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camaleonte

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Domenica 09 Giugno 2013 12:35
Acquisto di bond: la Germania stuzzica la Bce
di Redazione Contropiano
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Piccole provocazioni tedesche contro il programma di acquisto dei bond da parte della Bce. Un articolo della Faz (Frankfurther Alegemenine Zeitung), uscito oggi, "rivelava" che il "bazooka" preparato da Mario Draghi per contrastare eventuali nuove offensive speculative contro l'euro - acquisti di bond dei paesi in difficoltà, per sostenerne il prezzo - non è affatto di potenza "illimitata". Il budget messo a disposizione avrebbe avuto un tetto di 524 miliardi.
Stamattina un portavoce della Bce è intervenuto per smentire la circostanza. Prosegue dunque la sottile guerriglia della Bundesbank - la Faz è una voce potente dell'estrablishment teutonico - contro il programma voluto dal presidente della banca centrale.
 

camaleonte

Forumer storico
Però è un articolo del 14 luglio (data del mio matrimonio e della presa della Bastiglia :cool:) 2011.

Comunque nelle mail oggi qualcosa dalle mie parti non andava e ancora proprio a posto non sono, sarà il violento temporale.


Le caratteristiche e i rischi restano immutati a prescindere dalla data dell'articolo. Ho voluto metterli in evidenza, attraverso quest'articolo soprattutto per chi non ha molta dimestichezza con questi titoli, soprattutto in questo periodo di tassi di mercato che salgono e di crescita che non c'è...
 

camaleonte

Forumer storico
"
L'anno scorso l'Espresso calcolò che le principali banche (Intesa, Unicredit, Montepaschi giùgiù fino all'ex Bpl-Italease) si erano scordate di versare tributi per un totale di 5 miliardi. Sommando poi le evasioni ed elusioni contestate agli Agnelli, a Berlusconi, a Passera, a Profumo, a Del Vecchio, a Briatore, a Mediolanum, a Bell, a Telecom Sparkle, aBulgari, a Marzotto, a Brachetti Peretti, ai Riva, a Dolce&Gabbana e così via, i miliardi superano i 10.
Basta tirare un po' di somme per illuminare il problema dei problemi che ci condanna alla recessione perpetua: non la Costituzione da cambiare, ma un sistema che condanna i poveri e gli onesti (che non sempre, ma spesso coincidono) a mantenere i ricchi e i ladri (che non sempre, ma spesso coincidono). "

Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni. (E. Cioran) : "I POVERI E GLI ONESTI CONDANNATI A MANTENERE I RICCHI". Ecco il vero problema del nostro Paese.
 

popov

Coito, ergo cum.
etf gold settimanale. il target a 96 è sempre attivo, quindi la mia uscita in pari di qualche giorno fa si è rivelata corretta.

il rettangolo azzurro grande identifica la neckline del testa-spalla che mi aveva fatto predire il target a 96. tirato il fibo corrispondente i prezzi non sono riusciti a superare prima la resistenza posta sul 38,2 e nei giorni più recenti nemmeno la resistenza posta sul 23,6% ed infatti settimana scorsa gran candelone rosso.

quindi ora andremo a rifare la spalla nel cerchio di sinistra ed i prezzi cercheranno un'area supportiva da cui ripartire.

ovviamente c'è sempre l'ipotesi del ddmin eventuale a 101.

questo, ovviamente, sempre secondo la mia modesta opinione.
 

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belindo

Guest
Ritengo che si debba dire con chiarezza e documentare con dovizia che l’uscita dall’euro non rappresenta una soluzione ai problemi ma l’inizio di un incubo i cui effetti potrebbero esser ben peggiori di qualsiasi altro scenario.
Non si intende qui decantare le bellezze del Trattato di Maastricht né della “perfezione geometrica” dell’euro. Sappiamo che è stato fatto male, che c’è molto da migliorare. Ma sarebbe pura follia politica ed economica far saltare il processo di unità europea.
Solitamente l’uscita dall’euro viene giustificata con la riacquisizione della sovranità monetaria nazionale e quindi con la possibilità di battere moneta, di emissione di nuovo debito e di svalutazioni competitive.
Queste ultime sono il cavallo di battaglia degli euroscettici, il che rivela una sostanziale ignoranza dei principi basilari dell’economia.
Essi sostengono che il ritorno alla moneta nazionale potrebbe permettere appunto la sua svalutazione, rendendo i prodotti nazionali più competitivi sui mercati internazionali. L’aumento delle esportazioni diventerebbe così il volano della ripresa delle produzioni, dell’occupazione e dell’intera economia.
La verità è un’altra. Il ritorno alla moneta nazionale, per qualsiasi paese Ue, Italia inclusa, lascerebbe l’intero ammontare del debito pubblico e privato, in larga parte in mani estere, denominato in euro oppure in dollari. Soltanto i cittadini risparmiatori potrebbero convertire i loro risparmi, a cominciare dai bot, in titoli denominati nella nuova moneta nazionale, ma gli altri titoli di debito resterebbero come prima. Comunque la riconversione completa equivarrebbe ad una dichiarazione di default nazionale.
Sarebbe possibile finanziare il debito esistente e aumentarlo, come si propone, soltanto a tassi di interesse molto più alti di quelli attuali. Si ricordi che, dopo la crisi del 1992 e la svalutazione della lira, gli interessi dei bot a breve arrivarono fino al 17%!.
Tutte le importazioni, a cominciare dal petrolio e dal gas, sono calcolate in dollari o in euro. Per l’Italia sarebbe perciò lo sconquasso finale delle sue finanze. Gli aumenti dei costi di importazione e del finanziamento del debito si tradurrebbero inevitabilmente in una inflazione galoppante con una drammatica perdita di potere d’acquisto.
E’ difficile immaginare come si possano così ampliare le fette di mercato per le proprie esportazioni. In questa logica per diventare competitivi occorrerebbe abbattere i costi che ancora una volta colpirebbe il lavoro. Ciò vorrà dire innescare nuovamente quel vortice recessivo fatto di meno reddito, meno consumo, meno produzione, meno entrate fiscali, meno disponibilità di bilancio.
L’economia italiana, sulla scia di quella tedesca, non può competere nei settori legati alle vecchie tecnologie mentre le economie emergenti operano con salari bassissimi. Invece bisognerebbe puntare sulle nuove tecnologie e determinare il prezzo e il mercato sulla base della loro qualità e della loro innovazione.
L’uscita dall’euro anche del più piccolo Paese innesterebbe una reazione a catena che porterebbe progressivamente al collasso dell’Ue. Si metterebbe in moto un’inevitabile guerra commerciale protezionista. Ci rimetterebbero tutti. Anche la Germania.
Sarebbe una destabilizzazione globale! Purtroppo non è impossibile. La storia europea del secolo scorso ha fatto conoscere “cose” che i popoli non avrebbero mai ritenuto possibili.
Certo la situazione attuale non è tollerabile. Non si può permettere che i cittadini siano portati ad una tale disperazione e povertà da voler preferire l’inferno.
Serve più Europa. L’impegno prioritario dovrebbe mostrare maggiore decisione nel consesso europeo per rendere più efficaci e solidali le scelte politiche ed economiche dell’Unione.

