Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
se avete letto il prospetto del tlx...quello andrebbe rettificato in quanto lo ritengo Sbagliato.

Convenimmo a pagina 8046 che Generali 2042 non avesse Clausola di Loss Absorption.

hai ragione Londoner :bow: ,scusami ma la memoria di domenica non funziona molto...
come da te correttamente rilevato e confermato da negusneg, nelle generali 42 non è presente la clausola di loss abs (erroneamente riportata dal tlx) ma una Redemption suspension event (sospensione del rimborso a scadenza) ed una Option Redemption due to a Special Redemption Event, applicabile in base ad un rating event.
 
Dopo aver esaminato il messaggio “tecnico” nel report JPM, proviamo ad esaminare quello operativo che ne consegue.

La mia impressione è che l’analista di JPM (Henriques) abbia esagerato nel dare per scontate decisioni, da parte delle banche, che scontate non sono.

Ecco dove, a mio avviso, l’Henriques si è lasciato andare ad affermazioni eccessivamente drammatiche:

*la possibilità che i subordinati (T1 e T2) contribuiscano alla loss absorption dal 2015 ne renderà molto meno probabile il richiamo.
*per lo stesso motivo saranno molto meno probabili esercizi di LME
*la deadline 2015 renderà i sub come gli unici candidati al taglio di nominale, prima della scadenza 2018, quando il taglio si potrà applicare ad altri assets. La finestra 2015-2018 sarà di grande vulnerabilità per i sub.
*nessun strumento non-step sarà callato alla prima call; lo stesso avverrà per molti step.

In definitiva, secondo Henriques gli attuali sub potrebbero essere destinati ad un buffer (prescritto dalla direttiva) di titoli votati al sacrificio: il buffer escluderebbe i senior, per dare loro maggiore credibilità.

La RRD, considerata sarebbe quindi uno “hugely negative development for the asset class”, e avrebbe rango di “game changer”.

Il quadro dipinto da Henriques si presta, a mio parere, ad alcune obiezioni:

*non si capisce perché downgradino i T1 e non i T2, visto che sono accomunati dallo stesso destino
*si lascia intendere che il taglio del nominale (permanente!) possa diventare un intervento di quasi ordinaria amministrazione per emittenti che sperimentano delle difficoltà. Se le cose stessero così, diventerebbe difficilissimo per una banca emettere nuovi subordinati. Diverso se il taglio si rendesse necessario in situazioni di estrema difficoltà. Domanda per Henriques: se lo cose stanno così, quali banche e a quale tasso emetteranno mai i nuovi sub?
*la particolare severità nei confronti dei T1 sembra nascere dalla convinzione che questi strumenti fossero destinati, prima della RRD, ad una utilità nulla per la banca. Non è così, visto che quasi tutti avevano la possibilità di diventare T2. Se un T1 costa di più di un T2 (per non dire di un senior…), non si vede perché la banca non lo debba ritirare. Ovviamente non in momenti di mercato “chiuso”, come l’attuale.
*il requisito di un buffer di titoli in grado di assorbire le perdite (LAC o PLAC) non mi sembra sia prevedibile dal 2015, ma dal 2018. Non si vede quindi perché il periodo 2015-2018 debba diventare così critico.
*l’aspetto reputazionale per Henriques sarebbe morto e sepolto. La possibilità che le banche più importanti seguano l’esempio svizzero (anche là è stato imposto un livello elevatissimo di capitalizzazione: UBS e CS si sono adeguati emettendo CoCo bonds, e continuando a callare) non sfiora il “nostro”.

Si potrebbe continuare…

In definitiva mi sembra che l’uomo di JPM abbia perfettamente ragione nel metterci in guardia a proposito di questa evoluzione normativa: è vero che questi strumenti diventeranno più pericolosi e che le call saranno, in generale, meno probabili. Però, per convincerci di tutto questo l’Henriques non aveva necessità di utilizzare un approccio quasi terroristico.

Voi che impressione ne avete tratto?


P.S. Il report ricorda che Unicredit ha affermato, nel corso delle recenti tenders, che le future call saranno effettuate “secondo i migliori interessi della banca”. Un’altra banca d’affari aveva commentato più o meno così:”Ma se hanno intenzione di continuare a callare, perché avrebbero dovuto scrivere una frase del genere?”. Lo ricordo perché abbiamo sempre considerato Unicredit attenta alla “reputazione”, mentre quella frase risulta inquietante…

Le banche americane sono favolose: loro richiamano e opano quasi alla pari i loro T1 per mantenere alta la fiducia nel loro sistema bancario. Ma quando si tratta di giudicare il nostro sistema bancario, ne dicono peste e corna. In questo caso il report sfiora pure elementi di comicita', visto Basel iii dovrebbe pure applicarsi agli americani...

