Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2 (7 lettori)

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Topgun1976

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Gruppo Montepaschi: il cda approva i risultati del terzo trimestre 2012

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Gruppo Montepaschi: il cda approva i risultati del terzo trimestre 2012.

Primi significativi effetti dell'avvio del Piano Industriale: aumento dei volumi di raccolta diretta (+2,2% t/t), flusso lordo di wealth management (+8,9% t/t), flusso nuovi clienti (+66% t/t)
Raddoppia la counterbalancing capacity e si riduce l'esposizione verso la BCE
Prosegue l'efficientamento gestionale, costi nel trimestre pari a € 822 milioni (-2,3% t/t)
Costo del credito a 119 pb, +3 pb sul precedente trimestre a conferma delle difficoltà congiunturali
Core Tier 1 stabile su giugno al 10,8%
Approvata la fusione di Banca Antonveneta e MPS Gestione Crediti Banca in Banca Monte dei Paschi
Patrimonio Clienti e Stato Patrimoniale nei nove mesi e nel terzo trimestre:
Acquisiti nel trimestre circa 12.600 nuovi clienti, con un tasso di acquisition al 30/09/2012 pari a 4,1% (3,8% nei primi nove mesi del 2011). Il tasso di retention al 30/09/2012 è pari a 97% (96,9% al 30/09/2011).
Raccolta Diretta a circa € 135 miliardi, in aumento di circa € 3 miliardi rispetto a giugno (+2,2%), grazie allo sviluppo dei rapporti con clientela commerciale.
Risparmio Gestito, pari a circa € 45 miliardi, in crescita dell'1,1% sul 30/06/2012.
Impieghi a circa € 145 miliardi, stabili sui livelli registrati a giugno (+0,6%).
Crediti deteriorati netti pari a circa € 17 miliardi in aumento di € 1,4 miliardi rispetto al 30/06/2012, a causa soprattutto dell'incremento degli incagli (+ € 781 milioni). Il rallentamento del ciclo congiunturale si è riflesso nell'andamento delle sofferenze nette pari a circa € 7,4 miliardi in aumento del 5,2% rispetto al 30/06/2012. La copertura delle sofferenze al 55% sostanzialmente stabile sui livelli registrati al 30/06/2012.
Portafoglio titoli e derivati del Gruppo pari a circa € 37 miliardi, in aumento di circa € 1 miliardo rispetto al 30/06/2012 per la ripresa di valore dei titoli valutati al fair value, in relazione alla riduzione dello spread Italia.
In forte crescita la posizione di counterbalancing capacity a circa € 17 miliardi (€ 8,1 miliardi a giugno 2012) e riduzione nel trimestre dell'esposizione verso la BCE (- € 3 miliardi circa).
Tier 1 ratio all'11,4% (11,1% a fine 2011), Total Capital ratio pari al 15,4% (15,7% a fine 2011), Core Tier 1 ratio al 10,8% (10,3% a fine 2011).

I principali risultati consolidati di Conto Economico nei nove mesi e nel terzo trimestre:
Ricavi del Gruppo a circa € 4.182 milioni, in crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+30 milioni; +0,7% a/a), con un contributo del 3° trimestre di circa € 1.375 milioni (+3,1% t/t), grazie all'incremento degli altri ricavi della gestione.
Margine di interesse a circa € 2.369 milioni (€ 2.512 milioni al 30/09/2011). In uno scenario caratterizzato da tassi di mercato in forte flessione, e in assenza di apporto incrementale da carry trade, il contributo del 3° trimestre è pari a circa € 716 milioni, in calo dell'8,2% rispetto al trimestre precedente.
Commissioni nette a circa € 1.250 milioni, (€ 1.362 milioni al 30/09/2011) con un flusso del 3° trimestre di circa € 413 milioni, che si conferma sugli stessi livelli del trimestre precedente (+0,1%) grazie anche all'accelerazione commerciale impressa dall'avvio del Piano Industriale (pacchetto di iniziative denominate "Piano dei 100 giorni").
Attività di negoziazione positiva per circa € 155 milioni di cui circa € 32 milioni nel 3° trimestre (€ - 15,3 milioni registrati nel 2° trimestre 2012), che ha beneficiato della distensione delle condizioni dei mercati finanziari che ha favorito in particolare l'attività di MPS Capital Services.
Oneri Operativi a circa € 2.491 milioni sostanzialmente stabili sull'anno precedente (+0,5%), e in calo del 2,3% t/t.
Cost-Income scende al 59,6%, rispetto al 63,8% di fine 2011.
Costo del credito (annualizzato) a 119 pb, in crescita di 3 pb rispetto al dato rilevato a Giugno 2012.
Focus sulle principali azioni del piano dei 100 giorni:
Conclusa la riduzione delle aree territoriali da 12 a 8.
Nominato il nuovo responsabile del Private Banking e attivato il processo di rafforzamento della struttura.
Avviata la chiusura di 100 filiali da completarsi entro il 2012 (25% del target 2015 del Piano Industriale).
Già approvata la riduzione di circa 70 dirigenti entro fine 2012, circa il 70% del target 2015 del Piano Industriale.
Disdetto il Contratto Integrativo Aziendale (CIA).
Avviata la revisione tesa all'eliminazione di tutti i costi ritenuti non strettamente funzionali al business.
Efficienza commerciale supportata dall'attivazione del nuovo front-end di filiale PASCHI FACE per oltre 13.600 risorse di rete (circa il 63% del totale front office).
Avviato nuovo processo di revisione della spesa IT che prevede un recupero di efficienza di almeno
il 30%.
Ottimizzazione dell'utilizzo degli immobili della Direzione.
Valorizzazione del patrimonio immobiliare: 210 immobili in corso di cessione, di cui 37 venduti nel 2012 per un valore complessivo di € 28 milioni.
Cessione di Biverbanca (unica operazione significativa di M&A nel panorama bancario italiano del 2012), in attesa dell'autorizzazione Banca d'Italia all'acquirente.
Approvata la fusione di Banca Antonveneta e MPS Gestione Crediti Banca in Banca Monte dei Paschi.
Sottoscritto l'accordo di partnership industriale nel settore della monetica tra Banca MPS e CartaSi.
Continua l'ottimizzazione degli attivi ponderati per il rischio (RWA), che ha raggiunto il 42,5% dell'attivo.
Industrializzazione del processo di creazione di counterbalancing capacity, più che raddoppiata nel 3° trimestre.

Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del trimestre
Di seguito si evidenziano i fatti più rilevanti intervenuti dopo la chiusura del trimestre.
Delega al CdA ad aumentare il capitale sociale e Modifiche allo statuto:
L'Assemblea straordinaria degli azionisti di Banca MPS, riunitasi in data 9 ottobre 2012, ha deliberato di attribuire la delega al CdA ad aumentare il capitale sociale, in una o più volte, anche in via scindibile, ai sensi degli articoli 2443 e 2441, comma 5, del Codice Civile, anche attraverso l'emissione di obbligazioni convertibili ai sensi dell'articolo 2420-ter del Codice Civile, per l'importo massimo complessivo di 1 miliardo di euro, il tutto in esclusione del diritto di opzione.
L'assemblea ha inoltre deliberato di modificare gli artt. 12, 13, 14, 16, 17 e 27 dello Statuto sociale. Le modifiche hanno riguardato le disposizioni relative alle autorizzazioni assembleari di atti gestori, la definizione delle materie rimesse alla competenza del CdA e l'individuazione, tra queste, di quelle che possono essere oggetto di delega ad altri organi sociali. Le soluzioni adottate si presentano coerenti rispetto ad un sistema di governo societario che, in linea con le indicazioni dell'Autorità di Vigilanza e secondo le migliori prassi diffuse nel mercato, assegna al CdA prevalenti funzioni di indirizzo e supervisione strategica, attribuendo in via ordinaria le funzioni di gestione corrente agli altri organi esecutivi.
Cessione di Biverbanca:
Il CdA di C.R.Asti ha deliberato di accettare la proposta di modifica e integrazioni al contratto di compravendita stipulato tra Banca C.R.Asti e Banca MPS in data 26/6/2012, avente ad oggetto il trasferimento a Banca C.R.Asti del 60,42% del capitale sociale di Biverbanca.
EBA:
L'Autorità Bancaria Europea (EBA) e la Banca d'Italia hanno annunciato il risultato finale dell'esercizio sul capitale e l'adempimento della Raccomandazione emanata dall'EBA nel Dicembre 2011. Per Banca MPS, esso ha evidenziato il seguente risultato:
"Banca MPS registra al 30 giugno 2012 uno shortfall di capitale di 1.728 milioni di euro; gli interventi necessari ad assicurarne la copertura sono stati avviati con l'esplicito supporto dello Stato italiano. Nel calcolo dell'ammontare finale degli aiuti di Stato che verranno erogati, si debbono considerare la cessione di BiverBanca e la plusvalenza derivante dall'operazione di riacquisto di titoli subordinati, che essendo state avviate prima del 30 giugno 2012, ridurrebbero lo shortfall a circa 1.441 milioni di euro".
Partnership CartaSi:
Banca MPS e CartaSi hanno sottoscritto un accordo di partnership industriale nel settore della monetica.
L'accordo, il primo in Italia di questo genere, permette a Banca Mps di raggiungere uno degli obiettivi previsti dal piano industriale, in un'ottica di rafforzamento dei ricavi attraverso più servizi e maggiore efficienza operativa. L'accordo siglato consente a Banca MPS di potenziare ulteriormente la gamma di offerta di prodotti, in termini di innovazione e sicurezza e di migliorare, nel tempo, la qualità dei servizi alla propria clientela. Questo, sfruttando, inoltre, una piattaforma di emissione e accettazione tra le più evolute sul mercato. Banca MPS, a seguito dell'intesa, risulterà quindi il quarto operatore (con circa 3,3 milioni di plastiche) per numero di carte emesse sul mercato italiano. Il lancio della nuova offerta di carte di credito e dei nuovi servizi di accettazione di pagamento targati Banca Monte dei Paschi di Siena sarà realizzata entro il primo trimestre 2013.
In virtù dell'accordo stipulato, Banca MPS diventerà emittente diretto delle carte di pagamento distribuite e definirà le strategie di prodotto, marketing e distribuzione, avvalendosi delle attività operative in white label servicing affidate a CartaSi sia per l'issuing delle carte di credito che per l'acquiring delle carte di credito e debito internazionale.
Rating:
In data 18/10/2012 Moody's ha abbassato i rating di Banca MPS e dei relativi strumenti subordinati e ibridi.
In particolare ha ridotto il rating stand alone Bank Financial Strength Rating a 'E' da 'D', il rating a lungo termine a 'Ba2' da 'Baa3', il rating a breve termine a 'NP' da 'P-3'. L'Outlook è confermato negativo. L'azione di downgrade ha interessato anche MPS Capital Services, i cui rating sono stati portati allo stesso livello di Banca MPS.
 

