Subito dopo l'emanazione delle norme di Basilea 3 a dicembre 2010 si era tenuta, anche sul nostro forum, una lunga discussione sulla possibilità che un T1 di vecchia generazione potesse qualificarsi come T2 con le nuove norme.
La questione era poi stata trattata dettagliatamente da Morgan Stanley, in un report del 14 aprile 2011 dal titolo significativo: "Why Non-Called Tier 1 Can Count as Tier 2".
Tuttavia quella trattazione conteneva un errore che è saltato ai miei occhi dopo la recente offerta di scambio di Intesa. Infatti, la "linea Morgan Stanley" non teneva conto che uno dei "criteri" imposti ad un titolo (sia esso T1 oppure T2) "on a forward looking basis" a partire dal momento di una mancata step-up call, è l'assenza di call per almeno 5 anni a partire da quel momento.
La necessità di osservare questo "criterio" è apparsa evidente quando Intesa ha eliminato la call dai T2 che non saranno richiamati.
Sulla base di queste premesse è stato inviato un quesito a Morgan Stanley, chiedendo di chiarire quella che appariva come una contraddizione nella loro filosofia, esposta nel report del 14 aprile 2011.
Prontamente, Morgan Stanley ha appena emesso un nuovo report, che prende atto delle decisioni di Intesa e corregge la propria precedente impostazione.
Conclusioni:
1)se Morgan Stanley, che a mio avviso è la banca d'affari più preparata in materia di sub, si corregge su input di chi ha sviluppato qualche competenza grazie al nostro forum, allora abbiamo conferma che le nostre discussioni non sono di livello così basso....
2)se Intesa dovesse continuare sulla strada della modifica del prospetto, sia per le T2 che per le T1, con l'obiettivo di prolungarne l'eligibility nel Total Capital, ci sarebbe da attendersi l'annuncio che la call sarà bloccata per un periodo minimo di 5 anni.