Il report e' interessante, perche' cmq da pur sempre info utili, ma per le conclusioni lo uso per farci aeroplanini.

IMHO ovviamente. :)
 
Dopo aver esaminato il messaggio ***8220;tecnico***8221; nel report JPM, proviamo ad esaminare quello operativo che ne consegue.

La mia impressione è che l***8217;analista di JPM (Henriques) abbia esagerato nel dare per scontate decisioni, da parte delle banche, che scontate non sono.

Ecco dove, a mio avviso, l***8217;Henriques si è lasciato andare ad affermazioni eccessivamente drammatiche:

*la possibilità che i subordinati (T1 e T2) contribuiscano alla loss absorption dal 2015 ne renderà molto meno probabile il richiamo.
*per lo stesso motivo saranno molto meno probabili esercizi di LME
*la deadline 2015 renderà i sub come gli unici candidati al taglio di nominale, prima della scadenza 2018, quando il taglio si potrà applicare ad altri assets. La finestra 2015-2018 sarà di grande vulnerabilità per i sub.
*nessun strumento non-step sarà callato alla prima call; lo stesso avverrà per molti step.

In definitiva, secondo Henriques gli attuali sub potrebbero essere destinati ad un buffer (prescritto dalla direttiva) di titoli votati al sacrificio: il buffer escluderebbe i senior, per dare loro maggiore credibilità.

La RRD, considerata sarebbe quindi uno ***8220;hugely negative development for the asset class***8221;, e avrebbe rango di ***8220;game changer***8221;.

Il quadro dipinto da Henriques si presta, a mio parere, ad alcune obiezioni:

*non si capisce perché downgradino i T1 e non i T2, visto che sono accomunati dallo stesso destino
*si lascia intendere che il taglio del nominale (permanente!) possa diventare un intervento di quasi ordinaria amministrazione per emittenti che sperimentano delle difficoltà. Se le cose stessero così, diventerebbe difficilissimo per una banca emettere nuovi subordinati. Diverso se il taglio si rendesse necessario in situazioni di estrema difficoltà. Domanda per Henriques: se lo cose stanno così, quali banche e a quale tasso emetteranno mai i nuovi sub?
*la particolare severità nei confronti dei T1 sembra nascere dalla convinzione che questi strumenti fossero destinati, prima della RRD, ad una utilità nulla per la banca. Non è così, visto che quasi tutti avevano la possibilità di diventare T2. Se un T1 costa di più di un T2 (per non dire di un senior***8230;), non si vede perché la banca non lo debba ritirare. Ovviamente non in momenti di mercato ***8220;chiuso***8221;, come l***8217;attuale.
*il requisito di un buffer di titoli in grado di assorbire le perdite (LAC o PLAC) non mi sembra sia prevedibile dal 2015, ma dal 2018. Non si vede quindi perché il periodo 2015-2018 debba diventare così critico.
*l***8217;aspetto reputazionale per Henriques sarebbe morto e sepolto. La possibilità che le banche più importanti seguano l***8217;esempio svizzero (anche là è stato imposto un livello elevatissimo di capitalizzazione: UBS e CS si sono adeguati emettendo CoCo bonds, e continuando a callare) non sfiora il ***8220;nostro***8221;.

Si potrebbe continuare***8230;

In definitiva mi sembra che l***8217;uomo di JPM abbia perfettamente ragione nel metterci in guardia a proposito di questa evoluzione normativa: è vero che questi strumenti diventeranno più pericolosi e che le call saranno, in generale, meno probabili. Però, per convincerci di tutto questo l***8217;Henriques non aveva necessità di utilizzare un approccio quasi terroristico.

Voi che impressione ne avete tratto?


P.S. Il report ricorda che Unicredit ha affermato, nel corso delle recenti tenders, che le future call saranno effettuate ***8220;secondo i migliori interessi della banca***8221;. Un***8217;altra banca d***8217;affari aveva commentato più o meno così:***8221;Ma se hanno intenzione di continuare a callare, perché avrebbero dovuto scrivere una frase del genere?***8221;. Lo ricordo perché abbiamo sempre considerato Unicredit attenta alla ***8220;reputazione***8221;, mentre quella frase risulta inquietante***8230;

Tu Rott hai fatto come al solito un'analisi molto dettagliata ma sono giunto anche io alle stesse conclusioni dicendo che bisogna guardare ai fondamentali della banca piuttosto che pensare che nuove normative possano stravolgere il sentiment sul settore.