DIAMOND

Nuovo forumer
Scusanon trovo isin della555.
Attualmente paga cedole?
Grazie

L’impatto che avrà sulle perpetue è facile da capire

1) l’iniezione di € 500 milioni in contanti tramite adc non pesa in caso di utile nell’anno solare sulle “distributable funds” che ci devono essere per pagare le cedole delle 555 e 122. Le cedole della 555 e 122 sono senior al diritto dell’azionista sul dividendo.

2) chi conosce Hypo Alpe sa che la banca stessa non aveva bisogno (le banche operative fanno tutte utile quest’anno) e non voleva ulteriori iniezioni di denaro, me è stato costretta - per così dire – a ricevere questi fiumi di denaro perché la FMA ha ordinato che la parte in dismissione doveva essere coperta di mezzi propri nella stessa misura delle banche operative.

3) Ora bisogna pensare un po’ in avanti. Cosa farà Hypo Alpe con tutto quel denaro, che non ha ordinato? Non deve aumentare gli attivi, ma al contrario deve ridurre per via delle privatizzazioni da fare. Perciò con una parte di quei € 500 milioni cosa c’è di più redditizio che altra OPA sulle T1?
 

menta1

Hypo Alpe Adria
Xs0202259122 - de0006949555

varrebbe ancora la pena prenderle ora? a ke prezzi potrebbero oparle secondo te??

Per i miei 25.000 pezzi della 555 ho una scommessa in giro se fino al 31.12.2013 compreso eventuali cedole da pagare per esercizi passati (BayernLB) arrivo al 100%, cioè se vado a casa con € 2.500.000.

Le 122 che ho comprato quest’estate, se offrono a partire da 40% faccio un pensiero dargliele.

Sta di fatto, comunque, se Hypo Alpe vuole guadagnare con altro OPA e se vogliono che l’OPA si chiuda con successo devono puntare in alto con il prezzo cash offerto e specialmente per quanto riguarda la 555 molto in alto direi.....;)
 

Topgun1976

Guest
non ho cercato notizie ma da i prezzi sembra che sia partito adc di bpe
speriamo che riescano a chiuderlo con successo


Tras el cierre de ayer en bolsa, en el que Popular sufrió un descenso histórico del 12,3%, el precio de cotización ex derecho alcanzó los 0,56 euros y el valor de salida del derecho de suscripción ha sido de 0,46 euros. Como se necesita un derecho para comprar tres acciones nuevas, el valor teórico del derecho por cada acción nueva es de 0,155 euros. Hoy la acción sube un 4,8% hasta 0,58 euros.

¿Qué hacer? Los expertos explican las mejores estrategias para sacar todo el partido a la ampliación de capital. Están de acuerdo en que la operación es muy compleja por su tamaño y que la volatilidad será la constante hasta que termine la ampliación, pero coinciden en que hay que evitar a toda costa las prisas. El mejor momento para comprar será durante la segunda semana.

