Il duplice
taglio del rating da parte di Fitch, che porta Groupama alle
soglie del 'non investment grade' (e anzi per il debito
subordinato il rating BB e' gia' tale) arriva sulla scia del
declassamento di Standard and Poor's venerdi' a 'BBB' da
'BBB+' sul debito di lungo termine, con prospettive
negative. S&P ha motivato l'abbassamento con il livello dei
mezzi propri non adeguato al livello 'BBB+'. Fitch accende
soprattutto i riflettori sull'impatto della tempesta sui
mercati sugli asset finanziari del gruppo. In base alle
indicazioni fornite con i conti semestrali il portafoglio di
asset di Groupama a giugno si componeva per il 15% di azioni
e per il 72,8% di bond. Tra le principali partecipazioni
azionarie vi sono il 4,1% in Societe' Generale, il 5,38% di
Veolia Environnement, l'1,9% di Saint Gobain, il 6,7% di
Eiffage e il 4,35 di Bollore' Investissment. All'estero le
quote principali sono il 4,93% di Mediobanca e l'8,28% della
Otb Bank (la principale banca ungherese). L'esposizione
netta ai titoli di Stati dei Paesi periferici e' di 1,5
miliardi di euro sull'Italia, 671 milioni sulla Spagna e a
un totale di 770 milioni su Grecia, Portogallo e Irlanda.
Groupama ha confermato la settimana scorsa che intende
dotarsi di strumenti di copertura sugli asset finanziari e
sottoscrivere riassicurazioni sugli accantonamenti. Il
piano, annunciato lo scorso giovedi' all'interno del gruppo,
prevede misure di miglioramento dei margini e la riduzione
dei costi generali. Il gruppo spera di risparmiare 300
milioni di euro nei prossimi due anni ricorrendo anche al
raggruppamento di uffici nella regione parigina e a una
politica di assunzioni piu' selettiva. In un'intervista a
'Les Echos', ieri, Jean Azema ha detto l'entrata in Borsa
del gruppo e' rinviata al 2015 e in materia di investimenti,
in particolare quello nella Societe' Generale, la banca
francese piu' bersagliata dal mercato, ha sottolineato che il
gruppo fa investimenti di lungo termine.