Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato

Baroni ragiona da gestore volete capirlo o no?I gestori di patrimoni valutano orizzonti temporali dai 2 a 5 anni. Non si svegliano ogni mattina a fare disegnini , non gli importa se un btp lungo può perdere x figure in un x tempo purché però l'oscillazione non vada a compromettere e stravolgere il progetto pianificato nell'ottica di investimento. Il problema nasce, a mio avviso, quando il gestore incomincia a deridere chi opera in ottica trading volendogli "vendere" il suo modello di investimento ritenendolo come l'unico valido . Da qui ecco uscire i trader che giustamente gli fanno le pulci e dimostrano come il modello a visione lunga sia inutile nel gestire le fasi volatili e dinamiche. Alla fine possono avere ragione entrambi......basta solo che si rispettino le altrui posizioni senza alcun preconcetto di tipo dogmatico.
 
Buonasera a tutti.
Lascio la mia opinione, perché mi va di farlo. Pochi punti in ordine sparso, che spero di riuscire a scrivere in maniera inequivoca e sintetica.
Paolo Baroni mi fu menzionato indirettamente da un altissimo, apicale manager di una antichissima e decaduta banca italiana. Secondo lui, Paolo Baroni (il cui nome presenta numerosi punti di contatto con quello di Mario Draghi, ma queste sono osservazioni da amante dell'enigmistica...) è "uno che sa un monte di cose". Incuriosito, ho cercato Paolo Baroni su internet e l'ho trovato su questo forum.
Qui ho conosciuto diverse persone, alcune delle quali veramente gentili e disponibili (ad esempio Baro e IsThe End), ma la mia propensione è andata da subito verso Paolo Baroni per due motivi:
1) i suoi post davano interpretazioni per me valide di certe cose che avevo notato ma che non ero riuscito a inquadrare in tutta la loro interezza, come ad esempio il calo dei rendimenti in tre quarti d'Europa
2) per fare trading non basta studiare per qualche mese la teoria dell'analisi tecnica, ci vogliono applicazione costante (che io non ho, per mancanza di tempo e di passione) e una forma mentis analitico-statistica che non mi appartiene. Ci ho provato e riprovato, ma non fa per me: come se dice a Fuligno, chi 'nce nasce, 'nce pasce.

Cioè, tra le diverse scuole operative che ho trovato qui, una - quella di Paolo Baroni - è compatibile con il mio modo di pensare e fino a questo momento mi ha dato modo di fare gain (virtuale, come direbbe l'allegro Sentenza), mentre le altre sono affascinanti, probabilmente valide e dotate di solide fondamenta, ma non mi sono congeniali, e io non investo in ciò che non conosco bene e in cui non credo fino in fondo.

Ci ho messo parecchie settimane di valutazioni dei post di Paolo Baroni prima di passare all'azione, ma per ora sono molto soddisfatto.
Poi forse mi ritroverò con un pugno di mosche in mano, ma sarà stato solo per mia colpa, perché non ho voluto accontentarmi, e magari esistono altri modi di guadagnare, anche di più e in tempi più brevi, ma sto operando in un modo che comprendo, condivido e che non mi mette troppa ansia.

Paolo Baroni è un po' come Zlatan Ibrahimovic: burbero, generoso, deciso, geniale. Soprattutto, il suo modo di giocare si adatta ai miei schemi. A me va bene così.

Buonanotte a tutti.
 
Qui tutti sanno che i tds in generale - nella fattispecie i BTp - non hanno le caratteristiche operative dei titoli azionari, ovvero non possono salire oltre un certo limite, ma possono scendere anche di parecchio. Durante la mia non breve esperienza borsistica, tra le varie sconfitte (
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), ho annoverato anche alcuni gain colossali (non parlo di 'cippini') tra cui il titolo Cofide lasciato salire in OFF finchè, tra vicende alterne, raggiunse alla fine degli anni '90, l'800% del prezzo di carico.

