Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato (3 lettori)

stefanofabb

GAIN/Welcome
Mercato immobiliare: compravendite e mutui in calo nel II trimestre, sui valori del 2010
Il mercato immobiliare in Italia ha mostrato nel secondo
trimestre 216.483 compravendite e mutui di fonte notarile.
Depurate della componente stagionale, diminuiscono dell’1,7%
rispetto al trimestre precedente, tornando ai valori medi del
2010, dopo averli superati nel trimestre precedente. La
flessione riguarda soprattutto il Centro, ma interessa anche le
regioni settentrionali che tuttavia continuano a superare i
valori medi del 2010. Il Mezzogiorno, al contrario, resta
sostanzialmente stabile. Milano, Finanza.com
 

ang41

belindo
Buongiorno per adesso non sembra avere grande forza............ ma in teoria dovremmo arrivare su un fibo nero e il 61.8 è il più gettonato.

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stefanofabb

GAIN/Welcome
Salvini su Moscovici: 'Mes salverebbe banche? Sì, quelle francesi e tedesche'. Ma Tria lo ha già smentito
"Moscovici dice che il MES salverebbe le banche? Sì, quelle
francesi e tedesche...Il MES metterebbe infatti in crisi le
nostre banche e farebbe pagare a noi la crisi delle banche
tedesche e francesi. Non per niente il presidente dell'ABI e
il governatore di Bankitalia sono preoccupati, hanno capito che
col MES rischiamo un bis del disastro del Bail In, anzi cento
volte peggio. Questo attacco alla democrazia e al risparmio
italiani non deve passare e, come sempre ha fatto, la Lega si
opporrà, in ogni sede ed in ogni maniera. Conte e il governo di
sinistra da che parte stanno?". Così il leader della Lega
Matteo Salvini torna sulla questione del Mes. In realtà nelle
ultime ore sono arrivate rassicurazioni da più parti, che hanno
indicato che la riforma del Mes non implicherebbe alcuna
ristrutturazione preventiva del debito pubblico. Tra le
rassicurazioni, quella del commissario agli Affari economici
uscente Pierre Moscovici, che ha ricordato che "a giugno
(dunque quando ministro dell'economia, sotto il governo
M5S-Lega, era Giovanni Tria - ci fu un accordo per consolidare
l'unione bancaria con il cosiddetto backstop, la rete di
sicurezza del fondo di risoluzione delle banche. Serve se un
Paese non riesce a far fronte da solo a una crisi dei suoi
istituti, e fa parte del Mes. È il pacchetto da adottare al
vertice dei leader dell'area euro in dicembre. Poi partono le
ratifiche nazionali. Noi alla Commissione abbiamo proposto
anche di integrare il Mes nelle istituzioni comunitarie". Non
per niente, in un'intervista al Messaggero, lo stesso ex
titolare del Tesoro Tria ha rivelato come sono andate le cose:
"Siamo rimasti riuniti fino all'alba, ho dovuto sostenere una
battaglia durissima con gli olandesi" ma "non è stato firmato
nulla, né da me la notte dell'Eurogruppo e nemmeno dal premier
Conte. Semplicemente sono state esaminate delle bozze e sono
stati raggiunti dei primi accordi". Gli olandesi "volevano
inserire nel nuovo meccanismo salva-Stati delle regole fisse di
calcolo per determinare se il debito di un Paese è sostenibile
oppure no. Sarebbe stato un passaggio inutilmente pericoloso"
perché "il giorno dopo tutti gli analisti si sarebbero messi a
fare i conti con quei parametri su quali erano i Paesi con
debiti a rischio". "Si sarebbe introdotto un sistema per
salvare gli Stati che però sarebbe stato esso stesso una delle
possibili cause delle crisi". Ma Tria ha detto che "i
parametri fissi sono stati eliminati. Dunque dalle bozze è
scomparso qualsiasi automatismo tra la valutazione del debito
pubblico e la sua ristrutturazione". E in un'altra intervista
a La Stampa, Tria ha sottolineato che "non c'è stata nessuna
firma, tantomeno segreta. E' una polemica a dir poco
pretestuosa. Il testo è disponibile sul sito della Commissione
europea". Milano, Finanza.com
 

