camaleonte
Forumer storico
Allora, dove dovrebbe andare l'Europa?
C’è una direzione euroscettica, che predica il ritorno agli Stati e alle monete nazionali. E’ generalmente sostenuta dalle frange più conservatrici e nazionaliste. Tendono a concentrarsi sui difetti della costruzione europea (burocrazia, prepotenze degli “stati forti”, vizi degli “stati deboli” e così via), come se i loro avversari non sapessero che ogni costruzione umana è carica di difetti. In funzione della loro serietà, gli argomenti economici di costoro guardano ad alcuni aspetti di fondo (come Claudio aveva la tendenza di fare sino a qualche tempo fa) oppure lanciarsi in ricostruzioni fumettistiche (come Claudio sembra aver scelto di fare ultimamente, degradando gli avversari a “gonzi” e i tedeschi a cattivi che brindano “alla conquista del mondo”). In ogni caso si opta per un futuro nazionale (o comunque locale), anche se non si capisce su quale base pensino di costruire un futuro a lungo termine: la furbizia?
L’ho già scritto qualche tempo fa: le anime politiche più note che si iscrivono a questo filone sono i vari Geert Wilders (PVV olandese), Timo Soini (True Finns finlandese), Le Pen (Francia) e i loro omologhi tedeschi, belgi greci, austriaci (in quest’ultimo paese il partito a suo tempo guidato da Haider). Nella nostra Italia Beppe Grillo e Borghezio. E, nel nostro microcosmo forummaro, Claudio Borghi.
Per i paradossi della politica, questa ala fa coppia con quella simmetrica a sinistra, anche se gli accenti e gli argomenti usati sono diversi.
C’è una direzione europeista, che vede in un’Europa veramente federale il futuro del continente. Si tratta di un movimento che viene da lontano e che ha superato immani difficoltà. I suoi padri sono stati, pur con contributi disomogenei, Altiero Spinelli, Robert Schuman, Jean Monnet e, da 60 anni a questa parte, la grande maggioranza dei leaders socialdemocratici e popolari (da PPE) dell’UE. Chi volesse conoscerne ideali e obiettivi (non solo economici) può scegliere all’interno della sterminata letteratura sorta al riguardo. Per gli aspetti economici l’articolo linkato da Blackmac (grazie!) è solo l’ultimo di una lunga serie.
Attualmente le due personalità “europeiste” di maggior caratura sono entrambe italiane: Mario Monti e Mario Draghi. Del secondo è interessante leggere il testo dell’intervista appena rilasciata a Le Monde
Diritti Globali - Draghi:
anche per cercare di capire quali mosse potrà fare la BCE. Il primo Mario, poveretto, sta rimbalzando dalla Cina all’Idaho alla Russia per conquistare il più ampio sostegno all’Italia e all’Europa, noncurante delle critiche che gli fanno piovere addosso in molti. E tra questi ultimi spiccano quelli che sembrano preoccupati solo di riaffermare che lo spread non è sceso (a sufficienza) con la dipartita del predecessore. Che coraggio! Ma dove sarebbe oggi lo spread, se l’Italia fosse rappresentati dal politico più impresentabile d’Europa?
Tornando al nostro forum, mi sembra buona cosa ci si possa confrontare su questo tema. Nell’immediato per cercare di capire come orientare i nostri investimenti, dovesse una tendenza prevalere sull’altra.
E, obiettivo di maggior respiro, per aiutarci a capire con chi schierarci: con Monnet, De Gasperi, Mitterrand, Kohl e tanti altri sino a Draghi e Monti. Oppure con Wilders, Soini e Grillo.
Signori: fate il vostro gioco...
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