Mps mette il
turbo a Piazza Affari: per alcuni operatori e' la
speculazione su nuovi soci e movimenti nell'azionariato, per
altri e' il segnale di "una rottura in corso" nei mercati con
un forte ritorno sui bancari favoriti anche dal recupero dei
titoli di Stato. Il titolo sale dell'8,49% a 0,1993 euro,
dopo aver sfiorato quota 0,2 euro, ma beneficia anche di un
comparto bancario in grande spolvero dove Mediobanca segna
+4,4%, Intesa +3,2%, Banco Popolare +3,1%. A smuovere il
titolo, gia' in buon recupero da fine luglio, sono i segnali
arrivati dalle parole del presidente Alessandro Profumo: il
numero uno dell'istituto ha disegnato uno scenario che vedra'
la Fondazione Mps (primo socio con il 36,3%) ridurre nel
tempo la propria partecipazione. Secondo alcune ipotesi tale
mossa potrebbe legarsi alla creazione di un'alleanza
industriale con altri istituti, magari esteri. La quota
dell'Ente comunque, fa notare Il Sole 24 Ore, e' quasi
interamente in pegno ai creditori e pertanto il pacchetto
cedibile e' al momento inferiore al 3% senza contare che i
valori di Borsa non rendono vantaggiosa la cessione da parte
della Fondazione Mps. "Il pacchetto vendibile e' molto
contenuto e inoltre crediamo poco a operazioni cross-border
in questo momento - commenta l'equity sales di una banca
estera - Pero' ci sono diversi elementi che portano ottimismo
su Mps: il recupero di valore dei titoli di Stato italiano,
su cui l'istituto e' molto esposto, ha un progressivo effetto
positivo inoltre da qualche seduta vediamo un cambiamento di
atteggiamento del mercato sul settore bancario italiano.
L'impressione e' che ci sia un cambio di rotta sulle piazze
azionarie: prima i titoli delle societa' piu' performanti
hanno iniziato a viaggiare verso i massimi (come Luxottica
ad esempio), poi sono ripartiti gli industriali (come
Prysmian) e i ciclici, ora si sta puntando molto su bancari
e titoli molto penalizzati".