ang41

belindo
Salvini su Moscovici: 'Mes salverebbe banche? Sì, quelle francesi e tedesche'. Ma Tria lo ha già smentito
"Moscovici dice che il MES salverebbe le banche? Sì, quelle
francesi e tedesche...Il MES metterebbe infatti in crisi le
nostre banche e farebbe pagare a noi la crisi delle banche
tedesche e francesi. Non per niente il presidente dell'ABI e
il governatore di Bankitalia sono preoccupati, hanno capito che
col MES rischiamo un bis del disastro del Bail In, anzi cento
volte peggio. Questo attacco alla democrazia e al risparmio
italiani non deve passare e, come sempre ha fatto, la Lega si
opporrà, in ogni sede ed in ogni maniera. Conte e il governo di
sinistra da che parte stanno?". Così il leader della Lega
Matteo Salvini torna sulla questione del Mes. In realtà nelle
ultime ore sono arrivate rassicurazioni da più parti, che hanno
indicato che la riforma del Mes non implicherebbe alcuna
ristrutturazione preventiva del debito pubblico. Tra le
rassicurazioni, quella del commissario agli Affari economici
uscente Pierre Moscovici, che ha ricordato che "a giugno
(dunque quando ministro dell'economia, sotto il governo
M5S-Lega, era Giovanni Tria - ci fu un accordo per consolidare
l'unione bancaria con il cosiddetto backstop, la rete di
sicurezza del fondo di risoluzione delle banche. Serve se un
Paese non riesce a far fronte da solo a una crisi dei suoi
istituti, e fa parte del Mes. È il pacchetto da adottare al
vertice dei leader dell'area euro in dicembre. Poi partono le
ratifiche nazionali. Noi alla Commissione abbiamo proposto
anche di integrare il Mes nelle istituzioni comunitarie". Non
per niente, in un'intervista al Messaggero, lo stesso ex
titolare del Tesoro Tria ha rivelato come sono andate le cose:
"Siamo rimasti riuniti fino all'alba, ho dovuto sostenere una
battaglia durissima con gli olandesi" ma "non è stato firmato
nulla, né da me la notte dell'Eurogruppo e nemmeno dal premier
Conte. Semplicemente sono state esaminate delle bozze e sono
stati raggiunti dei primi accordi". Gli olandesi "volevano
inserire nel nuovo meccanismo salva-Stati delle regole fisse di
calcolo per determinare se il debito di un Paese è sostenibile
oppure no. Sarebbe stato un passaggio inutilmente pericoloso"
perché "il giorno dopo tutti gli analisti si sarebbero messi a
fare i conti con quei parametri su quali erano i Paesi con
debiti a rischio". "Si sarebbe introdotto un sistema per
salvare gli Stati che però sarebbe stato esso stesso una delle
possibili cause delle crisi". Ma Tria ha detto che "i
parametri fissi sono stati eliminati. Dunque dalle bozze è
scomparso qualsiasi automatismo tra la valutazione del debito
pubblico e la sua ristrutturazione". E in un'altra intervista
a La Stampa, Tria ha sottolineato che "non c'è stata nessuna
firma, tantomeno segreta. E' una polemica a dir poco
pretestuosa. Il testo è disponibile sul sito della Commissione
europea". Milano, Finanza.com

Questa trasformazione del ESM non si capisce che tipo di notizia sia.
E' stata discussa fine 2018 con Tira, governo Conte lega/5s ma non firmata .
Adesso sembra spuntare l'ipotesi che invece sia stata firmata e definitiva.

Tria dice di essersi opposto agli automatismi che ci darebbero la possbilità di utilizzare il fondo ma solo dopo aver raggiunto dei paramentri di debito per noi da ritrutturazione del debito.............poi si dice che possiamo porre il veto perchè ci vuole l'unanimità.
Ma di cosa stiamo parlando?
 

valgri

Valter : Born in 1965
Se valutiamo lo storico di un mese il btp 67 ha fatto come minimo 105,70 il 12 novembre..... Secondo il mio modesto parere si ;)

Un po presto per me ! Lo so a volte si è impazienti di entrare..io lo faccio solo per un trade veloce,eventualmente! Buona sera PS: Secondo il mio modesto parere l'area di assestamento è 98

Niente da fare siamo sopra i 109, pare proprio sia in atto il lento ma inesorabile rally pluricitato da PAOLO BARONI....
 

Ray Strapazzo

"IL DEBITO BUONO CI SALVERA'" (Mario Draghi)
GALLI SU RIFORMA MES: “POTENZIALE PISTOLA A TEMPIA ITALIA”

Ma la polemica continua e, a far drizzare le antenne è anche un articolo dell’Huffington Post, dal titolo inquietante: Perché la riforma del Mes è una potenziale pistola alla tempia dell’Italia.

di Laura Naka Antonelli

[...] L’articolo riprende alcune parole proferite non da un sovranista qualsiasi ma da Giampaolo Galli, economista dell’Osservatorio sui conti pubblici di Carlo Cottarelli.
Proprio lui, ricorda il sito, ha parlato di pistola alla tempia, in occasione di un suo intervento alla V e XIV Commissione della Camera del 6 novembre scorso:
“La riforma in itinere sposta decisamente l’asse del potere economico nell’Eurozona dalla Commissione al Mes”. Poi (Galli) passa alla ‘pistola’: “Il punto fondamentale è che nella riforma emerge l’idea che un Paese che chiede aiuto al Mes debba ristrutturare preventivamente il proprio debito, se questo non è giudicato sostenibile dallo stesso Mes. Si noti che la novità non sta tanto nella possibilità che un debito sovrano venga ristrutturato ma nell’idea che che la ristrutturazione diventi una precondizione pressoché automatica per ottenere i finanziamenti”.

