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..bravo MARCO ..
..un richiamo ad UN SANO PRAGMATISMO che è l'unico atteggiamento mentale che può aiutare in questo periodo.
Inutile e controproducente il pessimismo o l'ottimismo di maniera
Inutile perchè operativamente è un ERRORE non adeguarsi al veloce mutare delle condizioni del mercato (coi suoi cicli ribassisti e rialzisti).
Controproducente perchè, come giustamente affermi, non ha senso domandare conferme se si ha un atteggiamento mentale comunque definito (negativo o positivo) e che ci condiziona.
Il mercato da quando esiste e fino a che esisterà offre opportunità e insidie, sta a noi coglierle o affrontarle utlizzando tecnologie e informazioni nel modo il più asettico possibile.
Non siamo costretti ad un singolo mercato, se temiamo per la tenuta della nostra moneta, ne abbiamo altri più Risk Free, Titoli di stati più virtuosi (Bund/Oat/Schatz..), obbligazioni sovranazionali (Bei/Birs/CofE..), Corporate di qualsiasi tipologia a alto rating, possiamo investire momentanemente in valuta forte (USD, CH..), abbiamo strumenti di parcheggio della liquidità (pct) di cui possiamo scegliere il sottostante (se non vogliamo TdS), possiamo (dobbiamo
) diversificare temporalmente scegliendo, se vogliamo protezione, una sovraesposizione CORTA all'interno dei tre anni, duration su cui si muoverà l'ombrello BCE in caso di richiesta dell'OMT.
Il mercato offre sempre delle alternative.
PS ..non sono ottimista ..ne pessimista ..ma oggi è la 1a Giornata Internazionale della Felicità sancita dall'Onu ..e un sorriso
ci sta bene !
All'ONU l’idea è venuta partendo dalla consapevolezza
che i soldi non fanno la felicità. O almeno questo stato d’animo è lungi dal poter essere descritto con numeri e indicatori che danno il Prodotto interno lordo.
Ricordo che uno dei primi ad ammettere che né il fine di una nazione né la soddisfazione di una persona risiedesse nel benessere economico fu R.Kennedy, durante un incontro con gli studenti del Kansas: «
Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro Paese - disse -. Il Pil misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta».