Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013) (1 Viewer)

belindo

Guest
Lo scritto ē un elaborato che avevo prodotto per un convegno di cui ero corelatore ai tempi del psi greco...naturalmente ē un mix elaborato
secondo le mie idee e secondo analisi di economisti e studiosi di materie economiche. Sai bene che se posto un articolo di qualcuno non ho problemi a citare la fonte.

Dai ROb non fare il permaloso, chiedo scusa se ti sei offeso non volevo :bow:
Adesso vado a inginocchiarmi sui ceci e metto il caschetto di cilicio e non lo tolgo fino a quando non me lo dici tu :sad:
 

belindo

Guest
Guarda che non è tanto una castroneria, sai?
Siamo un paese trasformatore.... di che? Di materie prime, che NON abbiamo e che dobbiamo importare perché ne siamo CONSUMATORI.

Inoltre, per trasformare (che è proprio un tipo di consumo) le materie prime, abbiamo bisogno di molta ENERGIA, tecnologia e manodopera.

Se non facciamo molta paura alla Germania non è perché abbiamo poca della prima (come loro), ma perché abbiamo meno della seconda (tecnologia) e la terza è molto cara, per quanto si creda il contrario, più cara della loro, a conti fatti. Perché? Perché meno efficiente!

Perfetto discutiamone :)
Non potremmo trasformare per altri se avessimo una manodepera a basso costo?
L'energia è la più costosa d'Europa, ma la possibilità delle alternative non è mai da prendere in considerazione?
Sulla tecnologia hai ragione ma infatti noi produciamo il 90% del PIL con le PMI che non potranno MAI essere competitive sulle tecnologie prorpio per le dimensioni piccole, ma non mi sembra che negli anni siamo scomparse per colpa della tecnoligia inesistente o no?
 

blackmac

Forumer storico
Ritengo che si debba dire con chiarezza e documentare con dovizia che l’uscita dall’euro non rappresenta una soluzione ai problemi ma l’inizio di un incubo i cui effetti potrebbero esser ben peggiori di qualsiasi altro scenario.
Non si intende qui decantare le bellezze del Trattato di Maastricht né della “perfezione geometrica” dell’euro. Sappiamo che è stato fatto male, che c’è molto da migliorare. Ma sarebbe pura follia politica ed economica far saltare il processo di unità europea.
Solitamente l’uscita dall’euro viene giustificata con la riacquisizione della sovranità monetaria nazionale e quindi con la possibilità di battere moneta, di emissione di nuovo debito e di svalutazioni competitive.
Queste ultime sono il cavallo di battaglia degli euroscettici, il che rivela una sostanziale ignoranza dei principi basilari dell’economia.
Essi sostengono che il ritorno alla moneta nazionale potrebbe permettere appunto la sua svalutazione, rendendo i prodotti nazionali più competitivi sui mercati internazionali. L’aumento delle esportazioni diventerebbe così il volano della ripresa delle produzioni, dell’occupazione e dell’intera economia.
La verità è un’altra. Il ritorno alla moneta nazionale, per qualsiasi paese Ue, Italia inclusa, lascerebbe l’intero ammontare del debito pubblico e privato, in larga parte in mani estere, denominato in euro oppure in dollari. Soltanto i cittadini risparmiatori potrebbero convertire i loro risparmi, a cominciare dai bot, in titoli denominati nella nuova moneta nazionale, ma gli altri titoli di debito resterebbero come prima. Comunque la riconversione completa equivarrebbe ad una dichiarazione di default nazionale.
Sarebbe possibile finanziare il debito esistente e aumentarlo, come si propone, soltanto a tassi di interesse molto più alti di quelli attuali. Si ricordi che, dopo la crisi del 1992 e la svalutazione della lira, gli interessi dei bot a breve arrivarono fino al 17%!.
Tutte le importazioni, a cominciare dal petrolio e dal gas, sono calcolate in dollari o in euro. Per l’Italia sarebbe perciò lo sconquasso finale delle sue finanze. Gli aumenti dei costi di importazione e del finanziamento del debito si tradurrebbero inevitabilmente in una inflazione galoppante con una drammatica perdita di potere d’acquisto.
E’ difficile immaginare come si possano così ampliare le fette di mercato per le proprie esportazioni. In questa logica per diventare competitivi occorrerebbe abbattere i costi che ancora una volta colpirebbe il lavoro. Ciò vorrà dire innescare nuovamente quel vortice recessivo fatto di meno reddito, meno consumo, meno produzione, meno entrate fiscali, meno disponibilità di bilancio.
L’economia italiana, sulla scia di quella tedesca, non può competere nei settori legati alle vecchie tecnologie mentre le economie emergenti operano con salari bassissimi. Invece bisognerebbe puntare sulle nuove tecnologie e determinare il prezzo e il mercato sulla base della loro qualità e della loro innovazione.
L’uscita dall’euro anche del più piccolo Paese innesterebbe una reazione a catena che porterebbe progressivamente al collasso dell’Ue. Si metterebbe in moto un’inevitabile guerra commerciale protezionista. Ci rimetterebbero tutti. Anche la Germania.
Sarebbe una destabilizzazione globale! Purtroppo non è impossibile. La storia europea del secolo scorso ha fatto conoscere “cose” che i popoli non avrebbero mai ritenuto possibili.
Certo la situazione attuale non è tollerabile. Non si può permettere che i cittadini siano portati ad una tale disperazione e povertà da voler preferire l’inferno.
Serve più Europa. L’impegno prioritario dovrebbe mostrare maggiore decisione nel consesso europeo per rendere più efficaci e solidali le scelte politiche ed economiche dell’Unione.

