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Pag.3 Milano Finanza di oggi.
 





Teleborsa
10:02:09
Inflazione, perché la Fed non può ridurla da sola: pesa la spesa pubblica per il Covid
(Teleborsa) - Nonostante il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, abbia evidenziato nel corso del vertice di Jackson Hole la volontà della banca centrale americana di rallentare l'inflazione ed espresso fiducia che l'istituto "farà il suo lavoro", un documento pubblicato dallo stesso meeting ha invece suggerito che i politici non possono fare questo lavoro da soli e che in realtà potrebbero addirittura peggiorare le cose con aumenti aggressivi dei tassi di interesse.

Il report spiega infatti che l'inflazione è trainata in gran parte dalla spesa fiscale in risposta alla crisi del Covid, e il semplice aumento dei tassi di interesse non sarà sufficiente per riportarla al ribasso. Tale posizione è stata illustrata dai ricercatori Francesco Bianchi della Johns Hopkins University e Leonardo Melosi della Fed di Chicago. "I recenti interventi fiscali in risposta alla pandemia di Covid hanno alterato le convinzioni del settore privato sul quadro fiscale, accelerando la ripresa ma determinando anche un aumento dell'inflazione fiscale", hanno affermato gli autori. "Questo aumento dell'inflazione non avrebbe potuto essere evitato semplicemente inasprendo la politica monetaria".

Per tali ragioni quindi la Fed può sì ridurre l'inflazione ma "solo quando il debito pubblico può essere stabilizzato con successo da piani fiscali futuri credibili". Il documento suggerisce che senza vincoli nella spesa fiscale, gli aumenti dei tassi renderanno il costo del debito più costoso e faranno aumentare le aspettative di inflazione.

I ricercatori hanno inoltre evidenziato che alti livelli di debito federale e continui aumenti della spesa da parte del governo, aiutano ad alimentare la percezione pubblica che l'inflazione rimarrà alta. Come riporta la testata americana Cnbc citando i dati di USAspending.gov, il Congresso ha stanziato circa 4,5 trilioni di dollari in programmi relativi al Covid. Tali esborso ha comportato un deficit di bilancio di 3,1 trilioni di dollari nel 2020, un deficit di2,8 trilioni di dollari nel 2021 e un deficit di 726 miliardi nei primi 10 mesi dell'anno fiscale 2022. "Quando gli squilibri fiscali sono ampi e la credibilità fiscale diminuisce, potrebbe diventare sempre più difficile per l'autorità monetaria (in questo caso la Fed) stabilizzare l'inflazione attorno all'obiettivo desiderato", afferma il documento.

Secondo lo studio inoltre se la Fed continuasse il suo percorso di rialzo dei tassi le cose potrebbero peggiorare. Questo perché tassi più alti significano che i 30,8 trilioni di dollari di debito pubblico diventano più costosi da finanziare.





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Emissione News: 2022-08-30 10:00:39
 
(Alliance News) - Il fatturato dell'industria italiana è diminuito su base mensile a giugno e ha rallentato il ritmo di crescita su base annua, come reso noto dall'Istat martedì. Le vendite industriali dell'Italia sono calate dello 0,2% su base mensile a giugno dopo essere aumentate dell'1,2% a maggio, con quest'ultimo dato che è stato rivisto dall'iniziale incremento dell'1,4%. Su base annua, le vendite sono salite del 18% dopo essere aumentate del 24% il mese precedente. La vendita di energia cresce ancora su base mensile a giugno mentre si registrano flessioni per i beni strumentali e quelli intermedi. Su base annua, invece, crescono tutti i comparti. Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo; [email protected] Copyright 2022 Alliance News IS Italian Service Limited. Tutti i diritti riservati.

Emissione News: 2022-08-30 10:08:44
 
buongiorno.


Zona euro, sentiment economico cala più del previsto ad agosto
Oggi 11:24 - RSF
BRUXELLES, 30 agosto (Reuters) - Il sentiment economico della zona euro è sceso più del previsto nel mese di agosto, secondo i dati pubblicati oggi, trascinato da un calo dell'ottimismo nell'industria e nei servizi, e malgrado il miglioramento dell'umore dei consumatori, del commercio al dettaglio e dell'edilizia.

L'indice mensile del sentiment economico della Commissione Europea è sceso a 97,6 punti ad agosto dal 98,9 rivisto al ribasso in luglio, un calo più marcato rispetto alle attese degli economisti intervistati da Reuters, che si aspettavano un dato di 98,0.

Il ribasso è stato più pronunciato nell'industria, con l'indice sceso a 1,2 punti dai 3,4 punti di luglio, e nei servizi, dove è sceso a 8,7 dai 10,4 di luglio.

Nel frattempo l'indice per i consumatori è migliorato a -24,9 da -27,0 di luglio e a -6,3 da -7,1 nel commercio al dettaglio.

Anche le aspettative di inflazione nel settore manifatturiero sono scese a 43,7 da 45,3 di luglio, proseguendo una costante tendenza al ribasso dopo il picco di 59,3 di aprile.

Anche i consumatori si attendono meno pressioni inflazionistiche nei prossimi 12 mesi: l'indice è sceso a 36,8 in agosto da 42,7 in luglio, ben al di sotto del massimo storico di 62,8 in marzo.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei )
(([email protected], +48587696613))


Un bel rialzone dei tassi è proprio quello che ci vuole... + austerity ecc.ecc. o no?
 
(Teleborsa) - Resta elevata l'inflazione tedesca ad agosto. Secondo la stima preliminare pubblicata da Destatis, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% su mese, registrando la medesima variazione del mese precedente e risultando in linea con le attese degli analisti.

Su base annuale, la variazione dei prezzi è indicata a +7,9%, come il mese precedente e poco sopra il consensus (+7,8%).

L'inflazione armonizzata ha registrato su mese una variazione pari a +0,4%, in linea con le attese e con la variazione precedente. Anche su anno segna un incremento dell'8,8%, in inea con il consensus e con il dato precedente.

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Emissione News: 2022-08-30 14:12:37
 
(Teleborsa) - Rendimenti in deciso aumento alle aste di titoli di stato di medio-lungo termine tenutesi questa mattina. Sono stati collocati complessivamente 6,75 miliardi di BTP a 5, 10 e 15 anni.

Il collocamento dei titoli decennali è stato pari a 2,25 miliardi a fronte di una domanda pari a 3,46 miliardi, per un rendimento lordo del 3,76% (+30 punti base).

Collocati anche 2,75 miliardi di titoli quinquennali, a fronte die 4,72 miliardi richiesti, ad un rendimento del 3,09% (+28 punti base), e 1,25 miliardi di titoli a 15 anni in risposta ad una domanda di 2,2 miliardi ad un tasso del 3,30%.

Piazzati anche 1,25 miliardi di titoli indicizzati CCTeu a 8 anni ad un rendimento dell'1,04% (-22 punti base).

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Emissione News: 2022-08-30 14:03:27
 

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