Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume VI" (Gennaio 2014-Dicembre 2014)

Stato
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"Il corso brillante dei Treasuries nelle ultime settimane, anche nella parte tra i 10 e i 30 anni, ha suscitato parecchie perplessità sui mercati azionari. Ma come, ci si è chiesti, ci raccontiamo dalla mattina alla sera che la ripresa sta accelerando e sarà forte e poi vediamo i trentennali che salgono come se invece si stesse rallentando. Come è possibile?

Per qualche tempo si è cercata una risposta in positivo nell’inflazione più bassa del previsto. Rischiamo la deflazione, ci si è detti, e quindi è giusto che i governativi salgano, portandosi dietro tutto il resto.

Succede però che da tre mesi, a guardare i numeri per davvero, l’inflazione esce più forte delle attese. Mentre pensiamo di essere all’uno e di rischiare di andare a zero, il dato annualizzato degli ultimi tre mesi, come nota perfidamente David Rosenberg, è del 2.3. Rosenberg, che nelle sue previsioni sull’andamento dei prezzi ha un passato pluridecennale impeccabile, è convinto che vedremo il 3 per cento già l’anno prossimo. Con il 3 d’inflazione (solo l’inizio di un lungo trend, a suo parere) la tesi che Bernanke va esponendo nei suoi costosissimi pranzi con grandi gestori (non vedrò mai più i Fed Funds al 4 per cento), trova Rosenberg in disaccordo.

In realtà, una possibilità da considerare seriamente è che l’inflazione risalga nel 2014, nel 2015 e oltre con i Fed Funds che la inseguono solo in parte. I tassi reali, che sono prematuramente risaliti nell’estate scorsa, sono oggi azzerati sul decennale e potrebbero diventare negativi su tutta la curva nei prossimi anni.

Con una Fed che rimane strategicamente molto più espansiva di quanto non pensino i mercati, con una Banca del Giappone che potrebbe ampliare il suo Qe nei prossimi mesi e con una Bce che il 5 giugno non si limiterà ad abbassare i tassi ma ci regalerà qualche altra misura (un Ltro o un acquisto di titoli che non sia ancora un Qe), le condizioni per i mercati azionari, in un anno che già vedrà un’accelerazione della crescita, saranno eccellenti."

Azioni, bond, cambi. Troppa calma, rischio di correzioni improvvise
 
"Il corso brillante dei Treasuries nelle ultime settimane, anche nella parte tra i 10 e i 30 anni, ha suscitato parecchie perplessità sui mercati azionari. Ma come, ci si è chiesti, ci raccontiamo dalla mattina alla sera che la ripresa sta accelerando e sarà forte e poi vediamo i trentennali che salgono come se invece si stesse rallentando. Come è possibile?

Per qualche tempo si è cercata una risposta in positivo nell’inflazione più bassa del previsto. Rischiamo la deflazione, ci si è detti, e quindi è giusto che i governativi salgano, portandosi dietro tutto il resto.

Succede però che da tre mesi, a guardare i numeri per davvero, l’inflazione esce più forte delle attese. Mentre pensiamo di essere all’uno e di rischiare di andare a zero, il dato annualizzato degli ultimi tre mesi, come nota perfidamente David Rosenberg, è del 2.3. Rosenberg, che nelle sue previsioni sull’andamento dei prezzi ha un passato pluridecennale impeccabile, è convinto che vedremo il 3 per cento già l’anno prossimo. Con il 3 d’inflazione (solo l’inizio di un lungo trend, a suo parere) la tesi che Bernanke va esponendo nei suoi costosissimi pranzi con grandi gestori (non vedrò mai più i Fed Funds al 4 per cento), trova Rosenberg in disaccordo.

In realtà, una possibilità da considerare seriamente è che l’inflazione risalga nel 2014, nel 2015 e oltre con i Fed Funds che la inseguono solo in parte. I tassi reali, che sono prematuramente risaliti nell’estate scorsa, sono oggi azzerati sul decennale e potrebbero diventare negativi su tutta la curva nei prossimi anni.

Con una Fed che rimane strategicamente molto più espansiva di quanto non pensino i mercati, con una Banca del Giappone che potrebbe ampliare il suo Qe nei prossimi mesi e con una Bce che il 5 giugno non si limiterà ad abbassare i tassi ma ci regalerà qualche altra misura (un Ltro o un acquisto di titoli che non sia ancora un Qe), le condizioni per i mercati azionari, in un anno che già vedrà un’accelerazione della crescita, saranno eccellenti."

Azioni, bond, cambi. Troppa calma, rischio di correzioni improvvise

Buongiorno!
Appena tornato dal voto ;)
Anche io credo e penso molto a questa affermazione............... i nostro BTP potranno ancora tornare sui massimi con un allentamento economico, ma credo che puntare un pò di più sull azionario scelto accuratamente in titoli legati alla prima fase di una ripresa econmica sviluppati in mercati sopratutti esteri dove sanno cogliere meglio la ripartenza credo sia una mossa che potrebbe risultare molto profittevole.
PEr chiarezza, non mi riferisco al settore lusso a cui non credo più particolarmente, ma agli industriali su borsa italiana con buoni bilanci e buone prospettive future.
 
