Nei prossimi mesi, saranno importanti i dati sull'inflazione europea ma, ancora di più lo saranno per quei paesi
come Italia, Spagna e Francia che, insieme, concorrono alla formazione del 50% del PIL europeo. Saranno ugualmente
importanti le elezioni europee e quelle municipali francesi, i cui esiti, non sono scontati secondo me, perchè
potrebbero vedere vincenti gli estremismi nati dall'insofferenza delle popolazioni, come conseguenza delle politiche
di austerità.
Draghi ha detto che, vigilerà non solo sull'inflazione che, vorrebbe fosse vicina al 2% ma, anche sulla deflazione
se i prezzi al consumo dovessero ancora calare, non escludendo interventi della BCE mirati a scongiurarla. Questo
vorrebbe dire un € più debole e, mercati azionari al rialzo con conseguenti benefici per i ns. TDS i cui rendimenti
medi superano l'inflazione di un 2% abbondante. Secondo me, questo potrebbe essere lo scenario più probabile nei
prossimi mesi, perchè se il $ non dovesse rafforzarsi per conto suo, diventerebbe incomprensibile per quanto mi
riguarda, un eventuale immobilismo della BCE.
Della Francia, i media ne parlano poco, come al solito e, come vecchie comari, vanno a guardare i fatti privati
di Hollande che, non mi interessano. Vorrei che ci dicessero a che punto sono le riforme e, come la Francia intende
ridurre il saldo delle partite correnti che è fortemente negativo. Se a questo aggiungiamo le incognite elettorali,
non mi stupirei se i mercati smettessero di comprare OAT a vantaggio del BUND, con implicazioni di cui noi non saremmo
esonerati. E' questo il probabile rischio secondo me.
