Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato

Buongiorno a tutti.

Partiamo dal grafico contenuto in quest'articolo: http://osservamondo.com/2016/01/08/materie...vello-del-1974/

"Materie prime al livello del 1974"


Constato che, ad eccezione dell'India, il cui PIL è in crescita del 7,5%, il mondo è arrivato al limite dell'immobilismo e, sta toccando terra, dopodichè, più giù non può andare.
Le Banche Centrali tacciono, mentre "l'informazione finanziaria" pone molta enfasi al rischio Cina, al suo rallentamento, alle sue bolle e, all'indebitamento privato giunto al 200% del suo PIL. Secondo me, siamo arrivati a un bivio: o, si persevera nella distruzione economica mondiale fino allo scoppio di una guerra planetaria che, personalmente escludo perchè come ha detto Putin terminerebbe in 20 minuti o, i potenti + le Banche Centrali si decidono una volta per tutte a prendere il toro per le corna nel tentativo di replicare una sorta di Bretton Woods dato che, la storia si ripete come ci ricorda Wikipedia, ed è impensabile continuare con le svalutazioni competitive perchè come ho letto ieri " se tutti svalutano siamo sempre al punto di partenza ". Da Wikipedia:

" Tuttavia la comunione di intenti superava di gran lunga le differenze politiche. Infatti tutti i governi che siglarono gli accordi di Bretton Woods concordarono sul fatto che la dura lezione del caos monetario del periodo tra le due guerre fosse sufficiente per placare gli animi e superare le divergenze.

Nella mente degli economisti era bene impressa la recente esperienza della Grande depressione, durante la quale i controlli sul tasso di cambio e le barriere commerciali avevano portato al disastro economico.Gli accordi di Bretton Woods diedero la speranza di superare la sconfitta completa degli anni '30, periodo in cui il controllo del mercato dei cambi aveva minato il sistema di pagamenti internazionali su cui era basato il commercio mondiale. In quel periodo, infatti, i governi avevano usato politiche di svalutazione per far crescere le esportazioni giocando sulla competitività del cambio, con lo scopo di ridurre il deficit della bilancia dei pagamenti, causando, però, come effetti collaterali la caduta a picco delle entrate nazionali, la riduzione della domanda, un enorme aumento della disoccupazione ed un declino complessivo del commercio mondiale."

Viceversa, se vogliono evitare un accordo simile, dovrà essere la FED a pensare un QE 4 per indebolire il $ così da dare impulso alle materie prime e salvare gli emergenti. Qualcosa dovrà succedere... Imho.
Mi sembra superfluo ricordare che, un QE americano e il conseguente indebolimento del $ bloccherebbe la timida ripresa europea. E' un circolo vizioso dal quale non si esce facilmente, esaspererebbe la deflazione da debiti con tutte le conseguenze sociali che già conosciamo.
Purtroppo è cosi Sergio,buon giorno
 

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"DEFLAZIONE DA DEBITI: OPZIONE NUMERO 3!"

DEFLAZIONE DA DEBITI: OPZIONE NUMERO 3! | icebergfinanza

"Ora arriva anche lei, Carmen Reinhart, a ricordarvi che…
A Year of Sovereign Defaults?

Anno nuovo, default nuovo… Mosca: Ucraina ha fatto default
Non solo fallimenti sovrani ma soprattutto nei prossimi anni, fallimenti corporate, banche e imprese. Lo so, non vi piace la prospettiva, ma continuando ad ignorare la realtà, rischiate di farvi male. In fondo non è colpa Vostra se la fuori la classe politica e manageriale non ha la più pallida idea di quello che sta accadendo.
L’unica cosa che sanno dirvi è che noi non siamo come loro, a noi non succederà mai!
MIAMI – Quando si parla di debito sovrano, il termine “default” è spesso frainteso. Quasi mai esso implica il rifiuto totale e permanente di tutto il debito; infatti, perfino alcuni titoli russi dell’epoca zarista erano stati alla fine (anche se solo in parte) rimborsati dopo la rivoluzione del 1917. Piuttosto, il mancato pagamento – un “default”, secondo le agenzie di rating, quando coinvolge creditori privati – spinge in genere a una discussione sulla ristrutturazione del debito, che può comportare una proroga della scadenza, tagli nel pagamento della cedola o riduzione del valore nominale (i cosiddetti “haircut”).
Se la storia è maestra di vita, tali discussioni potrebbero verificarsi anche nel 2016.
(…) Già agli inizi del 2016, si sono manifestati chiari segni di gravi burrasche di debito/default all’orizzonte.
Per alcuni stati sovrani, il problema principale deriva dalla dinamica del debito interno. La situazione dell’Ucraina è certamente precaria, anche se, dati i suoi fattori chiave unici, probabilmente è meglio non trarre conclusioni più generali dalla sua situazione.
La situazione della Grecia, al contrario, è fin troppo comune.(…)
(…) la mossa della Federal Reserve degli Stati Uniti di aumentare i tassi di interesse, insieme al rallentamento della crescita (e, a sua volta, gli investimenti) in Cina e al crollo del prezzo del petrolio e delle materie prime, ha portato l’afflusso di capitali a una battuta d’arresto. Ultimamente, molte valute dei mercati emergenti si sono deprezzate bruscamente, aumentando il costo del servizio del debito in dollari. I ricavi delle esportazioni e del settore pubblico sono diminuiti, allargando il disavanzo delle partite correnti e il deficit di bilancio. La crescita e gli investimenti hanno rallentato quasi su tutta la linea.
Da un punto di vista storico, le economie emergenti sembrano essere dirette verso una crisi maggiore. Naturalmente, esse potrebbero mostrarsi più resilienti delle loro precedenti. Ma non è detto.
MA NON E’ DETTO! Buona consapevolezza!"
 
