Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013)

Ciao belindo.

Non sono dell'umore di fare commenti, li puoi però immaginare.

Leggi qui:

Alcoa, Whirlpool, Ideal Standard: la grande fuga dall'Italia delle multinazionali Usa (FOTO)

Buongiorno Cama, ho messo su la solita mokka da 3 ;)

Questo articolo mi da spunti molto interessanti, sopratutto quando leggo che i probelmi per le multinazionali potrebbero essere la mancanza di infrastrutture e il costo del lavoro :mumble:
Sul costo del lavoro la situazione è VERGOGNOSA però lo è sempre stata, quindi quando hanno deciso di venire da noi non lo sapevano??
Io credo che il probelma del costo del lavoro sia dovuto al fatto che la forbice tra i salari italiani e i salari degli altri mercati che possono fare la stessa produzione si sia ampliato ma per colpa del fatto che oggi si può andare nell' Est Europa oppure in Cina senza troppe complicazioni ma anzi come avviene in Serbia con sgravi su un fisco già poco ingombrante: in pratica noi siamo rimasti statici negli ultimi 20 anni mentre altri paesi hanno creato i giusti presupposti per avere delle condizioni aziendali migliori attrendo investimenti.
Sulle infrastrutture è più o meno lo stesso discorso che faccio sopra, ma aggiungo 2 altre piaghe che sono le spese ordinarie e la burocrazia.
ENEL ha i costi ppiù alti per la corrente elelttrica di tutta l'Europa e questo si riperquote sella bolletta e per le imprese che succhiano un sacco di energia questo è un gran problema (Alcoa è andata avanti anni con contratti apposta per lei firmati dai governi che gli scontava la bolletta pur di continuare a lavorare in sardegna)
La burocrazia e qui tu Cama mi insegni che siamo ancora in regime Borbinico, e che caxxo ma sto discorso della burocrazia lo farà anche mio figlio tra 30 anni o ci daremo un tono per risolvere il problema????
 
Buongiorno Cama, ho messo su la solita mokka da 3 ;)

Questo articolo mi da spunti molto interessanti, sopratutto quando leggo che i probelmi per le multinazionali potrebbero essere la mancanza di infrastrutture e il costo del lavoro :mumble:
Sul costo del lavoro la situazione è VERGOGNOSA però lo è sempre stata, quindi quando hanno deciso di venire da noi non lo sapevano??
Io credo che il probelma del costo del lavoro sia dovuto al fatto che la forbice tra i salari italiani e i salari degli altri mercati che possono fare la stessa produzione si sia ampliato ma per colpa del fatto che oggi si può andare nell' Est Europa oppure in Cina senza troppe complicazioni ma anzi come avviene in Serbia con sgravi su un fisco già poco ingombrante: in pratica noi siamo rimasti statici negli ultimi 20 anni mentre altri paesi hanno creato i giusti presupposti per avere delle condizioni aziendali migliori attrendo investimenti.
Sulle infrastrutture è più o meno lo stesso discorso che faccio sopra, ma aggiungo 2 altre piaghe che sono le spese ordinarie e la burocrazia.
ENEL ha i costi ppiù alti per la corrente elelttrica di tutta l'Europa e questo si riperquote sella bolletta e per le imprese che succhiano un sacco di energia questo è un gran problema (Alcoa è andata avanti anni con contratti apposta per lei firmati dai governi che gli scontava la bolletta pur di continuare a lavorare in sardegna)
La burocrazia e qui tu Cama mi insegni che siamo ancora in regime Borbinico, e che caxxo ma sto discorso della burocrazia lo farà anche mio figlio tra 30 anni o ci daremo un tono per risolvere il problema????


Per risolvere il problema bisogna capire e poi volere il cambiamento! Soprattutto volerlo e, mi pare che nel ns. paese non lo voglia nessuno quindi,
realisticamente fra 100 anni sarà ancora così, purtroppo!
 
Per risolvere il problema bisogna capire e poi volere il cambiamento! Soprattutto volerlo e, mi pare che nel ns. paese non lo voglia nessuno quindi,
realisticamente fra 100 anni sarà ancora così, purtroppo!
Perchè probabilmente c'è ancora uno status sociale accettabile e alcune categorie sociali non hanno risentito della crisi...per esempio un dipendente statale ha risentito della crisi? Secondo me poco. Un commerciante ha risentito della crisi? Secondo me molto. Abbiamo un esempio non molto lontano da noi (Grecia): certo due Paesi molto differenti in tante cose ma abbiamo assistito che quando lo Stato non ce la fa più allora nelle razionalizzazioni non procede più con il coltellino ma si va di roncola (vedi recenti licenziamenti di migliaia di statali). Appunto, un grosso difetto di molti Paesi Med è di aspettare di avere l'acqua alla gola per riformare seriamente la macchina Stato ma prima o poi ci arriveremo.
 
