Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2 (7 lettori)

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apaci2

Ad bestias
Prendo da un post sull'altro forum, mi sembra che non sia stata postata.

Studio di Merrill Lynch: all'Italia conviene uscire dall'euro Il grande gioco dell’eurocrisi20/07/2012 - Uno studio di Merrill Lynch evidenzia quanto siano divergenti gli interessi dell'Unione Europea

All’Italia? Conviene uscire dall’euro, applicando la teoria dei giochi alla crisi dell’euro. Il nostro paese, insieme all’Irlanda, avrebbe i maggiori benefici all’abbandono della moneta unica secondo un report della banca d’affari Merrill Lynch. Uno studio solo ipotetico che evidenza il vero motivo di una crisi così prolungata, gli interessi divergenti, quando non diametralmente opposti, dei paesi Ue.

I PRIGIONIERI DELL’EURO - La teoria dei giochi è la scienza matematica che studia le situazioni di interdipendenza strategica e le possibili soluzioni ad esse; per interdipendenza strategica si intende la presenza di effetti su di un agente causati dal comportamento di altri (e viceversa) e quindi la circostanza nella quale le scelte ottimali di ogni operatore sono influenzate dalle scelte degli altri, precedenti o successive. Si definisce gioco lo svolgersi delle azioni di scelta, giocatore un soggetto decisore, pay off l’esito, in termini di guadagno/perdita, che ogni scelta comporta, e azione (o strategia) la possibile soluzione che ogni decisore può attivare. Questa disciplina è diventata celebre con lo spesso mal compreso dilemma del prigioniero, e con le teorie di John Nash, il matematico che l’ha rivoluzionata la cui vita è stata raccontata dal film “A Beautiful Mind”. Grazie alle teoria dei giochi la banca d investimento Merrill Lynch ha condotto un interessante studio sull’eurocrisi. David Woo e Athanasios Vamvakidis, due strateghi esperti di mercato dei cambi presso Bank of America Merrill Lynch hanno svolto questo esperimento e concluso che l’Italia sarebbe il paese che maggiormente beneficerebbe di una simile operazione tra gli i paesi che hanno adottato la moneta unica. L’altro paese che avrebbe i maggiori vantaggi sarebbe l’Irlanda, mentre Grecia, Spagna e Portogallo rischierebbero il completo collasso causa sfiducia dei mercati internazionali.

FUORI DALLA MONETA UNICA - Lo studio di David Woo realizza un’analisi costi benefici che classifica i paesi dell’area euro per valutare i possibili impatti di una sua uscita dall’eurozona. Per realizzare questo schema, sono stati presi in esame lo stato del bilancio pubblico, e il conto delle partite correnti di un paese, ovvero se un paese ha un deficit creato da eccesso di importazioni oppure un surplus realizzato con un segno più nelle esportazioni. Grazie a queste due informazioni chiave per capire lo stato di un paese è stata compilata la classifica che vede, e non poteva essere altrimenti, in testa la Germania. Berlino ha il miglior avanzo primario dell’eurozona, ovvero il rapporto tra entrate e uscite statali al netto della spesa sugli interessi, e il secondo miglior surplus nelle partite correnti. L’Italia arriva al terzo posto, grazie sopratutto al suo avanzo primario simile a quello della Germania. Il paese messo peggio in questo schema è la Spagna, anche rispetto alla Grecia, visto che la spesa per rifinanziare il debito dei singoli paesi non è stata presa in considerazione. In questo schema astratto infatti la Francia è al nono posto, subito prima dei due paesi che al momento sono le maggiori preoccupazione dell’Unione europea, ed al pari dell’Irlanda, un’altra Nazione che da tempo è aiutata dai prestiti degli organismi internazionali. Un risultato sorprendente, ma lo schema di David Woo infatti dipende da due soli parametri, importanti ma che non spiegano tutti i problemi, o i punti di forza, di un’economia nazionale. Il disavanzo primario chiarisce subito che per Spagna o Grecia l’uscita dall’euro sarebbe disastrosa, perché i mercati non si potrebbero fidare di paesi con simili conti pubblici.