L’Huffington Post nell’articolo riprende altre dichiarazioni di Giampaolo Galli:
“In sintesi, nota l’economista, la precondizionalità della ristrutturazione del debito è la vera ‘pistola’ alla tempia dell’Italia: “Una ristrutturazione preventiva sarebbe un colpo di pistola a sangue freddo alla tempia dei risparmiatori, una sorta di bail-in applicato a milioni di persone che hanno dato fiducia allo Stato comprando titoli del debito pubblico. Sarebbe un evento di gran lunga peggiore di ciò l’Italia ha vissuto negli ultimi anni a causa dei fallimenti di alcune banche”.

Patuelli su Mes: riforma? Potremmo non comprare più Btp
Le parole riprese dal sito mettono in allarme e forse anche in imbarazzo lo stesso numero uno dell’Abi, associazione bancaria italiana, che lancia la bomba debito Italia, non nascondendo la frustrazione per il fatto di non essere stato informato, dice lui, su niente e da nessuno. Da Antonio Patuelli arriva anche la minaccia di sferrare un duro colpo al doom loop: quell’abbraccio mortale tra banche e BTP, in generale tra le banche e i titoli di stato del loro paese.

Il numero uno dell’associazione dice di non essere stato informato dal governo M5S-PD sulle trattative in corso per la riforma del Mes e di non essere venuto a conoscenza, in particolare, della modifica delle “clausole di azione collettiva” (Cacs) che si vogliono introdurre, e che renderebbero più facile l’eventuale ristrutturazione del debito pubblico.
Guardate, io non ne so niente; ho solo letto i giornali stamattina. Ma sono materie sulle quali il mondo bancario italiano non è stato messo al corrente da parte delle istituzioni. Non ci hanno detto nulla. L’impatto è per il tesoro italiano, e su noi per conseguenza. Ma a noi non hanno comunicato nulla. Leggo solo i giornali; le cose che ho letto di più sono sull’Huffington Post di stanotte. Io non ho avuto notifica alcuna – insiste Patuelli – coinvolgimento alcuno, leggo, guardo gli atti, le responsabilità sono istituzionali, non c’è una compartecipazione, un tavolo in proposito”. Detto questo, se effettivamente la clausola renderà più facile la ristrutturazione del debito sovrano, a questo punto, “non li compreremo più”, ha detto Patuelli, riferendosi ai titoli di stato italiani.

“Voglio dire: siamo liberi di comprare quello che vogliamo, non abbiamo vincolo di portafogli. Noi abbiamo in questa fase circa 400 miliardi di debito pubblico italiano. Come investitore il mio problema è che cosa la Repubblica fa per tutelare il debito pubblico. Il problema è il debito pubblico italiano, che non è il debito delle banche”. La frase di Patuelli torna ad alimentare i timori sul debito pubblico italiano e sulle conseguenze nefaste che ha provocato e potrebbe ancora provocare. La domanda è: cosa accadrebbe se le banche italiane, nel peggior scenario possibile, decidessero di scaricare la mole dei BTP che detengono? Le conseguenze sulla stabilità e sostenibilità del debito pubblico sarebbero drammatiche.decidessero di scaricare la mole dei BTP che detengono? Le conseguenze sulla stabilità e sostenibilità del debito pubblico sarebbero drammatiche.
___________________________

Laura Antonelli (da non confondere
wink.gif
) è la solita catastrofista impenitente.
Il nostro debito pubblico è come il sangue del Cristo:
magnifico ac preziosissimum
yes.gif
(Baroni dixit, e forse ha ragione)...
wink.gif
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
FIN
14:30:10
Wall Street: previsto avvio piatto, la firma dell'accordo Usa-Cina potrebbe non arrivare entro l'anno

TWEEK
14:20:09
Agenda macroeconomica - alle ore 14.30: FED - Philadelphia Index di - attesa 5.5 - prec. 5.6
Leggi la notizia sul sito tradingweek.net

Emissione News: 2019-11-21 14:20:00
 

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