Pronti al veto?
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 06 feb - I tagli sui
quali sta lavorando Van Rompuy riguardano le voci
pro-crescita, comprese quelli per i grandi progetti
infrastrutturali (tlc comprese) e cio' ha gia' suscitato
l'allarme di molti settori produttivi. Evidente la
contraddizione con l'obiettivo di sostegno all'investimento
nell'economia reale per accelerare l'uscita dalla recessione
e fronteggiare l'alta disoccupazione.
Nessuno puo' permettersi un nuovo fallimento del negoziato:
a parte la questione di immagina di una Ue inconcludente,
c'e' una miriade di controindicazioni tecniche di procedere
in una situazione di emergenza. E' anche vero, pero', che
siamo solo a inizio anno. L'idea di un bilancio annuale (al
momento solo teorica) implica per paesi come Germania,
Svezia, Austria e Olanda. Olanda e Belgio perderebbero la
possibilita' di conservare il 25% delle imposte
all'importazione di cui si avvantaggiano attraverso i porti
di Rotterdam e Anversa. Da questo punto di vista Londra non
teme nulla perche' il suo sconto e' sancito nei Trattati e puo'
essere toccato solo all'unanimita'.
La posizione italiana e' nota a tutti e costituira'
oggettivamente uno dei punti caldi del negoziato. Dal 2011 e'
contributore netto con un saldo negativo di 5,933 miliardi,
per il periodo 2014-2020 e' previsto un saldo negativo di 4,1
miliardi. Una delle linee 'rosse', anzi rossissime,
dell'Italia e' che tale condizione deve cambiare. Inoltre
Monti vuole che sia modificato il sistema degli sconti ai
contributi per il bilancio, compreso quello britannico
(nonostante sia blindato). Infine, l'Italia non accetta una
riduzione dei fondi alla politica agricola comune "oltre un
limite ragionevole".