Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013) (13 lettori)

pxfour

Forumer storico
La tensione gioca brutti scherzi... stavo per vendere credendo che fossimo scesi di 2 figure :eek: ed invece era solo il cambio future... avevo già messo ordini vendita tolti alle 08.59 in tempo tutti... Fiuuuu.... :fiu:
 

Zuzzurellone

Forumer attivo
Comunque siamo partiti decisamente male (anche se non con le due figure temute da pxfour): i bancari vanno giù belli decisi, il FBTP giugno perde mezzo punto e il 41i è sotto 83...
 

spx

TDSfriends ..da una vita
ciao spx, vorrei capire una cosa per me importante : Poste Italiane investe la raccolta dei c/c "come da legge" unicamente in titoli governativi (maggioranza assoluta TdS Ita) e la cdp dove investe la raccolta derivata dai buoni fruttiferi postali che sono emessi da cdp e solo distribuiti da Poste Italiane ?
Sono investito sia in btp che bfp e vorrei capire bene se effettivamente il rischio è lo stesso o se ci sono differenze.
Ovviamente andando oltre al rating delle agenzie che come abbiamo visto non sono molto affidabili.
grazie per le tue considerazioni :bow:

ciao, come descritto nella sua 'mission' Cassa Depositi e Prestiti principalmente investe l'ingente patrimonio (80% della raccolta postale) in :
- finanziamento degli investimenti della Pubblica Amministrazione
- finanziamento delle infrastrutture
- sostegno all’economia e del sistema imprenditoriale nazionale

mission definita anche giuridicamente dal decreto di trasformazione della Cassa Depositi e Prestiti in società per azioni che recita: «I finanziamenti della Cassa Depositi e Prestiti rivolti a Stato, Regioni, Enti Locali, enti pubblici e organismi di diritto pubblico, costituiscono servizio di interesse economico generale
Ma la sua trasformazione in SpA (diritto privato) con la partecipazione di soggetti privati (le fondazioni bancarie), PREVEDE nello statuto di assicurare un adeguato ritorno economico agli azionisti (art.30)
Praticamente da quando le fondazioni bancarie con il loro 30% hanno fatto ingresso in Cassa Deposti e Prestiti la stessa ha iniziato a non svolgere più la SOLA funzione di PRESTARE agli enti pubblici risorse finanziarie alle condizioni più convenienti (uno dei motivi per cui gli ENTI, come i comuni, in questi anni si sono indebitati direttamenet con il mercato finanziario), ma di fatto si è trasformata in un Fondo Sovrano con investimenti anche su altri mercati.

Ora ..preparati esperti e divulgatori di questo buon prodotto di RISPARMIO (ne ho anche io :) ) come Beppe Scienza, avvertono che il rischio di insolvenza c'è ..ma sostengono che ci sono principalmente due motivi di maggior protezione in caso di Default dello stato:
- la doppia garanzia fornita dall'Emittente (Cassa Depositi e Prestiti) e dello Stato (soggetto garante)
- e l'occhio di riguardo che si aspettano, nel caso che questa nefasta eventualità si verfichi, nei confronti dei piccoli risparmiatori.

Le mie considerazioni ?
Personalmente visto che parliamo di un emittente in cui il 70% è dello Stato, fortemente esposto (finanziamenti) con Enti Statali, condizionata nelle scelte da governance filo bancaria, mi permetto di essere, pur essendone possessore, FORTEMENTE DUBBIOSO su questa migliore protezione rispetto a TdS tradizionali in caso di default dello Stato :mumble:
La CdP fa gola alla politica e muove tanti soldi. Nel 2012 gli hanno fatto acquisire tre carrozzoni pubblici, ha comprato il 100% di Sace, il 76% di Simest e il 100% di Fintecna. Non credo s possa affermare con semplicità che sia impermeabile ai problemi finanziari dello Stato..anzi..

Conosco chi ha subito la ristrutturazione del piano d'interessi su una serie di BFP ordinari diventati troppo onerosi e decisa d'imperio dal Ministero del Tesoro (vedi mio post precedente) per cui dubito che "IO" risparmiatore postale posso essere meglio tutelato di "IO" risparmiatore Bot People.

poi ....
 