Sappiamo benissimo che gli Stati saranno riluttanti in futuro e mettere ancora soldi nelle banche. Queste sono normative che tendono piu a salvaguardare gli Stati e i contribuenti che avere mire punitive nei confronti degli investitori secondo me. Percui il messaggio e' chiaro: non paga piu' pantalone...
 
Ultima modifica:
*CREDIT AGRICOLE: PUNTA A CEDERE EMPORIKI ENTRO FINE ANNO

PARIGI (MF-DJ)--La banca francese Credit Agricole ha avviato trattative
esclusive per vendere per 1 euro la controllata greca Emporiki ad Alpha
Bank entro la fine dell'anno.

Lo ha rivelato in una nota l'istituto di credito transalpino confermando
indiscrezioni di stampa della settimana scorsa.

Alpha Bank ha chiesto a Credit Agricole di ricapitalizzare Emporiki con
un'iniezione di risorse per ulteriori 550 mln euro prima della vendita,
portando cosi' a 2,85 mld euro l'aumento di capitale complessivo, ha
spiegato la banca francese.

L'istituto ellenico ha anche chiesto a Credit Agricole di acquistare 150
milioni di euro di obbligazioni convertibili in azioni di Alpha Bank.

La vendita di Emporiki, che Credit Agricole ha acquistato nel 2006,
consentira' alla banca francese di raggiungere gli obiettivi di
solvibilita' entro la fine del 2013.

L'istituto di credito francese, un tempo con grandi ambizioni
nell'Europa meridionale, e' stata gravemente colpita dalla crisi del
debito sovrano. Le attivita' in Grecia, a causa delle elevate sofferenze
bancarie, hanno determinato miliardi di perdite per Credit Agricole, che
ha dovuto inoltre svalutare miliardi di titoli di Stato ellenici
nell'ambito del piano di ristrutturazione del debito pubblico del Paese.
red/est/mur
[email protected]
(fine)

MF-DJ NEWS
0108:08 ott 2012


*BANCO POPULAR: PUNTA A RACCOGLIERE FINO A 2,5 MLD EURO

(segue)

MF-DJ NEWS
0108:08 ott 2012
 
Ultima modifica:
Le banche americane sono favolose: loro richiamano e opano quasi alla pari i loro T1 per mantenere alta la fiducia nel loro sistema bancario. Ma quando si tratta di giudicare il nostro sistema bancario, ne dicono peste e corna. In questo caso il report sfiora pure elementi di comicita', visto Basel iii dovrebbe pure applicarsi agli americani...

Il report e' interessante, perche' cmq da pur sempre info utili, ma per le conclusioni lo uso per farci aeroplanini.

IMHO ovviamente. :)

A dir il vero la penso anch'io come te ..... Oramai gli yanchee l'unica maniera che hanno per difendere il loro sistema oramai alla frutta ..... è quello di attaccare il sistema economico Europeo.........è la solita storia di guardare il dito e non la luna....
 
Ultima modifica:
Banco Popular suspended from trade in Madrid


Banco Popular has been suspended from trade, following Oliver Wyman stress test results last friday.

Banco Popular would need 3.2 B EUR of capital in the scenario of the stress test. The company will host an analyst meeting at 10h00, and will surely anounced a capital increase (estimated around 2.5B EUR) in order to keep its independency



Andrea Ramponi

Institutional Equity Sales



ESN/Banca Akros Spa
 
Dopo aver esaminato il messaggio ***8220;tecnico***8221; nel report JPM, proviamo ad esaminare quello operativo che ne consegue.

La mia impressione è che l***8217;analista di JPM (Henriques) abbia esagerato nel dare per scontate decisioni, da parte delle banche, che scontate non sono.

Ecco dove, a mio avviso, l***8217;Henriques si è lasciato andare ad affermazioni eccessivamente drammatiche:

*la possibilità che i subordinati (T1 e T2) contribuiscano alla loss absorption dal 2015 ne renderà molto meno probabile il richiamo.
*per lo stesso motivo saranno molto meno probabili esercizi di LME
*la deadline 2015 renderà i sub come gli unici candidati al taglio di nominale, prima della scadenza 2018, quando il taglio si potrà applicare ad altri assets. La finestra 2015-2018 sarà di grande vulnerabilità per i sub.
*nessun strumento non-step sarà callato alla prima call; lo stesso avverrà per molti step.