QUALE EFFETTO - Lo studio di Woo prosegue con la seconda ipotesi, ovvero dopo aver realizzato un’uscita ordinata dall’euro – un’ipotesi molto irrealistica, e lo rimarchiamo con evidenza (ndA) – chiedendosi chi beneficerebbe maggiormente dal ritorno alle monete nazionali. Woo costruisce un modello piuttosto conservativo, visto che reputa che la lira si svaluterebbe rispetto all’euro di soli undici punti percentuali, e il marco tedesco invece si apprezzerebbe di quindici. Valori che corrispondono poco già alle attuali dinamiche distorsive del mercato dei bond dell’eurozona, dove la Germania viene pagata dagli investitori, mentre altri paesi invece rischiano il fallimento per premi di rischio troppo elevati. Woo evidenzia che impatto avrebbe la svalutazione della moneta, o l’apprezzamento nel solo caso tedesco, sulle esportazioni e di conseguenza sulla crescita del Pil. L’Italia sarebbe al secondo posto, dietro all’Irlanda che avrebbe un aumento della ricchezza nazionale al 7%. I paesi in crisi avrebbero benefici rispetto alle attuali stime di crescita, mentre perderebbe moltissimo la Germania, che infatti è ultima in questa classifica, visto che subirebbe una contrazione di ben sette punti di Pil. Anche nelle altre graduatorie compilate da Woo, ovvero l’impatto sui tassi di interesse dei titoli di stato e gli effetti sui bilanci delle imprese e dei nuclei familiari, l’Italia si trova nelle posizioni più alte.

POKER ITALIA GERMANIA - L’analisi di David Woo per Merrill Lynch evidenzia dunque la possibilità di successo di misure straordinarie, come sottolinea lo stesso autore, per rispondere alla crisi dei debiti sovrani che si sta prolungando all’infinito. La classifica dell’analista della banca americana è un modello molto semplicistico, che non va preso come oro colato, visto che tanto per rimarcare il punto l’uscita ordinata dall’euro non è un’ipotesi contemplabile nel mondo reale. Lo studio però evidenzia con grande risalto quanto divergenti siano gli interessi di alcuni paesi europei, in primis Germania ed Italia. Tanto Berlino ha bisogno dell’euro, quanto l’Italia in questo momento potrebbe minacciare a ragione un’uscita dalla moneta unica per recuperare una competitività impossibile da ottenere con le misure di deflazione interna suggerite dalla Bce. Ecco perché è possibile aspettarci un’altra sfida Monti Merkel ai prossimi eurovertice, come già avvenuto a fine giugno a Bruxelles quando il presidente del consiglio, appoggiato da Hollande e Rajoy, è riuscito a mitigare, anche se più nella forma che nella sostanza, l’austerità di marca tedesca.
 

Andre_Sant

Forumer storico
questa è la traduzione dell'articolo in inglese che Claudio aveva postato in risposta a me.. in realtà è del 15 luglio 2012

ciao
Andrea
 

Andre_Sant

Forumer storico
Woo costruisce un modello piuttosto conservativo, visto che reputa che la lira si svaluterebbe rispetto all’euro di soli undici punti percentuali, e il marco tedesco invece si apprezzerebbe di quindici. Valori che corrispondono poco già alle attuali dinamiche distorsive del mercato dei bond dell’eurozona, dove la Germania viene pagata dagli investitori, mentre altri paesi invece rischiano il fallimento per premi di rischio troppo elevati.

questi parametri sono pure fantasie.
totalmente arbitrari e messi lì solo per far tornare i conti.
la verità è che se i cds fossero triggati, nessuno investirebbe in italia, nessuno comprerebbe altri tds.
La fiducia nei mercati internazionali conta TANTO

e nn pensate che venderemmo le ferrari in lire.. fiat e company farebbero i bagagli e le ferrari le vendono ai ricchi cinesi ed ai russi, che le pagano in dollari sonanti!

in misura analoga la germania subirebbe una rivalutazione almeno paragonabile a quella che sta subendo la svizzera, e dovrebbe stampare a manetta per cercare di arginare la cosa..

quello che ci troveremmo sarebbe solo un'europa (tutta) che perde competività, mentre i paesi emergenti (brasile e cina in testa) diventerebbero le nuove potenze assolute.


Woo evidenzia che impatto avrebbe la svalutazione della moneta, o l’apprezzamento nel solo caso tedesco, sulle esportazioni e di conseguenza sulla crescita del Pil. L’Italia sarebbe al secondo posto, dietro all’Irlanda che avrebbe un aumento della ricchezza nazionale al 7%. I paesi in crisi avrebbero benefici rispetto alle attuali stime di crescita, mentre perderebbe moltissimo la Germania, che infatti è ultima in questa classifica, visto che subirebbe una contrazione di ben sette punti di Pil.

