Germania: minori pressioni inflazionistiche favoriranno un “dovish tapering” (analisti)
In Germania, l’inflazione è destinata a confermarsi sotto quota
2% fino alla fine dell’anno e anche oltre. È quanto rileva
Carsten Brzeski, analista di ING, in una nota dedicata alla
prima economia europea. “Fattori strutturali –rileva Brzeski
- come l’incremento della concorrenza nel comparto servizi alla
luce del processo di digitalizzazione, scarse pressioni sui
salari a causa del rafforzamento dell’euro e l’accoppiata
globalizzazione-automazione dovrebbero mantenere, in maniera
netta, il tasso di inflazione tedesco sotto quota 2% fino alla
fine dell’anno e anche oltre”. Nel mese di ottobre,
l'inflazione della prima economia europea si è attestata
all'1,6% annuo, in calo rispetto all'1,8% del mese precedente
e sotto l'1,7% atteso dagli analisti. Su base mensile,
l'indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato (0%) contro
il +0,1% stimato. “Fino a quando il sistema economico simbolo
della Zona Euro, che è anche in una fase più avanzata del ciclo
economico, non inizierà a mostrare un’accelerazione delle
pressioni inflazionistiche, la BCE si troverà particolarmente a
proprio agio con un ‘tapering’ da ‘colomba’ “. Milano,
Finanza.com