Per me qui hai fatto un copia incolla da qualche parte ;)

La parte evidenziata è una ovvia castroneria.
L'uscita dall'euro non è la soluzione ma la conseguenza al taglio di stock di debito per mantenere il valore della parte haicuttata dei residenti compresi gli istituzionali.
E' semplice da capire come meccanismo ed è logico da applicare per noi, che a differenza dei Greci abbiamo ricchezza da proteggere (mi riferisco a quella privata).

Altra assurdità quella sulla svalutazione che ci castrerebbe per via della quotazione in USD delle materia prime; l'italia è un paese TRASFORMATORE
non CONSUMATORE, noi abbiamo le raffinerie ma perchè siamo porti stratetigici e sappiamo lavorarle le materie prime, ma non siamo energivori :lol: magari lo fossimo significherebbe che lavoreremmo tutti 12 ore al giorno. da questo punto di vista facciamo paura alla Germania eccome!!!!
 

Baro

Umile contadino
Per me qui hai fatto un copia incolla da qualche parte ;)

La parte evidenziata è una ovvia castroneria.
L'uscita dall'euro non è la soluzione ma la conseguenza al taglio di stock di debito per mantenere il valore della parte haicuttata dei residenti compresi gli istituzionali.
E' semplice da capire come meccanismo ed è logico da applicare per noi, che a differeonza dei Greci abbiamo ricchezza da proteggere (mi riferisco a quella privata).

Altra assurdità quella sulla svalutazione che ci castrerebbe per via della quotazione in USD delle materia prime; l'italia è un paese TRASFORMATORE
non CONSUMATORE, noi abbiamo le raffinerie ma perchè siamo porti stratetigici e sappiamo lavorarle le materie prime, ma non siamo energivori :lol: magari lo fossimo significherebbe che lavoreremmo tutti 12 ore al giorno. da questo punto di vista facciamo paura alla Germania eccome!!!!
Lo scritto ē un elaborato che avevo prodotto per un convegno di cui ero corelatore ai tempi del psi greco...naturalmente ē un mix elaborato
secondo le mie idee e secondo analisi di economisti e studiosi di materie economiche. Sai bene che se posto un articolo di qualcuno non ho problemi a citare la fonte.
 

Zebro

Valar dohaeris
Per me qui hai fatto un copia incolla da qualche parte ;)

La parte evidenziata è una ovvia castroneria.
L'uscita dall'euro non è la soluzione ma la conseguenza al taglio di stock di debito per mantenere il valore della parte haicuttata dei residenti compresi gli istituzionali.
E' semplice da capire come meccanismo ed è logico da applicare per noi, che a differenza dei Greci abbiamo ricchezza da proteggere (mi riferisco a quella privata).

Altra assurdità quella sulla svalutazione che ci castrerebbe per via della quotazione in USD delle materia prime; l'italia è un paese TRASFORMATORE
non CONSUMATORE, noi abbiamo le raffinerie ma perchè siamo porti stratetigici e sappiamo lavorarle le materie prime, ma non siamo energivori :lol: magari lo fossimo significherebbe che lavoreremmo tutti 12 ore al giorno. da questo punto di vista facciamo paura alla Germania eccome!!!!

Guarda che non è tanto una castroneria, sai?
Siamo un paese trasformatore.... di che? Di materie prime, che NON abbiamo e che dobbiamo importare perché ne siamo CONSUMATORI.

Inoltre, per trasformare (che è proprio un tipo di consumo) le materie prime, abbiamo bisogno di molta ENERGIA, tecnologia e manodopera.

Se non facciamo molta paura alla Germania non è perché abbiamo poca della prima (come loro), ma perché abbiamo meno della seconda (tecnologia) e la terza è molto cara, per quanto si creda il contrario, più cara della loro, a conti fatti. Perché? Perché meno efficiente!
 

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