Ennesimo brutto dato per la Germania, con l’indice Ifo sulla
fiducia delle imprese tedesche ad aprile che ha mostrato un
calo a 104,4 punti dai 106,7 di marzo. Le attese erano per un
calo più contenuto a 106,2 punti. Male anche la parte corrente
dell’indicatore, scesa a 107,2 dai 109,9 del mese precedente.
È arrivata la prova del 9 sul rallentamento dell’economia
tedesca, dopo i dati deludenti sullo Zew e sui Pmi. Il
pessimismo tra le imprese tedesche torna a crescere.
Differentemente dalle altre volte, non sono solo i dubbi
sull’area euro a spaventare gli operatori, ma anche i timori di
un rallentamento globale, sempre più evidenti dopo i recenti
dati cinesi e statunitensi. Questi dati aumentano ancora di
più le probabilità di un intervento sui tassi di interesse da
parte della Bce e le borse stanno anticipando questa view, come
abbiamo visto ieri sui mercati. Ultime conferme prima del
meeting della Bce (2 maggio) saranno i dati sui prezzi al
consumo e sull’occupazione tedesca di aprile in uscita la
prossima settimana. Il rallentamento dei prezzi al consumo
sull’eurozona e le aspettative inflattive della Bce danno
spazio a un intervento sui tassi. Al momento la domanda rimane
particolarmente debole da non destare preoccupazione. Se le
borse sembrano festeggiare i dati deludenti proprio perché si
sconta un taglio dei tassi, a farne le spese è l’euro,
soprattutto contro dollaro. Il cross è precipitato ai minimi
delle ultime 3 settimane a 1,2955, salvo poi recuperare parte
delle perdite. Continuiamo ad essere ribassisti sul cross nel
breve termine, con target collocato a 1,2750 entro una
settimana. VINCENZO LONGO Market Strategist IG Milano,
Finanza.com