Vince l’Islanda. Che ha pagato i debiti delle proprie banche | Phastidio.net
In sintesi, Olanda e Regno Unito chiedevano l’indennizzo dei propri depositanti secondo la nuova direttiva comunitaria di assicurazione dei depositi, entrata in vigore nel 2009 e che prevede, in caso di default di una banca, che i depositanti vengano indennizzati fino all’importo massimo di 100.000 euro. La corte dell’EFTA ha stabilito, per contro, che
la copertura dei depositi per i depositanti Icesave olandesi e britannici dovesse essere quella (inferiore) vigente nei due paesi al momento del crack, ritenendo non applicabile la soglia massima dei 100.00o euro a causa del devastante impatto sui conti pubblici islandesi che l’applicazione di questa direttiva avrebbe avuto.
l’Islanda non ha ripudiato il proprio debito
pubblico verso non residenti;
Il dissesto era relativo alla controllata estera di una banca
privata islandese andata fallita;
I governi dei paesi che ospitavano tale controllata avevano chiesto all’Islanda di essere indennizzati in base alla nuova direttiva europea, cioè per 100.000 euro a cranio di depositante;
Il governo islandese ha indennizzato i depositanti esteri usando le leggi locali all’epoca vigenti, ed ha visto riconosciute le proprie ragioni da una sentenza della corte dell’EFTA;
I contribuenti islandesi hanno pagato e stanno pagando per onorare i debiti di Icesave. Pagano il
giusto (secondo l’EFTA), ma pagano;
…e stanno
pesantemente pagando anche per la nazionalizzazione del proprio sistema bancario fallito. Com’è che era? , “Il vostro debito non lo paghiamo”?