è ovvio che per la germania il danno sarebbe enorme, ma io non credo che a quel punto mal comune mezzo gaudio.. anzi..


POKER ITALIA GERMANIA - L’analisi di David Woo per Merrill Lynch evidenzia dunque la possibilità di successo di misure straordinarie, come sottolinea lo stesso autore, per rispondere alla crisi dei debiti sovrani che si sta prolungando all’infinito. La classifica dell’analista della banca americana è un modello molto semplicistico, che non va preso come oro colato, visto che tanto per rimarcare il punto l’uscita ordinata dall’euro non è un’ipotesi contemplabile nel mondo reale.


quelle ipotesi sarebbero vere se l'italia NON fosse mai entrata nell'euro.. ma ci è entrata..



Lo studio però evidenzia con grande risalto quanto divergenti siano gli interessi di alcuni paesi europei, in primis Germania ed Italia. Tanto Berlino ha bisogno dell’euro, quanto l’Italia in questo momento potrebbe minacciare a ragione un’uscita dalla moneta unica per recuperare una competitività impossibile da ottenere con le misure di deflazione interna suggerite dalla Bce. Ecco perché è possibile aspettarci un’altra sfida Monti Merkel ai prossimi eurovertice, come già avvenuto a fine giugno a Bruxelles quando il presidente del consiglio, appoggiato da Hollande e Rajoy, è riuscito a mitigare, anche se più nella forma che nella sostanza, l’austerità di marca tedesca.


il problema è che l'italia se anche solo minaccia farebbe impennare ulteriormente il costo del suo debito, dato che il rischio crescerebbe. motivo per cui non lo fa

ciao
Andrea
 

ferdo

Utente Senior
mah resto perplesso ... fino al 02/08

riassumendo
- Draghi fa dichiarazioni giovedì scorso (molto più promettenti di quelle rilasciate solo il sabato precedente)
- Hollande e Merkel parimenti esternano positivamente senza però dare dettagli
- la BuBa si conferma contraria all'acquisto diretto tds piigs da BCE
- Rössler e esponente CDU si dichiarano parimenti contrari
- Nowotny - in genere critico - dichiara che ESM dovrebbe avere licenza bancaria

ora il dubbio è un ennesimo grande bluff = misure inconsistenti o limitate (Draghi un contap. o si riferiva alla vita dell'aldilà?!)
oppure c'è della sostanza?!
 

Tobia

Forumer storico
mah resto perplesso ... fino al 02/08

riassumendo
- Draghi fa dichiarazioni giovedì scorso (molto più promettenti di quelle rilasciate solo il sabato precedente)
- Hollande e Merkel parimenti esternano positivamente senza però dare dettagli
- la BuBa si conferma contraria all'acquisto diretto tds piigs da BCE
- Rössler e esponente CDU si dichiarano parimenti contrari
- Nowotny - in genere critico - dichiara che ESM dovrebbe avere licenza bancaria

ora il dubbio è un ennesimo grande bluff = misure inconsistenti o limitate (Draghi un contap. o si riferiva alla vita dell'aldilà?!)
oppure c'è della sostanza?!

credo che il tempo dei bluff sia giunto al termine. Se il 2/8 non si vedranno fatti concreti il mercato non perdonerà
 

Zorba

Bos 4 Mod
Zorba,

credo che abbiamo una diversa lettura del futuro impatto della CMD.

Senza pretendere di tenere una lezione sul tema, menziono solo alcuni passaggi chiave:

1)stiamo parlando di una situazione straordinaria, quella del resolution regime, non certo di ordinaria amministrazione. E, tuttavia, non si tratta di una procedura fallimentare. Citando la direttiva:

“Resolution constitutes an alternative to normal insolvency procedures and provides a means to restructure or wind down a bank that is failing and whose failure would create concerns as regards the general public interest (threaten financial stability, the continuity of a bank's critical functions and/or the safety of deposits, client assets and public funds)”

“…when an institution is insolvent or very close to insolvency to the extent that if no action is taken the institution will be insolvent in the near future.”


2)quando queste condizioni si verificano, l’autorità preposta diventa padrona (parola appropriata) della situazione e dispone di 4 tipi di resolution tools. Mi concentro, per facilità, solo su uno di questi strumenti: il “bridge institution”, così definito:

“The bridge institution tool enables resolution authorities to transfer all or part of the business of an institution to a publicly controlled entity.”

