Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013) (1 Viewer)

camaleonte

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Occhio...!

Debito pubblico, Bankitalia pensa all?ombrello per arginare la fuga degli investitori - Il Fatto Quotidiano


"Debito pubblico, Bankitalia pensa all’ombrello per arginare la fuga degli investitori
Mentre il Tesoro resiste su Iva e Imu, via Nazionale, Consob, Ivass e Covip invitano banche, fondi e società di gestione del risparmio a fare sempre meno affidamento sui giudizi delle agenzie di rating. Obiettivo: evitare che allo scattare del taglio dell'Italia a "spazzatura" seguano le vendite a piene mani dei titoli di Stato"
 

blackmac

Forumer storico
Ciao blackmac.

Il debito potrebbe essere sostenibile se il Tesoro smettesse di collocare TDS a lungo e lunghissimo termine con cedole comprese tra il 4,5 e il 5%, facendo più ricorso al collocamento dei soli BOT secondo me, pensa al risparmio che ci sarebbe!:)[


Lascio la risposta alla Dott.ssa Cannata:D

audizione C. 05/audiz2/2012/0117 / Testo Audizione - OpenParlamento
Pag.6
L'emissione quindi lungo tutta la curva dei rendimenti, ivi comprese le scadenze molto lunghe, consente quindi di distribuire nel tempo l'onere dei rimborsi e indirettamente, ma in maniera molto precisa, attraverso la minore pressione sul mercato, consente anche di limitare i costi. Questa minore pressione deriva ovviamente dal fatto che, essendoci meno rimborsi e minore frequenza di accesso al mercato, il mercato non si sente - come dire - inondato di carta dello stesso emittente, ma fa un assorbimento più graduale.
È vero che, di norma, i tassi a breve sono più bassi di quelli a lungo termine, salvo momenti eccezionali, che non sono mancati recentemente. È però anche vero che, se si fa un ricorso eccessivo solo ed esclusivamente al breve termine, questo beneficio rischia di svanire. Questo è più o meno quanto accadde all'inizio degli anni '80 quando, un po' forzati dalle circostanze, con un'inflazione che viaggiava intorno al 20 per cento, l'emissione di titoli di Stato divenne quasi esclusivamente di BOT. Questo non portò, in realtà, a concreti benefici in termini di tassi, che viaggiavano comunque intorno al 20 per cento, seppure anche l'inflazione fosse - più o meno - allo stesso livello. Non solo dunque non si ottenne un beneficio ma, al tempo stesso, l'incremento di costo e la continua pressione sul mercato contribuirono, insieme a molti altri fattori, all'esplosione del debito di quegli anni.
Già dagli anni '80 ci fu un tentativo di cominciare ad allungare la vita del debito, ma questo fu fatto principalmente ricorrendo a titoli a tasso variabile, che avevano il beneficio - essendo all'epoca a 5 o anche a 10 anni di scadenza - di diminuire il rischio di rifinanziamento. Con la crisi del 1992, però, emerse in maniera particolarmente evidente che l'esposizione..........

Grazie per tutte le notizie che posti.
 

camaleonte

Forumer storico
Ciao blackmac.

Il debito potrebbe essere sostenibile se il Tesoro smettesse di collocare TDS a lungo e lunghissimo termine con cedole comprese tra il 4,5 e il 5%, facendo più ricorso al collocamento dei soli BOT secondo me, pensa al risparmio che ci sarebbe!:)[


Lascio la risposta alla Dott.ssa Cannata:D

audizione C. 05/audiz2/2012/0117 / Testo Audizione - OpenParlamento
Pag.6
L'emissione quindi lungo tutta la curva dei rendimenti, ivi comprese le scadenze molto lunghe, consente quindi di distribuire nel tempo l'onere dei rimborsi e indirettamente, ma in maniera molto precisa, attraverso la minore pressione sul mercato, consente anche di limitare i costi. Questa minore pressione deriva ovviamente dal fatto che, essendoci meno rimborsi e minore frequenza di accesso al mercato, il mercato non si sente - come dire - inondato di carta dello stesso emittente, ma fa un assorbimento più graduale.
È vero che, di norma, i tassi a breve sono più bassi di quelli a lungo termine, salvo momenti eccezionali, che non sono mancati recentemente. È però anche vero che, se si fa un ricorso eccessivo solo ed esclusivamente al breve termine, questo beneficio rischia di svanire. Questo è più o meno quanto accadde all'inizio degli anni '80 quando, un po' forzati dalle circostanze, con un'inflazione che viaggiava intorno al 20 per cento, l'emissione di titoli di Stato divenne quasi esclusivamente di BOT. Questo non portò, in realtà, a concreti benefici in termini di tassi, che viaggiavano comunque intorno al 20 per cento, seppure anche l'inflazione fosse - più o meno - allo stesso livello. Non solo dunque non si ottenne un beneficio ma, al tempo stesso, l'incremento di costo e la continua pressione sul mercato contribuirono, insieme a molti altri fattori, all'esplosione del debito di quegli anni.
Già dagli anni '80 ci fu un tentativo di cominciare ad allungare la vita del debito, ma questo fu fatto principalmente ricorrendo a titoli a tasso variabile, che avevano il beneficio - essendo all'epoca a 5 o anche a 10 anni di scadenza - di diminuire il rischio di rifinanziamento. Con la crisi del 1992, però, emerse in maniera particolarmente evidente che l'esposizione..........

Grazie per tutte le notizie che posti.


Buongiorno a tutti.

Secondo me, se non hai merce da esporre al supermercato dei fondi e delle polizze, non vendi: gli istituzionali possono guadagnare solo lucrando sul differenziale di rendimento, tra i titoli in portafoglio con elevati rendimenti e quelli offerti alla clientela. Se decennali e trentennali cominciassero a scarseggiare, la/le lobby dei fondi cesserebbero di esistere. Il paragone con gli anni 80 non regge, da quando cioè la ns. Banca d'Italia smise di comportarsi come la FED attuale, infatti i rendimenti dei TDS cominciarono a salire contribuendo a dare un forte impulso al ns. debito pubblico. Imho.:)
Buone vacanze.


A proposito di LOBBY:

FT attacca l'Italia: "Il potere delle lobby vi impedisce di diventare normali" - Yahoo! Finanza Italia
 

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