Merita a mio avviso una riflessione, quella di aver spinto la Germania ad abbassare l'età pensionabile a 63 anni dai 67: potrebbe significare l'intenzione di
essere più favorevole nell'adozione di politiche economiche più morbide e, non solo da parte della BCE, come da sempre ho sperato: non so quantificare la cifra che graverebbe sulle casse pubbliche tedesche la nuova età pensionabile e,
quanto potrebbe essere più gravosa se tutta l'economia europea non dovesse tornare a crescere...e, anche se il sollievo non dovesse essere diffuso, il sistema paese tedesco, ne uscirebbe comunque e sempre avvantaggiato rispetto al resto d'Europa. Il 5 giugno mi aspetto un responso da parte della BCE, più incisivo ed efficace nella politica monetaria convenzionale e non, che porti finalmente un po di liquidità alle imprese e alle famiglie. Sarebbero boccate di ossigeno indispensabili atte a ridurre il rischio di continui licenziamenti per mancanza di moneta. Per come la penso io, sarebbe più utile che l'eventuale liquidità andasse a dissetare chi l'acqua non ce l'ha, permettendogli così di riequilibrare i bilanci pubblici.

La mossa è interessante ma credo complessa da valutare.
La cosa che mi viene in mente è che se mando in pensione prima le persone si liberano posti per i giovani, a cui magari come stato pago pure qualche forma di sussistenza.
Ma la primissima cosa è che se anticipano i pensionati avranno nei primi anni delle spese monster da sostenere ...........noi con INPS non credo potremmo permettercelo.
Però è un discorso interessante.....
 
La mossa è interessante ma credo complessa da valutare.
La cosa che mi viene in mente è che se mando in pensione prima le persone si liberano posti per i giovani, a cui magari come stato pago pure qualche forma di sussistenza.
Ma la primissima cosa è che se anticipano i pensionati avranno nei primi anni delle spese monster da sostenere ...........noi con INPS non credo potremmo permettercelo.
Però è un discorso interessante.....


Era qui che intendevo arrivare: un modo per ridurre il loro surplus che ammonta al 6% annuo, non potendo rivalutare, mentre gli altri paesi hanno bisogno di un € svalutato. Dovrebbero cioè essere meno competitivi, secondo me.
 
Era qui che intendevo arrivare: un modo per ridurre il loro surplus che ammonta al 6% annuo, non potendo rivalutare, mentre gli altri paesi hanno bisogno di un € svalutato. Dovrebbero cioè essere meno competitivi, secondo me.
buonasera
pura mossa pre-elettorale- una misura del genere, presa così a ridosso del voto, non merita altra lettura-
se operatori individuano, con essa, la fine della austertà imposta dai tedeschi, ecco spiegato rush azionario e bond italia venerdì pomeriggio-:ciao:
 
buonasera
pura mossa pre-elettorale- una misura del genere, presa così a ridosso del voto, non merita altra lettura-
se operatori individuano, con essa, la fine della austertà imposta dai tedeschi, ecco spiegato rush azionario e bond italia venerdì pomeriggio-:ciao:


Che sia stata una mossa pre elettorale, mai avuto dubbi, come del resto gli 80 € al popolino qui in Italia. Sulla fine dell'austerità, è solo il quando potrà esserci e, ne sapremo di più il 5 giugno. Mia perplessità ora è l'esito elettorale sugli euroscettici che comunque, potrebbero essere in aumento con ripercussioni sullo spread, offrendoci nuove opportunità di acquisto.
 
Che sia stata una mossa pre elettorale, mai avuto dubbi, come del resto gli 80 € al popolino qui in Italia. Sulla fine dell'austerità, è solo il quando potrà esserci e, ne sapremo di più il 5 giugno. Mia perplessità ora è l'esito elettorale sugli euroscettici che comunque, potrebbero essere in aumento con ripercussioni sullo spread, offrendoci nuove opportunità di acquisto.

Per me gli Euroscettici prenderanno un sacco di voti, ma non pregiudicheranno le scelte del parlamento Europeo, perchè in proporzione sul totale saranno una minoranza e a comandarare saranno sempre gli stessi.
Però potrebbero aiutare a far capire a quei testoni che così al popolo ignorante non va più bene e dovranno darsi una mossa.

Dal punto di vista delle occasioni se ho azzeccato quello sopra ne avremo solo per un giorno max 2 poi si torna sui massimi, sopratutto nell'aspettativa di Draghi che sarà il vero MM del prossimo mese e anche di più

IMHO
 
ELEZIONI 2014
25/05/2014
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