Immagino abbiate letto tutti...
Milano, 26 nov. (Adnkronos) - L'assemblea del Banco Popolare conferma il cda e da' il via libera alla governance duale. Riunitasi oggi sotto la presidenza di Carlo Fratta Pasini, alla presenza di oltre 4.500 soci (circa 8.300 votanti considerando le deleghe), l'assemblea ha approvato "a larghissima maggioranza" le modifiche allo Statuto sociale che consentono il passaggio al sistema di governance tradizionale basato sul consiglio di amministrazione e sul collegio sindacale e ha deciso l'aumento "fino ad un massimo di 1.500.000.000 del numero di azioni ordinarie" da emettere a servizio della eventuale conversione anticipata del prestito obbligazionario convertibile 'Soft Mandatory'.
La lista presentata dai consigli uscenti,a cui appartengono il presidente Carlo Fratta Pasini, e il consigliere delegato, Pier Francesco Saviotti, e' stata la piu' votata. Sono stati eletti nel nuovo cda tutti i 23 candidati della lista di maggioranza mentre alla minoranza e' andato il 24esimo posto. Nominati anche il presidente e i componenti del collegio sindacale, che rimarranno in carica per gli esercizi 2011-2012-2013.
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Banco Popolare, Saviotti: «Arrabbiato nero con l'Europa»
27 novembre 2011 Economia
«Avevo detto che ero arrabbiato, ora ci aggiungo un aggettivo: sono arrabbiato nero». L'amministratore delegato Pier Francesco Saviotti all'assemblea dei soci del Banco Popolare usa in realtà un verbo ancora più forte per definire il suo atteggiamento verso l'Eba, l'autorità bancaria europea che ha imposto più stringenti limiti patrimoniali, cambiando le regole in corsa.
«È una decisione improvvida, illogica, iniqua e scellerata che non risolve i problemi del sistema bancario, ma li accentua, perché il problema non è il patrimonio ma semmai la liquidità - ha proseguito Saviotti, precisando comunque che il Banco è già «coperto» fino a settembre 2012 -. Era stato fissato l'obiettivo del Core Tier One (il rapporto tra le attività a rischio e il patrimonio di base Ndr) al 7% entro il 2019 e stavamo lavorando per arrivarci in anticipo, tra il 2012 e il 2013: ora alle cinque banche principali è richiesto di arrivare al 9% entro giugno. È una decisione che contestiamo e ci auguriamo che venga modificata, ma alla quale siamo però obbligati, anche se non abbiamo bisogno di patrimonio».
Nessun nuovo aumento, quindi dopo quello da 2 miliardi di inizio anno, ma i soci potrebbero dover rinunciare al dividendo. «Se le richieste dell'Eba saranno confermate - ha precisato dopo l'assemblea Saviotti - credo che non potremo neppure prevederlo». Attualmente il Core Tier 1 del Banco è al 6,5%.
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Dalla fusione delle varie controllate per creare la Banca unica restano escluse Banca Aletti, Italease e soprattutto il Credito Bergamasco, che, come ha ricordato in assemblea il consigliere delegato del Banco Popolare Pier Francesco Saviotti «resta società quotata sottoposta al controllo e alla direzione e coordinamento del Banco Popolare».
Il fatto che sia rimasta societariamente distinta, periodicamente fa lanciare illazioni a qualche osservatore che questo possa essere una premessa ad una possibile vendita, in chiave di rafforzamento patrimoniale. Se ne parla ormai da anni e i fatti hanno confermato le smentite del Banco. Anche sabato in assemblea Saviotti ha dichiarato che l'unica cessione importante allo studio è quella della partecipazione di Agos Ducato, la società del credito al consumo.
Più che a vendere, anzi, il Banco sta comprando azioni Creberg. La quota è quasi simbolica, non raggiunge nemmeno lo 0,01%, ma in ogni caso negli scorsi due mesi il Banco Popolare ha comprato azioni per Creberg per 99 mila euro, con piccoli acquisti sul mercato quasi quotidiani.
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