Rottweiler
Forumer storico
Tutta l'europa periferica è in fila per svuotare le proprie banche e portare i quattrini da lei. Il migliore dei mondi possibili. Ci ha riempito dei suoi prodotti, ha incenerito la concorrenza, adesso pulisce i cassetti con i soldi che restano e poi tanti saluti. E ci sentiamo pure in colpa.
E mi tocca pure sentire Giannino che pure è meglio dei tassatori dire che dovevamo essere come la germania. Ma benedetto figliolo, ammesso e non concesso che fosse possibile riuscirci, se in Europa c'erano 12 Germanie, senza un universo parallelo con dodici Spagne mi spiega come facevano ad essere tutti esportatori? Il sistema Europa è come le gabbie del wrestling dove alla fine vince uno. As simple as that.
E, come dici tu, il fatto che fino ad ora nessuna evidenza mi dice che ho torto (vedi esempio bufala ultimo vertice) mi fa venire il sospetto che abbia ragione![]()
Io la metterei in modo molto più semplice.
L'Euro l'ha congegnato la confindustria tedesca per inquiappettare la periferia ma ormai quello andava da solo.
Il casino è venuto dopo.
I greci hanno fatto la quazzata e c'era da pagare. La Germania ha reagito come avrebbe reagito un parlamento di tutti Lombardi (di Lombardia) se ci fosse stato da pagare per qualche cialtronata di Lombardo (di Sicilia).
Comprare tempo per minimizzare le conseguenze per le proprie banche e mazzolare il sudista lazzarone.
Dopo di ciò come conseguenza non prevista hanno visto che a seguito di questa mossa tutti hanno cominciato a portargli soldi. A quel punto hanno pensato: Fico! Mazzolo gli altri, tutti mi temono, il popolo gradisce... vai che si riesce dove abbiamo fallito due volte!
A quel punto arriva quello della confindustria che tira su il telefonoe dice: ehm, vorrei ricordare che abbiamo messo su tutto 'sto ambaradan per mungere quegli altri, se ce li ammazzi finisce il gioco. Ma, vista la folla di re magi che stanno portando soldi
(a tassi negativi!) si mette il telefono sul mute e parte la solita vecchia ambizione
di fare il passo più lungo della gamba e di poter fare a meno del vecchio ed esausto bacino di crescita.
Becchiamo più soldi che possiamo finchè questi gonzi stanno lì a farsi mazzolare e poi via alla conquista del mondo.
Secondo me il complotto è tutto qui.
Allora, dove dovrebbe andare l'Europa?
C’è una direzione euroscettica, che predica il ritorno agli Stati e alle monete nazionali. E’ generalmente sostenuta dalle frange più conservatrici e nazionaliste. Tendono a concentrarsi sui difetti della costruzione europea (burocrazia, prepotenze degli “stati forti”, vizi degli “stati deboli” e così via), come se i loro avversari non sapessero che ogni costruzione umana è carica di difetti. In funzione della loro serietà, gli argomenti economici di costoro guardano ad alcuni aspetti di fondo (come Claudio aveva la tendenza di fare sino a qualche tempo fa) oppure lanciarsi in ricostruzioni fumettistiche (come Claudio sembra aver scelto di fare ultimamente, degradando gli avversari a “gonzi” e i tedeschi a cattivi che brindano “alla conquista del mondo”). In ogni caso si opta per un futuro nazionale (o comunque locale), anche se non si capisce su quale base pensino di costruire un futuro a lungo termine: la furbizia?
L’ho già scritto qualche tempo fa: le anime politiche più note che si iscrivono a questo filone sono i vari Geert Wilders (PVV olandese), Timo Soini (True Finns finlandese), Le Pen (Francia) e i loro omologhi tedeschi, belgi greci, austriaci (in quest’ultimo paese il partito a suo tempo guidato da Haider). Nella nostra Italia Beppe Grillo e Borghezio. E, nel nostro microcosmo forummaro, Claudio Borghi.
Per i paradossi della politica, questa ala fa coppia con quella simmetrica a sinistra, anche se gli accenti e gli argomenti usati sono diversi.
C’è una direzione europeista, che vede in un’Europa veramente federale il futuro del continente. Si tratta di un movimento che viene da lontano e che ha superato immani difficoltà. I suoi padri sono stati, pur con contributi disomogenei, Altiero Spinelli, Robert Schuman, Jean Monnet e, da 60 anni a questa parte, la grande maggioranza dei leaders socialdemocratici e popolari (da PPE) dell’UE. Chi volesse conoscerne ideali e obiettivi (non solo economici) può scegliere all’interno della sterminata letteratura sorta al riguardo. Per gli aspetti economici l’articolo linkato da Blackmac (grazie!
![Pollice su! :up: :up:](/images/smilies/thumbsup.gif)
Attualmente le due personalità “europeiste” di maggior caratura sono entrambe italiane: Mario Monti e Mario Draghi. Del secondo è interessante leggere il testo dell’intervista appena rilasciata a Le Monde
Diritti Globali - Draghi:
anche per cercare di capire quali mosse potrà fare la BCE. Il primo Mario, poveretto, sta rimbalzando dalla Cina all’Idaho alla Russia per conquistare il più ampio sostegno all’Italia e all’Europa, noncurante delle critiche che gli fanno piovere addosso in molti. E tra questi ultimi spiccano quelli che sembrano preoccupati solo di riaffermare che lo spread non è sceso (a sufficienza) con la dipartita del predecessore. Che coraggio! Ma dove sarebbe oggi lo spread, se l’Italia fosse rappresentati dal politico più impresentabile d’Europa?
Tornando al nostro forum, mi sembra buona cosa ci si possa confrontare su questo tema. Nell’immediato per cercare di capire come orientare i nostri investimenti, dovesse una tendenza prevalere sull’altra.
E, obiettivo di maggior respiro, per aiutarci a capire con chi schierarci: con Monnet, De Gasperi, Mitterrand, Kohl e tanti altri sino a Draghi e Monti. Oppure con Wilders, Soini e Grillo.
Signori: fate il vostro gioco...