Fmib

Buongiorno io lo vedo cosi.
le linee colorate sono i posisbili target dei movimenti da cui rimbalzare o cambiare trend in modo sostanzioso, curioso il fatto che per due conte 19412 sia lo stesso obbiettivo :mumble:
Per i BTP restiamo ben impostati e il dato infla ancora schiacciata per me è benzina per il proseguo del rialzo.
IMHO
 

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Buongiorno a tutti.

La manina americana dietro l'invasione
Un'Europa debole e senza in capitolo è negli interessi Usa


Francesco Alberoni - Dom, 10/01/2016 - 16:32
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Le migrazioni non si fermeranno finché dalle coste della Turchia verranno fatti partire gommoni pieni di asiatici e i greci li aiuteranno a sbarcare sulle loro isole.


Le emigrazioni non si fermeranno se gli scafisti libici continueranno ad imbarcare africani e le navi europee li trasborderanno. L'Europa, non essendo uno Stato sovrano, non ha confini esterni: li hanno l'Italia, la Grecia e la Bulgaria, ma sono impotenti contro la Turchia o le bande armate libiche.Un tempo c'era un accordo politico fra questi Paesi, sicché venivano controllati tutti coloro che passavano il confine e fermati coloro che non avevano ricevuto l'autorizzazione da entrambi i Paesi. Ma per far rispettare queste regole occorre una forza armata. Nessuno sbarca in Inghilterra o negli Usa illegalmente perché sparano. Ma poiché l'Europa non ha un suo esercito e Italia e Grecia sono impotenti (mentre Libia e Turchia sono armate fino ai denti e c'è tutto il mondo islamico che preme), si è finito per accettare tutti la dottrina secondo cui qualunque africano o asiatico che dice di star male nel suo Paese ha il diritto di entrare in Europa e di ricevere aiuti.Gli europei, così come non hanno un esercito, non hanno neppure una leadership: si sono sempre lasciati guidare dagli americani che hanno impedito l'unificazione economica fra Europa occidentale e Russia per indebolirle entrambe e si sono alleati con gli arabi e il loro petrolio. Poi hanno combinato un sacco di disastri in questi Paesi e in cambio hanno concesso ai loro abitanti di emigrare a piacimento in Europa.Se avessero voluto, gli americani con i loro alleati arabi avrebbero potuto far finire la guerra in Libia e, sempre se avessero voluto, avrebbero chiesto alla Turchia di pattugliare le sue coste e non far partire neanche un gommone per la Grecia. I soldi per l'ospitalità dei profughi li avrebbe volentieri messi l'Europa. Ma non lo hanno fatto perché loro e i loro amici islamici vogliono una Europa debole. L'unica cosa che gli americani non vogliono è che l'Europa si metta d'accordo con la Russia perché un loro accordo creerebbe una potenza che cambierebbe radicalmente le cose. E gli europei non lo capiscono.Francesco Alberoni


La manina americana dietro l'invasione - IlGiornale.it
 

Buongiorno
grazie Ste per l'articolo interessante che da una spiegazione di come mai il Dax è diventata la pecora nera d'Europa, io aggiungo anche che dal punto di vista dell'economia reale la Cina come competitor ha perso molto della sua forza in termini di concorrenza di prezzo pur migliorando nella qualità in questi ultimi anni.
In pratica nel mio settore il prodotto Cinese si è "europeizzato" migliorando in qualità ma aumentando anche il prezzo forse a causa della loro infla maggiore oppure legato a costi maggiori..................in questo modo la concorrenza tra le nostre produzioni e la loro è migliorata da qui una probabile diminuzione delle importazioni dal loro paese e un nuovo modo di comprare in Europa più "coscienzioso" (spero di non raccontarmela :lol:).

Poi che siano anni che a noi industriali venga detto che la Cina è una opportunità poichè un mercato in cui si possono fare grandi numeri di vendita, forse alle imprese più grandi e organizzate è cosi (DAX DOCET) ma le piccole Italiane lo prendono solo dove non batte il sole (FMIB DOCET)

IMHO
 

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