Ultima modifica:

tommy271

Forumer storico
ciao, come descritto nella sua 'mission' Cassa Depositi e Prestiti principalmente investe l'ingente patrimonio (80% della raccolta postale) in :
- finanziamento degli investimenti della Pubblica Amministrazione
- finanziamento delle infrastrutture
- sostegno all’economia e del sistema imprenditoriale nazionale

mission definita anche giuridicamente dal decreto di trasformazione della Cassa Depositi e Prestiti in società per azioni che recita: «I finanziamenti della Cassa Depositi e Prestiti rivolti a Stato, Regioni, Enti Locali, enti pubblici e organismi di diritto pubblico, costituiscono servizio di interesse economico generale
Ma la sua trasformazione in SpA (diritto privato) con la partecipazione di soggetti privati (le fondazioni bancarie), PREVEDE nello statuto di assicurare un adeguato ritorno economico agli azionisti (art.30)
Praticamente da quando le fondazioni bancarie con il loro 30% hanno fatto ingresso in Cassa Deposti e Prestiti la stessa ha iniziato a non svolgere più la SOLA funzione di PRESTARE agli enti pubblici risorse finanziarie alle condizioni più convenienti (uno dei motivi per cui gli ENTI, come i comuni, in questi anni si sono indebitati direttamenet con il mercato finanziario), ma di fatto si è trasformata in un Fondo Sovrano con investimenti anche su altri mercati.

Ora ..preparati esperti e divulgatori di questo buon prodotto di RISPARMIO (ne ho anche io :) ) come Beppe Scienza, avvertono che il rischio di insolvenza c'è ..ma sostengono che ci sono principalmente due motivi di maggior protezione in caso di Default dello stato:
- la doppia garanzia fornita dall'Emittente (Cassa Depositi e Prestiti) e dello Stato (soggetto garante)
- e l'occhio di riguardo che si aspettano, nel caso che questa nefasta eventualità si verfichi, nei confronti dei piccoli risparmiatori.

Personalmente visto che parliamo di un emittente in cui il 70% è dello Stato, fortemente esposto (finanziamenti) con Enti Statali, condizionata nelle scelte da governance filo bancaria, mi permetto di essere, pur essendone possessore FORTEMENTE DUBBIOSO su questa migliore protezione rispetto a TdS tradizionali in caso di default dello Stato :mumble:

Conosco chi ha subito la ristrutturazione del piano d'interessi su una serie di BFP ordinari diventati troppo onerosi e decisa d'imperio dal Ministero del Tesoro (vedi mio post precedente) per cui dubito che "IO" risparmiatore postale possa essere meglio tutelato di "IO" risparmiatore Bot People.

poi ....


i meno rischiosi dei titoli di stato veri e propri (Bot, Cct, Btp ecc.). Primo, per rimetterci bisogna arrivare all'insolvenza congiunta sia della Cassa Depositi e Prestiti (l'emittente) che dello Stato italiano (il garante).

Esempio molto sensato.
Aggiungerei il fatto che i BFP sono stati "ristrutturati" ... i BTP mai ...
 

popov

Coito, ergo cum.
A me Popy con tutto il rispetto il tuo grafico non mi piace, accetterei la linea bassa del canale solo se dalla superiore non sforzasse tutto quel bendidio
buongiorno a tutti.

in effetti avrei potuto essere più didascalico, ma in quel grafico ci sono entrambe le ipotesi.

anzi, se guardi bene noterai che ho perfino aggiornato il target sotto.
 

spx

TDSfriends ..da una vita
Buondì, vado a memoria. E' successo una sola volta e dopodichè, dopo battaglie a tutti i livelli di giudizio, alla CDP non è + consentito di variare i tassi annuali ex-post.

saluti a tutti.

:)
A me risultano 4, (75 - 76 - 81 e 86) di cui 3 volte per AUMENTARLI e 1 per DIMINUIRLI
Infatti il mio post evidenzia ..SOLO.. come per LEGGE si sia provveduto ad una ristrutturazione.
Per chiarezza di informazione voglio solo informare che è EVENTO già accaduto sul questa tipologia di prodotto. Non sottolinearne il lato negativo.

Esempio molto sensato.
Aggiungerei il fatto che i BFP sono stati "ristrutturati" ... i BTP mai ...

:)
Appunto ..questo volevo dire.
 

