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La Grecia fa lo sgambetto a Piazza Affari. Nuova crisi in vista?
29/12/2014 11:39
Il rientro alle scambi dopo il lungo ponte legato alla festività del Natale, è avvenuto all’insegna delle vendite a Piazza Affari. Dopo il buon rialzo messo a segno martedì scorso, il Ftse Mib quest’oggi da subito si è trovato a fare in conti con le vendite, registrando una progressiva accelerazione al ribasso.
L’indice delle blue chips registra infatti una flessione pari al 2,85%, con un ritorno in area 18.800, penalizzato soprattutto dalle vendite che stanno interessando i bancari. Questi ultimi risentono del forte allargamento dello spread BTP-Bund che viaggia in rally di oltre il 5% al di sopra dei 142 punti base.
Focus sulle elezioni del Presidente in Grecia
A creare tensioni tanto sul mercato azionario quanto su quello obbligazionario è l’attesa per l’esito della terza votazione relativa all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica in Grecia. Secondo quanto previsto dalla Costituzione, in caso di esito negativo si dovrà procedere alle elezioni politiche, pertanto si procederà allo scioglimento delle Camere e si andrà al voto anticipato, verosimilmente a febbraio, come segnalato da Vincenzo Longo, market strategist di IG.
Quest’ultimo richiama l’attenzione sul fatto che anche l’euro potrebbe subire qualche pressione, visto che le elezioni in Grecia saranno il principale market mover di oggi, con la possibilità di assistere ad una certa volatilità e debolezza per la moneta unica.
Le attese di Piraeus Equity Research
Non è da escludere tuttavia che la votazione odierna in Grecia, potrebbe riservare anche delle sorprese.
Gli analisti di Piraeus Equity Research segnalano che il mercato spera in una soluzione di compromesso dell’ultimo minuto tra i vari partiti, tale da permettere di evitare un voto anticipato e di concludere le negoziazioni con la Troika. A dteta degli esperti un lungo periodo di incertezza politica potrebbe ritardare il recupero dell’economia grecia, con un impatto negativo sugli utili societari e sulle valutazioni dei titoli azionari.
Se da una parte i sondaggi vedono in vantaggio il partito di sinistra in caso di ritorno alle urne, dall’altra lo stesso potrebbe non avere il supporto necessario per dare vita ad un Governo. Un’incertezza che è stata ampiamente dimostrata anche da un sondaggio condotto nel corso del fine settimane, da cui è emerso che sei greci su dieci preferirebbero evitare le elezioni, proprio per scongiurare il pericolo di un’incertezza politica che sarebbe dannosa per il Paese.
I rischi di una terza fumata nera
Secondo gli analisti di Eurobank Equities Research, un esito negativo dalle votazioni odierne non sarebbe una sorpresa, ma come evidenziano i colleghi di SaxoBank, una fumata nera anche alla terza chiamata potrebbe portare a dei cambiamenti nel piano di salvataggio di Atene e rinnovare la crisi sistemica dell’Eurozona.
Non a caso Milano Finanza scrivi che il nuovo anno per le Borse si aprirà all’insegna di una tendenza decisa, ribassista o rialzista, in base alle necessità di elezioni anticipate o meno in Grecia. Il rischio default è tornato di attualità alla luce della volontà del partito di sinistra non solo di mettere i bastoni tra le ruote della Troika, ma anche di indire una Conferenza europea con l’obiettivo di cancellare il 62% del debito pubblico che ammontare a 330 miliardi di euro, di cui il 60% nelle mani dell’Unione europea tramite i fondi salva-Stati, ripartiti pro-quota tra i Paesi dell’Eurozona, con la Germania in testa.