Guadagni impensabili sui titoli di Stato. Con una buona predisposizione al rischio, si possono acquistare i titoli a lunga scadenza quando uno Stato, tradizionalmente solvibile, si trovi ad affrontare una crisi finanziaria o una situazione anomala che però si presume transitoria. Qualcosa del genere accadde nel lontano '92/93, il Btp-1nv23 9% appena emesso (e tuttora trattato) crollò del 50% sul nominale. Quei rari e temerari investitori che li acquistarono, fecero l'affare della loro vita. Se poi avessero avuto l'audacia di tenerseli stretti fino ai giorni nostri, in 26 anni avrebbero realizzato un guadagno in conto interessi del 230% e del 170% in conto capitale. Casi rarissimi per il retail, non così per gli investitori istituzionali nessuno dei quali all'epoca si privò di quei titoli.

Attualmente si ha una quantità impressionante di bond a rendimento zero o sotto-zero con la conseguente riprovazione da parte di banche, fondi e gestori del risparmio che si trovano in difficoltà nel far quadrare i conti. La nuova presidente Bce Lagarde dovrà barcamenarsi fra le esigenze di questi ultimi e quelle degli operatori economici che vorrebbero i tassi sottozero ad libitum. Quindi difficilmente la situazione potrà discostarsi molto da quella attuale, è stato del resto preannunciato a suo tempo dal nostro presidente Draghi, non escludendo pertanto che i lunghi potessero scendere moderatamente dai massimi.

Questo per dire che i nostri BTp, se non sono al capolinea, poco ci manca. Il rischio si mantiene moderato, si possono perdere pochi punti o guadagnarli, ma senza più l'aspettativa di una lucrosa contropartita che ci fu nel periodo immediatamente successivo ai no-euro Gianni & Pinotto. C'è poco da fare, l'equity comincia a diventare molto allettante, alcuni titoli scelti con cura, hanno un rendimento attuale tre o quattro volte rispetto ai governativi long-term con i quali si rischiano cinque figure contro due.

Buona domenica
:benedizione:
 
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Buongiorno.


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Come le obbligazioni sono diventate azioni e le azioni sono diventate obbligazioni Gli investitori stanno lottando per adattarsi a un mondo in cui le persone acquistano debito per plusvalenze Il capovolgimento ha sconvolto molti analisti e gestori di fondi Condividi su Twitter (apre una nuova finestra) Condividi su Facebook (apre una nuova finestra) Condividi su LinkedIn (apre una nuova finestra) Salva Robin Wigglesworth a Oslo e Jennifer Ablan a New York OCTOBER 18 2019Stampa questa pagina26 Le obbligazioni sono diventate le nuove azioni, affermano i gestori di fondi, suscitando preoccupazioni che si nascondano pericoli negli angoli presumibilmente più sicuri dei mercati finanziari. Storicamente, gli investitori hanno in gran parte acquistato titoli di stato per la loro sicurezza e pagamenti di interessi, mentre hanno cercato azioni nella speranza di capitalizzare sull'aumento dei prezzi. Ci sono eccezioni, ovviamente, ma nel complesso questa relazione è rimasta costante durante l'era moderna. Ora, tuttavia, gli investitori sono costretti a convivere con il contrario: obbligazioni che non producono altro che quel guadagno di prezzo e azioni su cui fare affidamento per i loro flussi di dividendi piuttosto che per l'aumento dei prezzi. È un capovolgimento che ha sconvolto molti analisti e gestori di fondi. "È terribile", ha dichiarato Con Michalakis, Chief Investment Officer di Statewide Super, un fondo pensione australiano che gestisce attività per 9,7 miliardi di dollari (6,6 miliardi di dollari). “Ognuno è diventato un trader a breve termine, non acquistando obbligazioni per detenerle. Non è una buona cosa ", ha detto.

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Come le obbligazioni sono diventate azioni e le azioni sono diventate obbligazioni
Gli investitori stanno lottando per adattarsi a un mondo in cui le persone acquistano debito per plusvalenze
 
Baroni ragiona da gestore volete capirlo o no?I gestori di patrimoni valutano orizzonti temporali dai 2 a 5 anni. Non si svegliano ogni mattina a fare disegnini , non gli importa se un btp lungo può perdere x figure in un x tempo purché però l'oscillazione non vada a compromettere e stravolgere il progetto pianificato nell'ottica di investimento. Il problema nasce, a mio avviso, quando il gestore incomincia a deridere chi opera in ottica trading volendogli "vendere" il suo modello di investimento ritenendolo come l'unico valido . Da qui ecco uscire i trader che giustamente gli fanno le pulci e dimostrano come il modello a visione lunga sia inutile nel gestire le fasi volatili e dinamiche. Alla fine possono avere ragione entrambi......basta solo che si rispettino le altrui posizioni senza alcun preconcetto di tipo dogmatico.


