debito. Questa è una questione che i possessori di queste obbligazioni devono considerare con molta attenzione. Che in Europa, in futuro, si possa assistere a ristrutturazioni bancarie è una eventualità molto più probabile rispetto ad una ristrutturazione del debito di una grande nazione europea.
E' bene quindi che gli investitori lascino perdere i problemi finti proposti ad arte da persone interessate e si occupino degli eventuali problemi veri che, naturalmente, dovrà andarsi a cercare da soli perché i vari venditori della finanza difficilmente glieli prospetteranno.

(1) Su un sito internet abbastanza conosciuto si trova il seguente paragrafo. “Immaginatevi quindi la scena. Lo Stato, emittente di Titoli governativi, potrà decidere in modo autonomo se e come cambiare eventuali condizioni di un BTP o di un CCT. Non male eh? Ma questo, voi lo sapevate?” Classico esempio di bufala che gira su internet...
 

popov

Coito, ergo cum.
Ma vorrei un tuo parere sul pensiero che ho scritto prima, perchè tu sei un possibilista del taglio sul nostro debito monster, ma non vedo la possibilità senza un uscita dalla moneta unica, e tu?
dall'euro usciremo, non ci sono altre possibilità.

ma ce lo lasceranno fare quando la tanto invocata svalutazione competitiva non sarà più pericolosa (per gli altri, germania in primis)

non vedo altre ragioni per la sistematica distruzione del tessuto industriale del nostro paese. il tanto vituperato marchionne da questo punto di vista l'ha capito per tempo.

non apro il capitolo di geo-politica, anche se qualche riflessione la meriterebbe.
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
ecco qui un ' articolo dell'aduc

5 giugno 2013 14:35

Bot.jpg
Nel campo degli investimenti finanziari, purtroppo, le frottole sono all'ordine del giorno.
E' prassi raccontare storielle più o meno inventate per convincere gli investitori non esperti a propendere per questo o quell'investimento che ovviamente conviene più a chi lo propone che non a chi lo sottoscrive.
Una delle balle più gettonate nel 2013 riguarda l'introduzione delle CAC nei titoli di stato. Non sono rari i promotori finanziari che sbandierano articoli di giornali nei quali si parla dell'introduzione delle CAC per “dimostrare” che è meglio non investire in titoli di stato (i quali, secondo la loro visione, sarebbero diventati meno “sicuri”) e preferire quindi i loro prodotti.
Ascoltiamo o leggiamo storie di questo genere ormai quasi tutti i giorni.
Ma cosa sono queste CAC? C'è da preoccuparsi?
Leggendo alcuni siti internet ed ascoltando alcuni venditori della finanza sembrerebbe che attraverso l'introduzione delle CAC lo Stato possa modificare a proprio piacimento le condizioni dei titoli di stato. (1)
Ovviamente non è così. Il termine CAC è un acronimo per “Clausole di Azione Collettiva”. Queste clausole consentono di modificare le condizioni del titolo attraverso una maggioranza qualificata di investitori (che va dal 75% ai due terzi). Chi volesse approfondire il meccanismo di queste clausole può leggere il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 96717, del 7 dicembre 2012 cercando nell'allegato A. E' utile precisare che queste modifiche non sono né una specificità italiana, né sono state promosse e/o volute da/per l'Italia. Si tratta di regole introdotte a livello europeo nell'ambito del Meccanismo Europeo di Stabilità.
Nella sostanza, queste regole non cambiano in modo significativo il tipo di rischio collegato ad un investimento in titoli di Stato. Se uno Stato si trovasse nella necessità di ristrutturare il suo debito, come dimostrano gli innumerevoli casi che ci sono stati in passato, in un modo o nell'altro trova comunque la strada per farlo. La presenza di queste clausole può – semmai – dare maggiori certezze che la ristrutturazione segua determinate regole già conosciute.
Dire, poi, che non convenga più investire in titoli di stato, ma che siano preferibili i prodotti finanziari, a causa di queste CAC è veramente ridicolo. In primo luogo, molti di questi prodotti investono per quote molto consistenti in titoli che hanno queste clausole, o simili, al loro interno. Secondariamente se uno Stato importante dell'area Euro dovesse trovarsi un giorno ad utilizzare queste clausole, i prodotti piazzati da questi venditori sarebbero comunque in pesantissima perdita a causa del clima generale che si respirerebbe nei mercati finanziari. In sintesi, si tratta di un falso problema.
Restando nel settore obbligazionario, ci sono, invece, dei veri problemi come l'andazzo che vede le tutte le obbligazioni bancarie subordinate – senza distinzioni – trattate non come titoli di debito, ma come titoli di capitale. CAC o non CAC, in questi anni, abbiamo assistito ad assurde ristrutturazioni dei debiti subordinati di alcune banche nelle quali, dalla mattina alla sera, gli investitori si sono trovati con un pugno di mosche in mano al posto delle loro obbligazioni.
Ciò che lascia perplessi è che tutto ciò è avvenuto con il benestare, talvolta tacito, altre volte esplicito, delle istituzioni europee. In altre parole, la sensazione è che i titoli subordinati, anche quelli di livello LT2 – contrariamente alla loro natura - sono sempre più assimilati a titoli di capitale e non a titoli di debito. Questa è una questione che i possessori di queste obbligazioni devono considerare con molta attenzione. Che in Europa, in futuro, si possa assistere a ristrutturazioni bancarie è una eventualità molto più probabile rispetto ad una ristrutturazione del debito di una grande nazione europea.
E' bene quindi che gli investitori lascino perdere i problemi finti proposti ad arte da persone interessate e si occupino degli eventuali problemi veri che, naturalmente, dovrà andarsi a cercare da soli perché i vari venditori della finanza difficilmente glieli prospetteranno.


