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Def: allo studio 1* tranche dismissioni da 10 mld (Sole) 10/04/2019 09:11 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Torna in campo la cessione di partecipazioni pubbliche a Cassa depositi e prestiti. Il Sole 24 Ore scrive che il documento di Economia e Finanza ribadisce l''obiettivo di realizzare dismissioni pari all''1% del Pil nel 2019. Circa 18 miliardi di euro che dovrebbero entrare nelle casse del Ministero per l''Economia per contribuire a ridurre un debito che ha superato i 2.300 miliardi e che il Def fissa (a livello programmatico) al 132,6% del Pil nel 2019. A oggi dossier aperti in tema di privatizzazioni non ci sono, ma qualche ragionamento nelle stanze del ministero dell''Economia si sta cominciando a fare per tenersi pronti qualora la macchina si potesse mettere in moto. Nel pacchetto destinato alle cessioni ci sono il 53,38% del capitale di Enav (1,3 miliardi), il 29,26% di Poste I. (3,4 miliardi), il 4,34% di Eni (2,5 miliardi) e il 13% circa posseduto dal Mef in StMicrolectronics (1,8 miliardi). Mettere sul mercato queste partecipazioni non avrebbe senso: si tratta di societa'' ritenute strategiche sulle quali lo Stato vuole mantenere un presidio importante o comunque non ne vuole perdere il controllo. E del resto l''attuale maggioranza politica si e'' sempre dichiarata contraria a questa prospettiva La cessione di queste societa'' a Cdp comporterebbe un incasso di circa 9 miliardi. A queste si potrebbe aggiungere la tranche di cessioni immobiliari da 950 milioni: anche in questo caso a comprare sarebbe Cdp. Per la societa'' guidata da Fabrizio Palermo si tratta di un esborso molto importante: le risorse non mancherebbero perche'' si puo'' attingere al cuscinetto di cassa aggiuntiva (circa 2 miliardi l''anno) che proprio la gestione di Palermo aveva liberato con la revisione della struttura finanziaria della societa''. Inoltre, c''e'' da considerare anche il faro puntato da Eurostat.
red/pev
 
marketinsight.it - USA - INDICE SETTIMANALE RICHIESTE MUTUI IN CALO DEL 5,6%
Nella settimana conclusasi il 5 aprile l'indice statunitense
Mba relativo alle richieste di ipoteche ha registrato una
variazione negativa del 5,6%, mentre la rilevazione precedente
riportava un incremento del 18,6 per cento.


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Bce conferma tassi di interesse a zero e tasso depositi a -0,4% - Flash
Bce conferma tassi di interesse a zero e tasso depositi a -0,4%
Milano, Finanza.com
 
Stati Uniti: inflazione salita all'1,9% annuo a marzo, più del previsto
Negli Stati Uniti il tasso di inflazione è tornato sul livello
dello scorso dicembre attestandosi a marzo all'1,9% su base
annua, in rialzo rispetto all'1,5% di febbraio. Gli analisti
si aspettavano un aumento all'1,8%. Milano, Finanza.com
 
Acquisti sui titoli di Stato UE
10/04/2019 16:19

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Acquisti sui maggiori titoli di stato dell'Eurozona comprimono i rendimenti nel pomeriggio, dopo la conferma da parte della Bce di un approccio di politica monetaria accomodante. Il rendimento del BTP *decennale italiano segna un calo di ben 7 punti base al 2,55% mentre lo yield del *Bund tedesco cede 3 punti base e si porta a quota -0,03 per cento.
Lo spread BTP/Bund si comprime dunque a 258 punti base.

Permane tuttavia un alone di incertezza nei mercati confermato anche dalla *Bce *che ha ribadito la percezione di una crescita economica europea in rallentamento soprattutto per fattori geopolitici globali, come la minaccia del protezionismo, del rallentamento del commercio globale e di alcune economie emergenti, della Brexit.


L'annuncio di dazi USA su prodotti europei per 11 miliardi di dollari non è passato inosservato e il rallentamento in atto è stato confermato oggi anche dall'FMI che ha parlato di vulnerabilità elevata nei settori finanziari del debito sovrano e corporate.
www.ftaonline.com
 
"Ma sono sbagliate. E’ chiaro che gli sprechi dello Stato fanno male all’economia; ed è indiscutibile che il moltiplicatore degli investimenti pubblici sia più elevato di quello delle spese correnti. Ma il report Ambrosetti e il trio dei bocconiani tacciono su una questione fondamentale. L’Italia da 25 anni ha un saldo primariopositivo: vale a dire che da 25 anni i contribuenti pagano più tasse di quanto lo Stato spenda per i servizi sociali a favore dei suoi cittadini. In sintesi, negli ultimi 20 anni, dal 1999 al 2018, lo Stato italiano ha realizzato saldi primari attivi per 650 miliardi (valori attualizzati al 2018) che però non sono bastati a pagare 1.650 miliardi di interessi agli operatori finanziari e alla speculazione."

Blog | Debito pubblico, l'Italia non cresce ormai da troppi anni. Ma una soluzione c'è (e non è convenzionale) - Il Fatto Quotidiano

"La Bce per statuto non può finanziare gli Stati e le opere pubbliche. Le banche italiane, colpite dalla crisi che ha provocato montagne di crediti deteriorati, fanno credito con il contagocce, e anzi, non hanno ancora recuperato il livello pre-crisi dei prestiti. A questo punto al governo non resta che attuare una soluzione non convenzionale: quella di emettere dei titoli/moneta convertibili in euro da assegnare direttamente a famiglie, enti pubblici e aziende per aumentare il loro potere di acquisto, e per fare ripartire la domanda e quindi la produzione. Se la Bce non può fare helicopter money, è lo Stato che deve creare titoli/moneta (e può farlo senza uscire dall’euro)."
 

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