3)quali voci dello stato patrimoniale possono essere trasferite? E’ più facile dire quali non lo possono:

“secured liabilities, covered deposits and liabilities with a residual maturity of less than one month”

A questo punto facciamo un esempio: la banca A è riconosciuta in crisi. La “resolution authority” interviene, crea una “bridge institution”, vi riversa il capitale azionario e le liabilities (tra queste certamente tutto il debito subordinato) in misura tale che l’unità originaria, previa iniezione di capitale, presumibilmente pubblico, torni ad essere viable. Sono escluse dal travaso solo le voci sopra elencate. La bridge institution va nel bidone della spazzatura...

Il tutto in tempi rapidi e senza provocare le turbolenze tipiche di una procedura fallimentare.

Con questa descrizione non ho la pretesa di aver toccato tutti gli aspetti di una procedura di resolution, anche se voglio citarne solo uno, per far capire come certe nostre abitudini dovranno essere rivisitate, dove si dice addirittura: “there might be circumstances when the resolution authorities could interfere on creditors’ rights without having exhausted shareholders’ claims”.

Però torno a porre le mie domande iniziali: quale protezioni potremo aspettarci dal prospetto, e quali rischi dobbiamo mettere in conto, se decidiamo di investire in subordinati di una banca che potrebbe incappare in un resolution regime?


P.S. a titolo di cronaca ricordo che la nuova direttiva, se approvata, diventerà operativa dal 2015. Ma con l’aria che tira non si può escludere che in alcuni casi i suoi principi ricevano applicazione in anticipo.

Rott, tutto giusto tranne una cosa: la bad bank non e' un passaggio ne' rapido ne' indolore. La banca che ne residuerebbe sarebbe un lontano parente della banca originaria. Tutto il business buono si perderebbe per strada. Trust me,e' una procedura fallimentare e sara' l'extrema ratio per le banche spacciate. T1 e bad bank: bisogna guardare a NR e BB in UK, dove i T1 sono finiti nella bad bank.

Le banche cercheranno strade alternative alla bad bank e li', mi dispiace per la UE, il prospetto non puo' essere riscritto. E gli avvocati e itribunali sono li' per questo. Forse non ce ne stiamo rendendo conto, ma stiamo facendo un piccolo pezzo di storia dei mercati finanziari.:)
 

Vet

Forumer storico
Piccolo inciso in mezzo a discussioni di alta scuola finanziaria .......in questi ultimi giorni ho sentito parlare molto del breve discorso di Draghi .... E sulle possibili ripercussioni ., che le sue parole potranno avere sull'Europa e i suoi mercati....... Ma mi e' sfuggito se mai c'e stato un commento sulle parole di madame Legarde sugli USA...... Che a mio avviso sono state delle vere e proprie pietre......direi quasi , stante al colosso a cui si riveriva, dei veri e propri macigni.....naturalmente tale peso deriva dalla sua posizione .....
 

sbariamiento

Nuovo forumer
Salve a tutti , volevo chiedere per chi ha aderito alla Opa Intesa ed in particolare con iw bank , se dopo aver inviato il fax di adesione firmato , avete ricevuto qualche comunicazione ufficiale in merito Ve lo chiedo in quanto non avendo ricevuto alcuna comunicazione dalla banca iw tranne l' ok di invio fax , e vedendo i titoli sempre presenti nel mio dossier , se la procedura è normale o c'è qualcosa che o mi è sfuggito o che in tali casi va fatta in tempi utili , grazie
 

apaci2

Ad bestias
Salve a tutti , volevo chiedere per chi ha aderito alla Opa Intesa ed in particolare con iw bank , se dopo aver inviato il fax di adesione firmato , avete ricevuto qualche comunicazione ufficiale in merito Ve lo chiedo in quanto non avendo ricevuto alcuna comunicazione dalla banca iw tranne l' ok di invio fax , e vedendo i titoli sempre presenti nel mio dossier , se la procedura è normale o c'è qualcosa che o mi è sfuggito o che in tali casi va fatta in tempi utili , grazie

Non ho aderito con Iwbank, ma prova a verificare se la quantità risulta prenotata. Dovresti poterlo vedere o se no simula una vendita con prezzo limite 150 (giusto per vedere se ti fa immettere l'ordine).

Se la quantità per cui aderito non è prenotata, sentili direttamente.

in ogni caso la soluzione migliore è sentirli
 
Stato
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