In definitiva, secondo Henriques gli attuali sub potrebbero essere destinati ad un buffer (prescritto dalla direttiva) di titoli votati al sacrificio: il buffer escluderebbe i senior, per dare loro maggiore credibilità.

La RRD, considerata sarebbe quindi uno ***8220;hugely negative development for the asset class***8221;, e avrebbe rango di ***8220;game changer***8221;.

Il quadro dipinto da Henriques si presta, a mio parere, ad alcune obiezioni:

*non si capisce perché downgradino i T1 e non i T2, visto che sono accomunati dallo stesso destino
*si lascia intendere che il taglio del nominale (permanente!) possa diventare un intervento di quasi ordinaria amministrazione per emittenti che sperimentano delle difficoltà. Se le cose stessero così, diventerebbe difficilissimo per una banca emettere nuovi subordinati. Diverso se il taglio si rendesse necessario in situazioni di estrema difficoltà. Domanda per Henriques: se lo cose stanno così, quali banche e a quale tasso emetteranno mai i nuovi sub?
*la particolare severità nei confronti dei T1 sembra nascere dalla convinzione che questi strumenti fossero destinati, prima della RRD, ad una utilità nulla per la banca. Non è così, visto che quasi tutti avevano la possibilità di diventare T2. Se un T1 costa di più di un T2 (per non dire di un senior***8230;), non si vede perché la banca non lo debba ritirare. Ovviamente non in momenti di mercato ***8220;chiuso***8221;, come l***8217;attuale.
*il requisito di un buffer di titoli in grado di assorbire le perdite (LAC o PLAC) non mi sembra sia prevedibile dal 2015, ma dal 2018. Non si vede quindi perché il periodo 2015-2018 debba diventare così critico.
*l***8217;aspetto reputazionale per Henriques sarebbe morto e sepolto. La possibilità che le banche più importanti seguano l***8217;esempio svizzero (anche là è stato imposto un livello elevatissimo di capitalizzazione: UBS e CS si sono adeguati emettendo CoCo bonds, e continuando a callare) non sfiora il ***8220;nostro***8221;.

Si potrebbe continuare***8230;

In definitiva mi sembra che l***8217;uomo di JPM abbia perfettamente ragione nel metterci in guardia a proposito di questa evoluzione normativa: è vero che questi strumenti diventeranno più pericolosi e che le call saranno, in generale, meno probabili. Però, per convincerci di tutto questo l***8217;Henriques non aveva necessità di utilizzare un approccio quasi terroristico.

Voi che impressione ne avete tratto?


P.S. Il report ricorda che Unicredit ha affermato, nel corso delle recenti tenders, che le future call saranno effettuate ***8220;secondo i migliori interessi della banca***8221;. Un***8217;altra banca d***8217;affari aveva commentato più o meno così:***8221;Ma se hanno intenzione di continuare a callare, perché avrebbero dovuto scrivere una frase del genere?***8221;. Lo ricordo perché abbiamo sempre considerato Unicredit attenta alla ***8220;reputazione***8221;, mentre quella frase risulta inquietante***8230;

Ottima analisi Rott
l'eccessiva severità quasi faziosa...mi ha portato anche a pensar male...
ovvero..non è che pestano duro..."i prezzi non sono adeguati al rischio"
perchè vogliono far scendere i titoli per guadagnarci con le offerte di acquisto?
 
Banco Popular suspended from trade in Madrid


Banco Popular has been suspended from trade, following Oliver Wyman stress test results last friday.

Banco Popular would need 3.2 B EUR of capital in the scenario of the stress test. The company will host an analyst meeting at 10h00, and will surely anounced a capital increase (estimated around 2.5B EUR) in order to keep its independency



Andrea Ramponi

Institutional Equity Sales



ho da diverso tempo un po' della DE0009190702 del Popular e francamente non ho a suo tempo nè aderito, nè seguito eventuali ops; mi sa che ora le cedole su queste per un po' me le dimentico; sapete per caso quanto quotano in questo momento o a venerdì scorso? come la vedete?
 
Dopo aver esaminato il messaggio “tecnico” nel report JPM, proviamo ad esaminare quello operativo che ne consegue.

La mia impressione è che l’analista di JPM (Henriques) abbia esagerato nel dare per scontate decisioni, da parte delle banche, che scontate non sono.