La sintesi finale è perfetta.
Inoltre aggiungerei la grossa preoccupazione sulla volontà italiana di fare le riforme attese che aspettiamo da anni tipo:

1) riforma della pubblica amministrazione e della politica;
2) riforma della giustizia civile;
3) riforma del costo del lavoro e della tassazione delle aziende oneste;
non ultima....
4) premiare il merito e aiutare i giovani nell'inserimento lavorativo.

Un paese vecchio come il nostro riuscira' a fare queste cose ?
Da solo no sicuramente....
 

belindo

Guest
La sintesi finale è perfetta.
Inoltre aggiungerei la grossa preoccupazione sulla volontà italiana di fare le riforme attese che aspettiamo da anni tipo:

1) riforma della pubblica amministrazione e della politica;
2) riforma della giustizia civile;
3) riforma del costo del lavoro e della tassazione delle aziende oneste;
non ultima....
4) premiare il merito e aiutare i giovani nell'inserimento lavorativo.

Un paese vecchio come il nostro riuscira' a fare queste cose ?
Da solo no sicuramente....

Ma quindi siete convinti che quelle riforme che tanto aspettiamo le potremmo fare SOLO con più europa?
Ma quanti anni ci vorranno perchè l'EUropa unita abbia la forza di gestire i singoli paesi anche dal punto di vista delle riforme, con una specie di unione politica quando a fatica si riesce a farne una bancaria?
 

blackmac

Forumer storico
Ma quindi siete convinti che quelle riforme che tanto aspettiamo le potremmo fare SOLO con più europa?
Ma quanti anni ci vorranno perchè l'EUropa unita abbia la forza di gestire i singoli paesi anche dal punto di vista delle riforme, con una specie di unione politica quando a fatica si riesce a farne una bancaria?

Intanto noi in tanti anni abbiamo costruito zero....a questo punto non ci sono altre soluzioni. Imho
 

belindo

Guest
Intanto noi in tanti anni abbiamo costruito zero....a questo punto non ci sono altre soluzioni. Imho

Perfettamente d'accordo, la tua è una specie di "ultima spiaggia" per noi; non siamo stati capaci fino adesso speriamo che almeno UE possa farcela.

Per come sono fatto non la condivido pur comprendendola, perchè le stesse persone che formano la UE sono quelle che formano i governi Italiani, tedeschi spagnoli ecc............. perchè a Bruxell dovrebbero lavorare per me mentre qui no ?:mmmm:
 

popov

Coito, ergo cum.
etf gold settimanale. il target a 96 è sempre attivo, quindi la mia uscita in pari di qualche giorno fa si è rivelata corretta.

il rettangolo azzurro grande identifica la neckline del testa-spalla che mi aveva fatto predire il target a 96. tirato il fibo corrispondente i prezzi non sono riusciti a superare prima la resistenza posta sul 38,2 e nei giorni più recenti nemmeno la resistenza posta sul 23,6% ed infatti settimana scorsa gran candelone rosso.

quindi ora andremo a rifare la spalla nel cerchio di sinistra ed i prezzi cercheranno un'area supportiva da cui ripartire.

ovviamente c'è sempre l'ipotesi del ddmin eventuale a 101.

questo, ovviamente, sempre secondo la mia modesta opinione.
:lol:

Oro: i trader scommettono su prezzi in crescita la prossima settimana

Finanzaonline.com - 7.6.13/19:48

Gli operatori scommettono sull´oro. Nel consueto sondaggio settimanale condotto da Bloomberg, 19 operatori hanno detto di attendersi un incremento dei prezzi del metallo giallo, 8 un calo e 6 si sono detti neutrali. Per i "rialzisti" (quasi il 60%) si tratta del risultato migliore da quasi tre mesi. Nell´ultima seduta dell´ottava il metallo giallo ha evidenziato un calo di quasi 33 dollari a 1.382,8 dollari l´oncia e il saldo settimanale evidenzia un rosso dello 0,7%.

Fonte: Finanza.com
 

camaleonte

Forumer storico
La sintesi finale è perfetta.
Inoltre aggiungerei la grossa preoccupazione sulla volontà italiana di fare le riforme attese che aspettiamo da anni tipo:

1) riforma della pubblica amministrazione e della politica;
2) riforma della giustizia civile;
3) riforma del costo del lavoro e della tassazione delle aziende oneste;
non ultima....
4) premiare il merito e aiutare i giovani nell'inserimento lavorativo.

Un paese vecchio come il nostro riuscira' a fare queste cose ?
Da solo no sicuramente....


Nulla da eccepire sui punti da te elencati relativi alle riforme.
Quando si sente dire "serve più Europa" la domanda da porsi è: ha chi serve più Europa? Questo articolo, un po lungo, lo reputo illuminante per la/le risposte in merito:

Vi spiego i piani di chi vuole più Europa | Informare per Resistere
 

Users who are viewing this thread

Alto