Come già spiegato a Baro, io il trading intraday (o lo scalping che fa Stefano sull'azionario) non lo so fare e non ho tempo di farlo perché negli orari in cui la borsa è aperta lavoro. Ciò non significa che ritenga Baro o altri dei fessi o gente che si è montata la testa, al contrario ne ho la massima stima, però il loro approccio - purtroppo - non fa per me.
Non ci sono modelli di investimento validi per tutti, ciascuno deve cercare quello più compatibile con le proprie peculiarità. La strategia proposta da Baroni mi è parsa compatibile con le mie e ad agosto, quando ho ricominciato ad avere tempo e voglia di seguire, ho provato, ottenendo ottimi risultati (migliori di quelli che avrei potuto ottenere investendo in bond portoghesi), quindi posso solo dirgli grazie come si fa con chi ti dà un buon consiglio. Chiaramente non escludo in futuro di investire in modo diverso e per decidere leggo quel che posso e cerco di ragionare meglio che posso, quindi tutti i contributi sono bene accetti, soprattutto se privi di inutili polemiche.
 
Ritorno allora a quanto mi chiedeva l'utente steff circa i btp lunghi e l'approccio con la nuova presidente Lagarde. Io penso che il voto italiano in appoggio alla tedesca della commissione faccia parte di un pacchetto completo che riguardava Gentiloni agli affari economici e una continuazione della road map draghiana da parte della Lagarde. Se le cose dovessero peggiorare la francese comprerà molto di più. Ti posso dire che io ragiono sul futurebtp e non sui grafici dei singoli btp, nella fattispecie credo che per uscire dalla wedge in formazione ci sarà in tempi ragionevoli (circa due settimane), un ritorno di tale indice in area 145,70/146 ma non penso oltre, almeno per i time frame che considero io. Io ragiono per tempi medio brevi e mi ricavo target raggiunti i quali posso vendere oppure tenere ancora se le condizioni dell'indice lo consentono tenendo anche presenti altri fattori quali le date delle aste, eventuali revisioni rating o outloock (25 ottobre), quotazione gold, CDS ecc. Non ragiono con slogan "vedrete che nel 2020 farete il botto...oppure tra due mesi ci sarà il rally di fine anno ecc".

Qui sotto c'è il grafico del future con tf mensile, capisco bene che non tutti hanno il tempo di stare dietro ai movimenti, ai book che richiedono ore ogni giorno ma vorrei farvi ragionare su un punto che avevo cercato di spiegare tempo fa. Orbene, in estate 2016 eravamo più o meno con il future allo stesso livello dei giorni nostri, poi per ben 3 anni siamo stati sotto e solo dopo appunto 3 anni abbiamo riagguantato circa lo stesso livello. E' vero che nel frattempo si è cedolato ma le cedole solo un'inezia riguardo ai proventi del trading, in questi 3 anni avrei fatto all'incirca 4mila trade e potete desumere se 4mila trade valgono di meno o di più delle cedole. Ovvio, come già detto, ci vuole tempo, dedizione, disciplina e capacità ma con costante applicazione e studio molti ci possono arrivare. Un gestore ha un altro approccio semplicemente perchè ha un ptf enorme, continua a comprare e media sempre le posizioni nel tempo quindi la cosiddetta modalità off può avere una sua logica. Ma se consideriamo un ptf diciamo normale (100/500k) per avere un rendimento accettabile con rischi calcolati, la modalità trading (intra o al massimo settimanale), a mio avviso, è imprescindibile. Poi ognuno, come ho già scritto, faccia di testa sua perchè una volta imparato il metodo, si è indipendenti sia nelle decisioni che nell'operatività senza bisogno di nessun altro fattore esterno di consulenza. Ci si confronta, ognuno dice la sua ma poi ognuno usi la propria testa...la propria testa.
Buona domenica