Ecco dove, a mio avviso, l’Henriques si è lasciato andare ad affermazioni eccessivamente drammatiche:

*la possibilità che i subordinati (T1 e T2) contribuiscano alla loss absorption dal 2015 ne renderà molto meno probabile il richiamo.
*per lo stesso motivo saranno molto meno probabili esercizi di LME
*la deadline 2015 renderà i sub come gli unici candidati al taglio di nominale, prima della scadenza 2018, quando il taglio si potrà applicare ad altri assets. La finestra 2015-2018 sarà di grande vulnerabilità per i sub.
*nessun strumento non-step sarà callato alla prima call; lo stesso avverrà per molti step.

In definitiva, secondo Henriques gli attuali sub potrebbero essere destinati ad un buffer (prescritto dalla direttiva) di titoli votati al sacrificio: il buffer escluderebbe i senior, per dare loro maggiore credibilità.

La RRD, considerata sarebbe quindi uno “hugely negative development for the asset class”, e avrebbe rango di “game changer”.

Il quadro dipinto da Henriques si presta, a mio parere, ad alcune obiezioni:

*non si capisce perché downgradino i T1 e non i T2, visto che sono accomunati dallo stesso destino
*si lascia intendere che il taglio del nominale (permanente!) possa diventare un intervento di quasi ordinaria amministrazione per emittenti che sperimentano delle difficoltà. Se le cose stessero così, diventerebbe difficilissimo per una banca emettere nuovi subordinati. Diverso se il taglio si rendesse necessario in situazioni di estrema difficoltà. Domanda per Henriques: se lo cose stanno così, quali banche e a quale tasso emetteranno mai i nuovi sub?
*la particolare severità nei confronti dei T1 sembra nascere dalla convinzione che questi strumenti fossero destinati, prima della RRD, ad una utilità nulla per la banca. Non è così, visto che quasi tutti avevano la possibilità di diventare T2. Se un T1 costa di più di un T2 (per non dire di un senior…), non si vede perché la banca non lo debba ritirare. Ovviamente non in momenti di mercato “chiuso”, come l’attuale.
*il requisito di un buffer di titoli in grado di assorbire le perdite (LAC o PLAC) non mi sembra sia prevedibile dal 2015, ma dal 2018. Non si vede quindi perché il periodo 2015-2018 debba diventare così critico.
*l’aspetto reputazionale per Henriques sarebbe morto e sepolto. La possibilità che le banche più importanti seguano l’esempio svizzero (anche là è stato imposto un livello elevatissimo di capitalizzazione: UBS e CS si sono adeguati emettendo CoCo bonds, e continuando a callare) non sfiora il “nostro”.

Si potrebbe continuare…

In definitiva mi sembra che l’uomo di JPM abbia perfettamente ragione nel metterci in guardia a proposito di questa evoluzione normativa: è vero che questi strumenti diventeranno più pericolosi e che le call saranno, in generale, meno probabili. Però, per convincerci di tutto questo l’Henriques non aveva necessità di utilizzare un approccio quasi terroristico.

Voi che impressione ne avete tratto?


P.S. Il report ricorda che Unicredit ha affermato, nel corso delle recenti tenders, che le future call saranno effettuate “secondo i migliori interessi della banca”. Un’altra banca d’affari aveva commentato più o meno così:”Ma se hanno intenzione di continuare a callare, perché avrebbero dovuto scrivere una frase del genere?”. Lo ricordo perché abbiamo sempre considerato Unicredit attenta alla “reputazione”, mentre quella frase risulta inquietante…

Forse i T1 e i T2 non saranno accomunati allo stesso destino
Rabobank per esempio si è fissato un obiettivo del 14% Core Tier 1 e del 17,5% Totale Tier 1, e cercherà di aggiungere più Tier 2 per di attenuare il bail-in di rischio per i titolari del debito senior una volta che la direttiva sulla gestione delle crisi diventa effettiva.
Secondo Rabobank i Tier 2 agirebbe come un buffer per obbligazionisti senior.
Da luglio le banche europee hanno emesso 8 miliardi di T2
 
ho da diverso tempo un po' della DE0009190702 del Popular e francamente non ho a suo tempo nè aderito, nè seguito eventuali ops; mi sa che ora le cedole su queste per un po' me le dimentico; sapete per caso quanto quotano in questo momento o a venerdì scorso? come la vedete?

non vedo variazioni di prezzi in generale, anzi positivo che vogliano fare adc (se ce la fanno)
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto