la storia della finlandia e dell'olanda ha peso scarso:
La minaccia del governo finlandese di porre il veto all'eventuale attivazione del meccanismo anti-spread, voluto e ottenuto dall'Italia durante il vertice Ue della settimana scorsa, è un bluff. È quanto risulta da una lettura attenta del trattato dell'Esm, il fondo di salvataggio permanente dell'Eurozona, confortata dall'interpretazione del nuovo portavoce del commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
Come ha confermato il portavoce, Simon O'Connor, l'eventuale "no" dei finlandesi all'acquisto sul mercato secondario, da parte dell'Esm, dei titoli di Stato di un Paese sotto l'attacco dei mercati non basterebbe a bloccare la decisione, se la Commissione europea e la Banca centrale europea (Bce) concludessero che la mancata azione minaccerebbe la sostenibilità economica e finanziaria della zona euro. In questo caso, infatti, cambierebbe la procedura di voto nel consiglio di amministrazione dell'Esm, passando dal cosiddetto "comune accordo" (equivalente all'unanimità) a una sorta di maggioranza superqualificata, corrispondente all'85% delle quote di partecipazione al capitale versato dell'Esm, assegnate a ciascuno Stato membro. La Finlandia ha appena l'1,7974% delle quote. E non riuscirebbe a raggiungere il 15% per bloccare la decisione neanche se si alleasse con l'Olanda, altro Paese che si è opposto al meccanismo anti-spread, che detiene il 5,7170% delle quote.