Rovistando un po sul forum ho trovato alcuni post che potrebbero interessare,
le frasi scritte in blu sono i miei commenti e le sottolineature pure.
1-articolo di alessandro Pedone 27 maggio 2009 -
http://investire.aduc.it/articolo/scegliere+obbligazioni+alcune+informazioni+neofiti_15749.php
"Da qualche mese a questa parte ci giungono sempre più domande su quale titolo obbligazionario mettere in portafoglio.
E' meglio un CCT o un BTP? E le obbligazioni legate all'inflazione? Quali obbligazioni corporate? Mi hanno consigliato in banca l'obbligazione X o Y, è valida?
Queste sono solo alcune delle tante domande giunte al nostro sito su questo argomento.
Con questo articolo vogliamo fornire alcune nozioni per neofiti sul mondo delle obbligazioni."
"
Se il titolo è liquido "ok, il prezzo è giusto"
E' meglio il BTP "x" o il "BTP "y"? In linea di massima,
quando ci riferiamo a titoli molto liquidi, salvo rare eccezioni, si può dare per assunto che il prezzo del titolo sia quello "giusto".
Per titoli "liquidi" intendiamo titoli per i quali, ogni giorno, ci sono molte compravendite.
A parità di scadenza e di emittente, qualunque sia la cedola, il rendimento effettivo del titolo è praticamente lo stesso.
La liquidità garantisce che il prezzo del titolo esprima effettivamente il rendimento effettivo che il mercato in quel momento richiede per i titoli con le stesse caratteristiche di affidabilità e durata.
In linea di massima, come detto, per i titoli di stato quotati la liquidità c'è sempre.
In condizioni "normali" anche per i titoli corporate più diffusi e quotati (finanziari, grandi multinazionali, ecc.) c'è una buona liquidità che assicura un prezzo "giusto"."
Se prendiamo due btp di uguale scadenza ma con cedola diversa per esempio uno con cedola al 3% e l'altro con ced. al 5%, la liquidità garantisce che il prezzo dei due titoli si modifichi fino a quando il rendimento si eguagli.
Quindi.....
"Se i tassi salgono i prezzi scendono e viceversa. In modo spannometrico possiamo affermare che la variazione di un 1% del tasso di mercato fa diminuire il prezzo di un 1% per ogni anno di "durata finanziaria" (3) del titolo.
Un titolo che ha una durata finanziaria di 10 anni diminuisce del 10% se i tassi salgono dell'1%. Naturalmente vale anche l'inverso.
Il prezzo del CCT, avendo le cedole variabili, sostanzialmente non è influenzato dalla variazione dei tassi (se non per quanto riguarda la cedola in corso, già fissata)
La scelta fra tasso fisso e tasso variabile, quindi, dipende essenzialmente dal proprio profilo di rischio e dalle proprie attese sulle variazioni future dei tassi d'interesse.
"
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1.1-"CCT o BTP? Il tempo ed il rischio tassi
Meglio un CCT o meglio un BTP? Non esiste una risposta certa a questa domanda.
In linea generale chi compra un CCT non compra il "rischio tassi". E' ovvio che acquistando meno rischio, si acquista anche un minor rendimento atteso (ribadiamo: atteso!)
Ipotizziamo di acquistare un CCT con scadenza 7 anni. Qual è il rendimento di questo titolo? Non lo sappiamo. Possiamo abbozzare un'ipotesi di rendimento supponendo che per i prossimi anni le cedole saranno uguali a quelle attuali. Si tratta di un'ipotesi, solo di un'ipotesi. Sotto questa ipotesi il rendimento attuale del CCT con scadenza settembre 2015 è pari a circa 1,7%.
Il rendimento del BTP scadente ad agosto 2015 è pari a circa 3,1%.
Questi due rendimenti
non sono confrontabili. Come già detto, il rendimento del CCT è solo una ipotesi di rendimento. E' certo che il rendimento effettivo a scadenza sarà diverso, non sappiamo se
molto diverso e non sappiamo se superiore o inferiore. La cosa ragionevolmente certa è che sarà in linea con i tassi a breve termine del periodo di vita del CCT. Acquistando questi CCT non faremo grandi guadagni, ma neppure subiremo perdite rilevanti (2).
Nel caso del BTP stiamo acquistato il costo/opportunità che i tassi, durante la vita dell'obbligazione salgano. Se ciò avvenisse, finanziariamente, subiremmo una perdita.
Molti investitori non percepiscono questa "perdita". Su questo aspetto rimando all'articolo di Nicola Zanella:
clicca qui
Naturalmente, più lunga è la scadenza del titolo e maggiore è il rischio legato alle variazioni dei tassi. Esiste una relazione inversa fra i tassi di mercato ed il prezzo dei titoli obbligazionari. Se i tassi salgono i prezzi scendono e viceversa. In modo spannometrico possiamo affermare che la variazione di un 1% del tasso di mercato fa diminuire il prezzo di un 1% per ogni anno di "durata finanziaria" (3) del titolo. Un titolo che ha una durata finanziaria di 10 anni diminuisce del 10% se i tassi salgono dell'1%. Naturalmente vale anche l'inverso.
Il prezzo del CCT, avendo le cedole variabili, sostanzialmente non è influenzato dalla variazione dei tassi (se non per quanto riguarda la cedola in corso, già fissata)
La scelta fra tasso fisso e tasso variabile, quindi, dipende essenzialmente dal proprio profilo di rischio e dalle proprie attese sulle variazioni future dei tassi d'interesse."
Quindi un CCT dovrebbe avere un andamento lineare dato che l'influenza dei tassi va a rispecchiarsi sulle cedole e non sul prezzo.
Ma allora nel 2008 cosa e successo?? si vede che è stato per poco tempo e una sola volta!!!
forse il prezzo sta ad indicare altro? forse il rischio paese? insomma perchè doveva scendere così velocemente?
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Argomento 2
Premetto che ancora non ho chiare le idee sui Btpi e di conseguenza no ci investirei; però.......
vediamo quì che ne esce:
Prendiamo questo BTpi Tt35 2.35% . IT0003745541
e seguiamo le discussioni di alcuni forumer del aprile del 2006, ricordo che i tassi erano al 2.5% che poi andarono salendo fino ai massimi del 2008 ( in tv in quel periodo davano notizie tipo: crisi la gente non riescepiù a pagare il mutuo delle proprie abitazioni, Tasso vatiabile)
19-04-2006 il titolo quotava intorno ai 100€, e un utente diceva:
"so che fare previsioni ha poco senso allorchè poi il mercato fa ciò che meglio crede ed i fenomenoi speculativi il resto, però una supposizione cmq la possiamo fare no?
con tassi a breve al 3.5, 3,75, 4% quanto potrebe valere questo btp?
"
Ed un altro rispondeva:
"sul Corriereconomia del 10 aprile 2006 parlavano del Btp trentennale 4%
(non quello indicizzato)
adesso vale 92,38
tassi + 0,25%= 89,02
tassi + 0,50%= 85,48
tassi +0,75%= 82,14
"
questo titolo nel aprile 2006 quotava 88€...... e i tassi a 2.5%
Poi i tassi sono saliti fino a raggiugere un massimo di 4.5% ed il titolo si aggirava sui 85€-88€
ora però i tassi sono al 1% e quota 88€ quasi come nel 2008