grazie mille!! nessuno pretende certezze, se fosse possibile averne, non saremmo qua
vi leggo sempre perchè siete molto preparati e realisti
sul mercato americano, che è la chiave per capire il futuro prossimo, beh Armstrong dice da tempo che nei prossimi anni sarà "the only game in town"
ti faccio un'ultima domanda, che mi interessa anche per il lavoro: come vedi , cosa pensate del mercato russo e come vedete l'oil ?
grazie ancora
Il mercato russo è ancora molto dipendente dalle materie prime ed a fatica sta cercando di sviluppare un proprio mercato interno manifatturiero.
Questa dipendenza dalle materie prime con il calo delle stesse e l'embargo internazionale ne ha di fatto messo in crisi il modello di sviluppo.
Il giocare sullo scacchiere mondiale la sua forza militare serve ad evitarne l'isolamento totale e solo se avrà successo potrebbe consentirgli di migliorare l'andamento economico.
Certo che mettersi contro gli USA non è mai buono per i propri mercati interni anche se il giocare di sponda con Cina ed Europa qualche punto a suo favore lo ha giocato.
Una eventuale ripresa del prezzo delle materie prime ed in particolari energetiche potrebbe dare dei benefici.
A tal riguardo il petrolio sta tentando di limitare il proprio ribasso ma l'eccesso di offerta fa certo da peso all'andamento dei prezzi.
In particolare si attende che i prezzi più bassi possano buttare fuori gli operatori con prezzi più elevati.
In parte sta già succedendo ma piu lentamente del previsto.
Per esempio avevamo previsto oltre un anno fa che l'impatto del calo del prezzo sulla produzione shale avrebbe avuto i suoi effetti maggiori nella seconda metà del 2015 ma al momento questo si è manifestato solo per la produzione di Bakken nel Nord Dakota e dintorni che però ha il costo di vendita più basso a causa della facilità di trasporto grazie alle pipeline presenti
Il Permian Basin, tra Texas e New Mexico che è il giacimento più rilevante al momento ha avuto solo un rallentamento nella crescita produttiva ma non un inversione.
Riteniamo che comunque i prezzi non siano distanti da livelli che potrebbero danneggiare molti produttori già costretti a tagliare investimenti e personale e che con una leva debitoria rilevante non riusciranno a sopravvivere ancora a lungo.