(1) Su un sito internet abbastanza conosciuto si trova il seguente paragrafo. “Immaginatevi quindi la scena. Lo Stato, emittente di Titoli governativi, potrà decidere in modo autonomo se e come cambiare eventuali condizioni di un BTP o di un CCT. Non male eh? Ma questo, voi lo sapevate?” Classico esempio di bufala che gira su internet...

Buona Domenica cactus61 ..in effetti è quello che sostengo da anni e lo scrivo qui con vigore ma non posso entrare nelle testa della gente:mmmm:.Il fatto che ci si possa invischiare in obbligazioni come da te citate ed anche di stati in ristrutturazione ..come ad esempio sul debito della Grecia la dice lunga!Personalmente ho avuto modo di approfondire il diritto bancario e che tutt'ora, studiandolo , le regole devono andare interpretate da tribunale a tribunale in Italia ed ognuno da il suo verdetto se si va incausa con le banche bisogna essere preparati..si sono svegliati anche loro:nnoo:!Essendo stato scottato con Lehman ho recuperato tutto o quasi con legale molto capace e fu l'unico neo obbligazionario che mi concessi e capitò proprio a me ..perseverare sarebbe diabolico:cool:P.s: Purtroppo una statistica dice che nei tre anni successivi ad una perdita un soggetto ritorna a rifare un operazione "rischiosa" in 80 casi su 100!..:wall:
 
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Baro

Umile contadino
dall'euro usciremo, non ci sono altre possibilità.

ma ce lo lasceranno fare quando la tanto invocata svalutazione competitiva non sarà più pericolosa (per gli altri, germania in primis)

non vedo altre ragioni per la sistematica distruzione del tessuto industriale del nostro paese. il tanto vituperato marchionne da questo punto di vista l'ha capito per tempo.

non apro il capitolo di geo-politica, anche se qualche riflessione la meriterebbe.
Buongiorno Popov
diciamo che la penso esattamente il contrario...e perchè mai la Germania avrebbe tanto interesse che il club med si impoverisca? Già adesso l'export tedesco soffre a causa della recessione che attanaglia molti Paesi del sud europa...poi le nostre condizioni di pareggio di bilancio, di bilancia commerciale sono migliori anche della Francia. Il nostro problema è il debito che ci grava sulle spalle in modo troppo gravoso già da più di 30 anni; inoltre anche la Francia ormai si può considerare alla stregua dei piigs, allora cosa ne dovremmo dedurre? Che la Germania vuole mandare a mendicare anche i francesi?E non mettiamola neppure sul piano della produzione automobilistica perchè sarà sempre meno il core bussiness di una certa parte dell'economia di qualsiasi stato Ue. Dall'euro non è uscita nemmeno la Grecia o Cipro che a mio avviso sono stati usati come stress test di pseudo-default e come ha ammesso l'Fmi, hanno sbagliato molto trasformando la crisi Greca che poteva essere risolta subito a suo tempo con una manciata di mld, invece sono riusciti a trasformarla in un parafulmine mondiale. Dall'euro quindi NON ne usciremo mai e credo non sia nemmeno auspicabile...è auspicabilissimo che il Governo Italiano risani il bilancio statale che è ancora un IMMENSO SPRECO; una volta fatto si potrà andare in Europa e picchiare un pugno sul tavolo per non essere più considerati pizza e mandolino. L'unico modo per abbattere il debito è un immenso BB scaglionato su alcune scadenze con denaro fresco Bce una tantum : è l'unico modo per abbattere il debito in modo deciso...altre vie dello zero virgola non servono a un caxxo.
 

popov

Coito, ergo cum.
L'unico modo per abbattere il debito è un immenso BB scaglionato su alcune scadenze con denaro fresco Bce una tantum : è l'unico modo per abbattere il debito in modo deciso...altre vie dello zero virgola non servono a un caxxo.
buongiorno Baro.

e cosa sarebbe il "denaro fresco bce"? mariodrago non può stampare a piacimento come invece fa lo zio benny negli states...
 

Baro

Umile contadino
mail


Povero Spx...guardate dove si riduce a passare le serate...:lol: E' proprio lo specchio dell'Italia decadente...:D Paolo hai tutta la nostra solidarietà...:lol::lol:
Divertiti intanto che sei giovane!!...:lol:;)
 

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