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(Teleborsa) - Nel mese di febbraio, l'indicatore Eurocoin di Bankitalia è leggermente sceso a -0,05 dai 0,06 di gennaio.

Lo annuncia l'istituto di Via Nazionale, spiegando che la flessione dell'indicatore ha risentito principalmente dei "rialzi dei tassi d'interesse di mercato e della revisione al ribasso dell'attività in Germania" nel quarto trimestre.

Eurocoin - sviluppato dalla Banca d'Italia - fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell'area dell'euro, esprimendo tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del Pil depurato dalle componenti più erratiche. E' pubblicato mensilmente dalla Banca d'Italia e dal CEPR.


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Emissione News: 2023-03-02 10:09:04
 
(Teleborsa) - Frena l'inflazione dell'Eurozona. E' quanto emerge dai dati preliminari dell'Ufficio statistico europeo (EUROSTAT), che ha pubblicato stamattina la stima flash dell'inflazione.

Il dato tendenziale segna un +8,5% contro il +8,2% atteso dagli analisti e l'8,6% del mese precedente.

Su mese, invece, i prezzi al consumo dovrebbero aver registrato un aumento dello 0,8% dopo il -0,2% del mese precedente.
L'inflazione core - che esclude energia, cibo e tabacchi - viene stimata al 5,6% dal 5,3% del mese precedente e atteso.

L'inflazione armonizzata, escluse le componenti cibo ed energia, è attesa al 7,4% dal +7,1% del mese precedente e dal +6,9% del consensus.

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Emissione News: 2023-03-02 11:35:08
 
(Alliance News) - I prezzi del petrolio sono saliti giovedì, mentre gli operatori hanno continuato a soppesare i rischi di recessione negli Stati Uniti rispetto al miglioramento delle prospettive della domanda energetica globale, grazie alla riapertura della Cina. Un barile di Brent è stato quotato a USD84,89 giovedì, in rialzo del 2,5% rispetto agli USD82,82 di mercoledì, mentre il West Texas Intermediate ha guadagnato anch'esso il 2,5%, passando a USD78,21 al barile da USD76,29. Le prospettive della domanda di energia potrebbero migliorare, ma le probabilità che la Federal Reserve statunitense sia costretta a inasprire ulteriormente la sua politica monetaria stanno crescendo, aumentando le preoccupazioni di una recessione, ha detto l'analista di Oanda Edward Moya. "I prezzi del greggio hanno fatto un giro sulle montagne russe dopo i dati economici statunitensi per lo più in miglioramento, un piccolo calo delle scorte e l'aumento del rischio di recessione dovuto all'aumento degli swap della Fed", ha detto Moya. La scorsa settimana, le scorte ufficiali di greggio degli Stati Uniti sono aumentate di 1,2 milioni di barili a 480,2 milioni per la settimana conclusasi il 24 febbraio, come ha riferito mercoledì la US Energy Information Administration. I dati impressionanti della Cina nel settore manifatturiero confermano che le prospettive della domanda continueranno a migliorare. L'indice Caixin dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero è salito a 51,6 punti a febbraio dai 49,2 di gennaio, secondo gli ultimi dati del sondaggio di mercoledì. Superando la soglia dei 50 punti di invarianza, il settore si trova ora in uno stato di crescita modesta. La Saudi Aramco ha rilevato una domanda molto forte da parte della Cina e un'eccellente domanda di petrolio da parte degli Stati Uniti e dell'Europa, ha osservato Moya. "Il petrolio sembra destinato a rimanere bloccato in un trading range, ma il rischio è chiaramente al rialzo. Alcuni trader potrebbero aspettare di capire meglio quale sarà il tasso massimo dopo il rapporto sui salari non agricoli di venerdì prossimo", ha detto l'analista di Oanda. Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter Commenti e domande a [email protected] Copyright 2023 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.

Emissione News: 2023-03-02 12:18:33
 

Teleborsa
14:30:07
Verbali BCE: necessario mantenere la rotta, divergenze su indicazioni per marzo
(Teleborsa) - Il consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha espresso un "ampio sostegno" alla proposta del capo economista Philip Lane di aumentare i tassi di interesse di riferimento di 50 punti base e di comunicare che board "prevede di aumentarli ulteriormente", indicando specificamente che intende aumentare i tassi di altri 50 punti base alla prossima riunione di marzo e poi valuterà il successivo percorso politico. Lo si legge nei verbali della riunione dell'1 e 2 febbraio, dove viene sottolineato che sono "necessari ulteriori aumenti affinché i tassi ufficiali del Consiglio direttivo entrassero in territorio restrittivo" ed è "necessario mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi da garantire un tempestivo ritorno dell'inflazione all'obiettivo di medio termine del 2%".

Qualsiasi valutazione di quale livello dei tassi può essere considerato eccessivamente restrittivo è "complessa e incerta", sebbene si ritengano "generalmente prematuri i timori di un irrigidimento eccessivo visti gli attuali elevati livelli di inflazione e in considerazione della probabile persistenza delle pressioni sui prezzi sottostanti".

Nel complesso, è stato considerato "imperativo mantenere la rotta e mostrare determinazione nell'intenzione di stringere ulteriormente", in quanto ciò "ridurrebbe l'incertezza politica ingiustificata e sarebbe pienamente coerente con le decisioni e la comunicazione adottate dal Consiglio direttivo in dicembre".

"Sebbene vi sia stato un ampio consenso sulla necessità di continuare l'inasprimento, sono state espresse riserve sulla proposta di comunicazione di un'intenzione per la riunione di marzo - viene però evidenziato - È stato sottolineato che i tassi ufficiali si stavano avvicinando a un livello in cui era necessaria cautela per garantire che la politica monetaria non fosse eccessivamente inasprita".

Con riguardo all'andamento dell'economia dell'area euro, dai verbali emerge che i banchieri centrali hanno discusso del fatto che si trovi "in una situazione migliore rispetto a quanto previsto a dicembre" e i recenti sviluppi sono "in linea con un soft landing (con l'economia che rallenta ma evita una recessione)". In tali circostanze, il Consiglio direttivo "potrebbe essere in grado di abbattere l'inflazione senza sacrifici eccessivi in termini di attività economica".

I membri del board BCE concordano sul fatto che, sebbene il tasso di inflazione complessiva sia rallentato da ottobre, "l'inflazione è ancora troppo elevata" e "l'inflazione core era ancora ai livelli previsti a dicembre. Pertanto, era troppo presto per dichiarare la vittoria".

Ciò indicava, inoltre, che "il contributo della politica monetaria alla disinflazione era stato finora limitato, se non indirettamente attraverso l'apprezzamento dell'euro e attraverso il canale del mercato immobiliare in diverse economie dell'area euro".

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Emissione News: 2023-03-02 14:27:23
 
 
(Teleborsa) - Scendono leggermente, contro attese per un aumento, le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 25 febbraio, i "claims" sono risultati pari a 190 mila unità, in calo di 2.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 192.000. Il dato si confronta con i 195 mila del consensus.

La media delle ultime quattro settimane - in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano - si è assestata a 193.000 unità, in aumento di 1.750 unità rispetto al dato della settimana precedente di 191.250. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.

Infine, nella settimana al 18 febbraio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.655.000, in calo di 5.000 mila unità rispetto alle 1.660.000 unità della settimana precedente e al di sotto del 1.665.000 attesi.



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Emissione News: 2023-03-02 14:36:01
 

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