Baro

Umile contadino
ORO SUI MINIMI? ultimo trend ribassista così prolungato nel 1997

Scritto il 4 marzo 2013 alle 10:01 dacarloscalzotto@finanza
Oro ai minimi? Per gli esperti è un’occasione



Non si vedeva un trend ribassista così prolungato dal 1997.
Possibili molte oscillazioni, ma è opinione diffusa che il prezzo tornerà a salire.
L’oro tornerà a salire.
Questo il pensiero unanime degli esperti interpellati da Economiaweb dopo un periodo, quello attuale, che non sta certo regalando soddisfazioni agli investitori. Dal 2001, dopo più di dieci anni di “onorato servizio”, il metallo giallo nel 2013 ha iniziato a
perdere valore (attualmente oscilla intorno ai 1590 dollari l’oncia) dopo un rally che, a settembre 2011, gli ha permesso di raggiungere il suo massimo storico a quota 1.921 dollari l’oncia. Non si vedeva un trend ribassista così prolungato dal 1997.
TIMING RILEVANTE PER CHI VOLESSE “ENTRARE”. «Riteniamo che nel corso del 2013 assisteremo ad ampie oscillazioni del prezzo dell’oro dovute al persistere di un’elevata incertezza sul quadro economico internazionale e quindi al continuo modificarsi delle aspettative degli operatori circa prospettive di crescita oppure di ulteriore quantitative easing», fanno sapere a Economiaweb gli esperti della commissione oro di Assiom Forex, l’associazione italiana dei mercati finanziari. «Chi avesse inserito oro nel proprio portafoglioin ottica di diversificazione e/o assicurazione», sottolineano gli esperti, «potrà mantenerlo senza preoccuparsi dei movimenti di breve termine. Per chi volesse entrare, la questione del timing sarà invece molto importante».
IL RAPPORTO CON LE VALUTE INTERNAZIONALI. «L’oro nella sua veste di naturale moneta è l’alter ego del dollaro e del sistema finanziario imperniato su di esso. Se si pensa che dollaro, le altre valute cartacee ed il sistema finanziario siano in salute e che possano brillantemente superare questa fase di forte crisi, allora l’oro è da vendere», spiega Gabriele Roghi, responsabile gestioni patrimoniali di Invest Banca, «se, al contrario, si nota come i tentativi per salvare questo sistema siano sempre più estremi e che il debito complessivo generato da quando è stato abbandonato il legame valuta-oro è insostenibile, allora ogni cedimento del prezzo dell’oro è un’ottima occasione d’acquisto perchè…il tempo è galantuomo».
Secondo gli esperti, le basse quotazioni del metallo giallo possono rivelarsi delle ottime occasioni per comprare oro a prezzo di saldo.
COMPRARE IN SALDO. «Ci aspettiamo che emerga un certo interesse verso l’acquisto di oro agli attuali livelli», evidenzia Nevine Pollini, senior analyst commodities di Union Bancaire Privée, «sostenuto dal miglioramento della domanda dei paesi emergenti (Cina e India) così come dal proseguimento della richiesta da parte delle banche centrali, come recentemente avvenuto da parte della Russia e del Kazakistan. Il lancio di Etf sull’oro (supportati da oro fisico) in Cina potrebbe anche rivelarsi un’importante fonte di domanda». Che si debba dire grazie ai Paesi emergenti lo crede anche una vera e propria star del risparmio gestito, Marl Mobius, numero uno di Franklin Templeton Emerging Makets Group. «Credo che la domanda di oro sia destinata a crescere, visto che l’offerta di moneta è drasticamente cresciuta negli Stati Uniti, Europa, Giappone, Cina e non solo. source
I consumatori chiedono oro non solo per la sua bellezza, ma come copertura dall’inflazione o come bene rifugio. Anche le banche centrali di tutto il mondo hanno recentemente rinforzato le loro riserve auree», spiega.
PUNTARE SUGLI ETF PER OTTENERE BUONI RENDIMENTI. Sicuramente gli Etc sull’oro sono uno dei modi più sicuri per trarre beneficio dall’andamento dell’oro. «Vediamo un rischio limitato per gli investitori che in questo momento si posizionano sull’oro», nota Nevine Pollini di Ubp. «Ma consigliamo di puntare su questa asset class acquistando oro fisico o investendo in Etf che puntano sul metallo giallo». Inoltre, sostiene Massimo Siano, head of italian market di Etf Securities, «grazie agli exchange traded commodity, gli investitori sono in grado di costruire posizioni su oro attraverso un’esposizione semplice e trasparente di replica del sottostante attraverso differenti esposizioni: fisica, future, short e a leva».

 

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