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La risposta alla seconda fesseria della coppia del Corriere della Sera, ovvero che i Btp subiranno delle perdite e ciò significa che dovranno ridurre le linee di credito alle imprese, in sintesi la trovate qui sotto…
Per quanto provate dalla grande crisi del debito e da due recessioni in 10 anni, il sistema non è affatto il Jurassic Park del credito europeo: non solo per la sua resilienza ai danni collaterali dell’instabilità politica, ma soprattutto per la competenza e l’astuzia con cui sta utilizzando un’importante innovazione contabile introdotta in Italia dal fine dell’anno scorso. Si tratta della possibilità di trasferire quantità consistenti di Titoli di Stato dal portafoglio di trading (dove si contabilizzano i titoli disponibili per la vendita) al portafoglio in cui vengono custodite le obbligazioni liquidabili solo alla loro scadenza. La differenza è sostanziale: l’obbligo imposto dalla Bce di “ri-prezzare” le obbligazioni al variare del loro valore (se il prezzo di mercato sale c’è una rivalutazione, se scende una svalutazione in bilancio) non si applica sul portafoglio dei bond vendibili solo a fine scadenza."
IN BARBA ALLO SPREAD: TITOLI DI STATO IL RITORNO DELLA MANINA! | icebergfinanza
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Chiaro il concetto, il problema non si pone, attraverso le regole contabili il problema dello spread si può accantonare, solo un idiota può pensare che detenere a scadenza un titolo di Stato italiano sia un rischio da fine del mondo.
Il concetto di duration vi è chiaro, giusto?
Conclude magistralmente l’articolo di Plateroti…"
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Per il resto nulla di particolare, domani la Commissione UE ammetterà di essersi sbagliata e ci farà sforare il deficit del doppio, lo spread scenderà a i minimi storici e tutti vissero felici e contenti!
Dimenticavo, il dollaro andrà a 2 euro, come hanno previsto dotti, medici e sapienti ad inizio anno e scomparirà per sempre, dall’immaginazione di fessi ed ingenui."