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Baroni ragiona da gestore volete capirlo o no?I gestori di patrimoni valutano orizzonti temporali dai 2 a 5 anni. Non si svegliano ogni mattina a fare disegnini , non gli importa se un btp lungo può perdere x figure in un x tempo purché però l'oscillazione non vada a compromettere e stravolgere il progetto pianificato nell'ottica di investimento. Il problema nasce, a mio avviso, quando il gestore incomincia a deridere chi opera in ottica trading volendogli "vendere" il suo modello di investimento ritenendolo come l'unico valido . Da qui ecco uscire i trader che giustamente gli fanno le pulci e dimostrano come il modello a visione lunga sia inutile nel gestire le fasi volatili e dinamiche. Alla fine possono avere ragione entrambi......basta solo che si rispettino le altrui posizioni senza alcun preconcetto di tipo dogmatico.
devi aggiungere,ragazzo il fattore psicologico che operando da gestore i soldi non sono suoi ,una cosa non da poco da non sottovalutare in tema di decisioni
 
Buonasera a tutti.
Lascio la mia opinione, perché mi va di farlo. Pochi punti in ordine sparso, che spero di riuscire a scrivere in maniera inequivoca e sintetica.
Paolo Baroni mi fu menzionato indirettamente da un altissimo, apicale manager di una antichissima e decaduta banca italiana. Secondo lui, Paolo Baroni (il cui nome presenta numerosi punti di contatto con quello di Mario Draghi, ma queste sono osservazioni da amante dell'enigmistica...) è "uno che sa un monte di cose". Incuriosito, ho cercato Paolo Baroni su internet e l'ho trovato su questo forum.
Qui ho conosciuto diverse persone, alcune delle quali veramente gentili e disponibili (ad esempio Baro e IsThe End), ma la mia propensione è andata da subito verso Paolo Baroni per due motivi:
1) i suoi post davano interpretazioni per me valide di certe cose che avevo notato ma che non ero riuscito a inquadrare in tutta la loro interezza, come ad esempio il calo dei rendimenti in tre quarti d'Europa
2) per fare trading non basta studiare per qualche mese la teoria dell'analisi tecnica, ci vogliono applicazione costante (che io non ho, per mancanza di tempo e di passione) e una forma mentis analitico-statistica che non mi appartiene. Ci ho provato e riprovato, ma non fa per me: come se dice a Fuligno, chi 'nce nasce, 'nce pasce.

Cioè, tra le diverse scuole operative che ho trovato qui, una - quella di Paolo Baroni - è compatibile con il mio modo di pensare e fino a questo momento mi ha dato modo di fare gain (virtuale, come direbbe l'allegro Sentenza), mentre le altre sono affascinanti, probabilmente valide e dotate di solide fondamenta, ma non mi sono congeniali, e io non investo in ciò che non conosco bene e in cui non credo fino in fondo.

Ci ho messo parecchie settimane di valutazioni dei post di Paolo Baroni prima di passare all'azione, ma per ora sono molto soddisfatto.
Poi forse mi ritroverò con un pugno di mosche in mano, ma sarà stato solo per mia colpa, perché non ho voluto accontentarmi, e magari esistono altri modi di guadagnare, anche di più e in tempi più brevi, ma sto operando in un modo che comprendo, condivido e che non mi mette troppa ansia.

Paolo Baroni è un po' come Zlatan Ibrahimovic: burbero, generoso, deciso, geniale. Soprattutto, il suo modo di giocare si adatta ai miei schemi. A me va bene così.

Buonanotte a tutti.
sto forum è meglio di zeling
date innumerevoli interpretazioni mentali seguaci di tizio o caio, grafici e amenità varie senza capire che l'unico motiv motore è stato l'abbassamento dei tassi in tutta €uropa ,chiunque ha fatto gain con l'obbligazionario senza particolari conoscenze
gestori salumieri bidelli ecc.eccc altro che bisogno di un guru per guadagnare su un bond europeo,bastava solo mettere le fisc puntare
 

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