Ultima modifica:
Poi sulla questione di volere il cambiamento hai ragione, ma qui temo che non ci sia legge che tenga se prima il cambiamento non avviene dentro di noi cittadini...Perchè nei grandi Comuni, Regioni e Province non seguono l'esempio dei piccoli Comuni? Credetemi, i piccoli Comuni stanno facendo sforzi immani di razionalizzazione, perchè le grandi strutture no? Perchè io amministratore di un piccolo Comune per risparmiare d'inverno faccio il Consiglio Comunale con il cappotto invece di accendere il riscaldamento mentre in altre parti d'Italia finanziano studi costosi sul passaggio di certe specie di anatre nello Stretto di Messina? ecc ecc Sono ormai convinto che il federalismo tanto di moda fino a qualche anno fa abbia portato più controindicazioni che benefici...ad esempio. Fino alla fine degli anni 90 esisteva il Co.Re.Co in ogni Regione che controllava le delibere di ogni Comune e ne dava il benestare anche di merito, non solo di regolarità tecnico-giuridica. Quindi questo organismo valutato il tuo stato patrimoniale comunale, valutata la tua esposizione di debito, valutata la tua economia e la tua posizione geografica, ti diceva che forse prima era meglio fare il tetto della scuola piuttosto che finanziare uno studio di caduta di meteoriti sul territorio comunale. Poi, all'insegna del più selvaggio federalismo, si sono aboliti i Co.Re.Co. e il risultato è stato abominevole: Comuni che facevano il festival delle veline, comuni che finanziavano piste da sci sintetico, studi e consulenze sugli argomenti più disparati...In tante condizioni un minimo di "timore" sulla bontà delle tue scelte deve esistere, un controllo, una verifica...diversamente i risultati in molti casi sono di avere una classe politica che perde il contatto con la realtà.
 
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Poi sulla questione di volere il cambiamento hai ragione, ma qui temo che non ci sia legge che tenga se prima il cambiamento non avviene dentro di noi cittadini...Perchè nei grandi Comuni, Regioni e Province non seguono l'esempio dei piccoli Comuni? Credetemi, i piccoli Comuni stanno facendo sforzi immani di razionalizzazione, perchè le grandi strutture no? Perchè io amministratore di un piccolo Comune per risparmiare d'inverno faccio il Consiglio Comunale con il cappotto invece di accendere il riscaldamento mentre in altre parti d'Italia finanziano studi costosi sul passaggio di certe specie di anatre nello Stretto di Messina? ecc ecc Sono ormai convinto che il federalismo tanto di moda fino a qualche anno fa abbia portato più controindicazioni che benefici...ad esempio. Fino alla fine degli anni 90 esisteva il Co.Re.Co in ogni Regione che controllava le delibere di ogni Comune e ne dava il benestare anche di merito, non solo di regolarità tecnico-giuridica. Quindi questo organismo valutato il tuo stato patrimoniale comunale, valutata la tua esposizione di debito, valutata la tua economia e la tua posizione geografica, ti diceva che forse prima era meglio fare il tetto della scuola piuttosto che finanziare uno studio di caduta di meteoriti sul territorio comunale. Poi, all'insegna del più selvaggio federalismo, si sono aboliti i Co.Re.Co. e il risultato è stato abominevole: Comuni che facevano il festival delle veline, comuni che finanziavano piste da sci sintetico, studi e consulenze sugli argomenti più disparati...In tante condizioni un minimo di "timore" sulla bontà delle tue scelte deve esistere, un controllo, una verifica...diversamente i risultati in molti casi sono di avere una classe politica che perde il contatto con la realtà.

:up:


Per capire, occorre essere competenti. Per cambiare, occorre essere onesti.
Per dare la giusta priorità a ciò che deve essere fatto, occorre buon senso.
Per il buon senso, occorre equilibrio.

Per allargare l'opinione, senza necessariamente condividerla, perchè ognuno ha la propria, posto questo articolo:

Panebianco sa cosa è la spesa pubblica, ma non ne parla | Gustavo Piga
 

Se una banca fallisce non possono pagare i contribuenti, ma azionisti e creditori devono farsi carico delle perdite e se una banca non riesce a stare in piedi è giusto che esca dal mercato”.

bel discorso, ma sulle banche cerca di vendere fumo, db ha 400mld fuori bilancio su 2.000 di attivo e i numeri fanno paura, non vogliono l'unione bancaria perche la supervisione ue potrebbe sottolineare la poca trasparenza deutch, e pretende di dare responsilità adf azionisti e obbligazionisti che si vedono OBBLIGATI A COMPRARE la loro porcheria :no::no::no: waiss ma va a ciapal
 

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