Questo è un'aspetto che vale la pena sottolineare
BCE più restrittiva della Fed
Fed e BCE potrebbero adottare scelte di politica monetaria diverse, con l'Europa particolarmente preoccupata dai rincari dei prezzi.
9 marzo 2011 , ore 16:17 -
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In materia di politiche economiche sembra che stia per iniziare un periodo atipico, nel quale gli USA e l’Europa potrebbero adottare scelte diverse.
La BCE appare propensa ad intraprendere a breve la prima stretta monetaria dal 2008, forse già in primavera, mentre la Fed sembrebbe essere un po’ più attendista.
Ci sono ragioni a favore di un’Europa più restrittiva rispetto agli Stati Uniti? qualcuna sì, ma non tanto sul lato della dinamica dei
consumi finali (le
vendite al dettaglio in Europa per il 2011 e 2012 sono attese nel range 2%-2,6% a fronte di un 1,25%-1,75% negli USA; lo scarto non appare enorme), quanto nel differente impatto del rincaro dei
prezzi alla produzione nelle due Aree, a loro volta influenzati dai rincari energetici.
A gennaio, il PPI statunitense ha registrato una crescita su base annua del 3,6%, mentre quello dell’Eurozona è balzato del 6,1%, C’è da ritenere che l’impatto dei prezzi alla
produzione sulla crescita economica sarà molto diverso, tenuto anche conto che l’Europa già cresce meno degli USA.
La BCE, esattamente come la “vecchia” Bundesbank, continuerà a preoccuparsi in misura prevalente dell’
inflazione (alla produzione e, conseguetemente, al consumo), pur mettendo a rischio la ripresa.
In un mercato globalizzato, la possibile divergenza nelle politiche monetarie USA/Euro avrà impatti, non solo sui cambi e sui tassi d’interesse, ma anche sul mercato azionario e sul credito, con un aumento della volatilità nell’ambito europeo ed un’accelerazione della consueta sovraperformance relativa della Borsa USA rispetto a quelle europee