-Para los que ya son accionistas. Si usted no quiere ni más derechos ni más acciones de Popular, la solución es venderlos a partir de hoy en el mercado. Pero, cuidado, porque en este punto no hay discusión entre los expertos: “Vender a estos niveles para quien ya es accionista no tiene sentido. Otra cosa es si uno quiere suscribir todos los derechos que tiene en las actuales circunstancias. Esas son palabras mayores”, asegura Nicolás López de MG Valores. Miguel Pareja, de Bolsa 3, coincide plenamente. “Quien haya aguantado hasta ahora no debe vender”, dice en relación a la caída del 71% que el valor acumula este año.

B.POPULAR11:25:57 - 14/11/2012
(M :pOP )
0,595 €0,033 €5,87%

No obstante, sí hay una estrategia, que consiste en vender ahora con la expectativa de comprar más barato si creemos que las cotizaciones del derecho y de la acción van a caer durante la ampliación. Es decir, si vamos a la caza de una ganga. “La táctica es esperar a la segunda semana para comprar los derechos. Si fuera accionista, habría vendido ayer acciones o me desharía hoy de derechos y recompraría en la segunda semana si las circunstancias lo aconsejan”, explica Javier Barrio, de BPI que, no obstante, advierte de que nadie tiene la bola de cristal: “En la segunda semana, o la acción se va a 0,40 euros o hay una gran rebote”.

En cualquier caso, si no se quiere asumir más riesgo la opción más sencilla es la conocida como ampliación blanca, a la que va a recurrir la mayoría del núcleo duro del banco. El accionista ejercita sólo una parte de los derechos de suscripción que le corresponden y el resto los vende. Con el dinero obtenido paga por la compra de las acciones nuevas sin tener que realizar ningún desembolso adicional. La gran ventaja fiscal de la venta de derechos es que no tributan hasta que se venden las acciones.

-Primera semana difícil. Los expertos prevén una primera semana muy compleja. Creen que la acción será castigada a muy corto plazo. “La lógica dice que hay que esperar un poco para comprar derechos. El que vende debe hacerlo cuanto antes para no quedarse pillado, por lo que el precio sufrirá a corto plazo”, explica Nicolás López, de MG Valores. Entre esos vendedores de derechos están los propios accionistas históricos del banco, que van a reducir su participación desde el actual 35% a poco más del 20%.

-Para los que quieran comprar acciones nuevas. La segunda semana puede ser el momento justo para empezar a comprar si se confirma que la operación marcha a un ritmo razonable. “La ampliación de capital es enorme y superdilutiva. Lo normal es ver una caída del precio de las acciones y ver los títulos a 0,4 euros –el precio de venta de las acciones nuevas- durante la ampliación una vez descontado el derecho”, asegura Javier Barrio.

En la misma línea se sitúa Juan Pedro Zamora, de XTB. “Si un inversor quiere invertir, por ejemplo, 100.000 euros, le recomendaría una estrategia conservadora de comprar 30.000 o 40.000 ahora y esperar con el resto a la segunda semana para comprar derechos más baratos. Todo lo que sea comprar a 0,30 sería muy bueno, aunque entre 0,40 y 0,45 euros también estaría muy bien”.

-¿Cuándo y cómo? Miguel Pareja, de Bolsa3, recomienda esperar unos días para comprar. “Al menos dos o tres días, hasta que el valor haga un suelo. Vamos a ver mucha volatilidad al principio, porque la operación invita a entrar al inversor especulativo”, asegura.

La siguiente pregunta es si es mejor comprar a través de derechos o a través de acciones. Los primeros cotizan casi siempre con descuento. La razón es que mientras las acciones se pueden comprar y vender en cualquier momento, los títulos que se adquieren a través de derechos no pueden ser enajenados hasta que se admitan a negociación.

En el caso de la ampliación de Popular, los derechos dejarán de cotizar el 28 de noviembre, pero las nuevas acciones no empezarán a cotizar hasta el 6 de diciembre. En ese plazo, la evolución de la cotización del banco es impredecible. Entrar por una vía o por otra dependerá del atractivo del gap que se abra cada día.
 

sparviero7000

Forumer storico
Per i miei 25.000 pezzi della 555 ho una scommessa in giro se fino al 31.12.2013 compreso eventuali cedole da pagare per esercizi passati (BayernLB) arrivo al 100%, cioè se vado a casa con € 2.500.000.

Le 122 che ho comprato quest’estate, se offrono a partire da 40% faccio un pensiero dargliele.

Sta di fatto, comunque, se Hypo Alpe vuole guadagnare con altro OPA e se vogliono che l’OPA si chiuda con successo devono puntare in alto con il prezzo cash offerto e specialmente per quanto riguarda la 555 molto in alto direi.....;)

grazie menta :up:
 

Martilde

Forumer attivo
de0006949555 Hypo

Ma con IW e Binck è proprio impossibile prendere questa Hypo o provando è possibile che prima o poi riesca ad acquistarle.

Grazie a tutti della risposta.
 
Stato
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