B.Mps: Cda, rinvio aumento muterebbe scenario riferimento
MILANO (MF-DJ)--"Il rinvio" dell'aumento di capitale, "seppur di pochi mesi, potrebbe mutare lo scenario di riferimento attuale, pregiudicando un interesse generale di tutti gli azionisti e della Banca".
E' un passaggio delle considerazioni fatti dal Cda di B.Mps sulla proposta della Fondazione di rinviare l'aumento di capitale da 3 mld euro.
Secondo il board della banca guidata da Fabrizio Viola, "dalla lettura della relazione predisposta dalla Fondazione, emerge un motivo conduttore generale, su cui poi poggiano gran parte delle argomentazioni formulate dalla stessa, secondo cui, considerate le difficolta' in cui l'ente attualmente versa, una soluzione positiva della propria situazione finanziaria sia il presupposto essenziale per effettuare l'aumento di capitale, con un conseguente allineamento di interessi tra la banca, la Fondazione stessa e gli altri azionisti. Questo argomento non appare pienamente condivisibile; infatti, ad oggi la principale priorita' per la Banca e' rappresentata dal raggiungimento dell'obiettivo di ricapitalizzazione in linea e nei tempi previsti dagli impegni con la Commissione Europea e tale obiettivo appare, ad oggi, ragionevolmente piu' vicino e certo" grazie ad un consorzio di garanzia "solido e ben frazionato in termini di rischio", al fatto che l'impegno di pre-underwriting non e' soggetto a condizioni legate alle circostanze economico finanziarie della Fondazione e scadra' nel caso in cui l'aumento di capitale non venisse lanciato entro gennaio 2014; infine al fatto che "la relativa stabilita' macroeconomica e politica del momento e l'interesse degli investitori istituzionali a livello globale ad investire in istituzioni finanziare in sud Europa, allo stato, portano a ritenere che sia possibile il lancio dell'operazione a gennaio 2014, ovvero in linea con l'impegno di pre-underwriting".
Secondo B.Mps "lo slittamento dell'aumento di capitale, anche solo di qualche mese rischierebbe di riflettersi negativamente sull'aumento stesso e porterebbe pertanto alla necessita' di convertire i Nuovi Strumenti Finanziari; sebbene il differimento potrebbe potenzialmente permettere alla Fondazione di avere piu' tempo per perseguire una cessione di parte del proprio pacchetto azionario, nello stesso tempo lo stesso costituirebbe un forte elemento di rischio per la creazione di un nuovo consorzio di garanzia. Inoltre differire l'aumento di capitale nel tempo, seppur di pochi mesi, protrarrebbe gli elementi di incertezza sul titolo di B.Mps, a causa degli elementi di straordinarieta' connessi al completamento dell'aumento di capitale e ripagamento dei Nuovi Strumenti Finanziari e overhang determinato dallamanifestata necessita' della Fondazione di vendere sul mercato una parte consistente della propria partecipazione. La rimozione di questi elementi di straordinarieta' nel piu' breve tempo possibile e' interesse prioritario degli azionisti di B.Mps e della banca stessa".
Per quanto riguarda il margine temporale "previsto dalla Commissione Europea, e' necessario valutare che, per quanto il periodo riconosciuto dalla Commissione Europea a B.Mps per effettuare l'aumento di capitale sia relativamente esteso, le finestre temporali effettivamente azionabili nell'arco di un anno si riducono a tendenzialmente a quattro (gennaio 2014, maggio/giugno 2014, settembre 2014 e gennaio 2015) coincidenti con i relativi periodi di pubblicazione dei risultati annuali/trimestrali della Banca, necessari ai fini della predisposizione del Prospetto secondo un'operazione che risponda agli standard di mercato". La banca ritiene che "ad oggi, per una serie di ragioni,tra cui la relativa stabilita' macroeconomica e politica, e l'interesse degli investitori istituzionali a livello globale ad investire in istituzioni finanziare in sud Europa, esistono condizioni favorevoli per cogliere la prima finestra di mercato ovvero lanciare l'operazione nel gennaio 2014. Il fatto che sia stato possibile formare un consorzio di garanzia ne e' conferma. Pur non potendolo in astratto escludere, le finestre temporali successive non possono fisiologicamente assicurare un comparabile livello di certezza". Inoltre "l'aumento di capitale potrebbe anche rappresentare un importante evento di liquidita' atto a favorire la negoziabilita' del titolo azionario B.Mps effetti positivi sugli azionisti attuali e prospettici".
In merito alla situazione patrimoniale della Fondazione, il board dell'istituto di credito ritiene che "le principali banche che faranno parte del consorzio di garanzia hanno ritenuto possibile firmare un pre-underwriting agreement, indipendentemente dal ruolo e dalla partecipazione della Fondazione all'aumento, e di fatto senza includere come condizione "sine qua non" una soluzione della situazione della Fondazione stessa. Inoltre le caratteristiche del consorzio di garanzia formatosi ad oggi rendono il rischio di eventuale accollo estibile in modo ordinato e market friendly".
Nella lunga considerazione fatta dal Cda emerge che "l'eventuale slittamento dell'aumento di capitale ed il collegato maggior rischio di conversione dei Nuovi Strumenti Finanziari, fortemente mitigato perseguendo l'attuale tempistica potrebbe risultare soggetto a numerose condizioni esogene di mercato e potrebbe comportare una perdita significativa del valore dell'investimento per gli azionisti esistenti della Banca senza poter partecipare, attraverso l'esercizio del diritto di opzione, al rilancio della Banca, e ripercussioni reputazionali negative per il Sistema Italia". Inoltre "per quanto riguarda il futuro assetto azionario di B.Mps, la Banca d'Italia autorizza preventivamente l'acquisizione a qualsiasi titolo in una banca di partecipazioni che comportano il controllo o la possibilita' di esercitare un'influenza notevole sulla banca stessa o che attribuiscono una quota dei diritti di voto o del capitale almeno pari al 10%, anche sulla base dei requisiti di onorabilita' previsti dalla normativa vigente, calmierando in tal modo il rischio, prospettato dalla Fondazione, di avere un azionariato instabile e non idoneo a supportare il rilancio della banca".
Secondo il board di Rocca Salimbeni, "il perfezionamento dell'aumento di capitale nelle tempistiche previste consentono di raggiungere un ragionevole grado di certezza circa la possibilita' di corrispondere la cedola dei Nuovi Strumenti Finanziari relativa all'esercizio finanziario 2013 attraverso l'emissione di ulteriori Nuovi Strumenti Finanziari, che verrebbero comunque rimborsati, evitando in tale fase l'emissione di nuove azioni B.Mps in favore del Ministero dell'Economia e delle Finanze, e di poter procedere in futuro al pagamento delle cedole relative alle obbligazioni Upper Tier 2".
"Lo slittamento della tempistica", prosegue il documento, "comporterebbe un costo addizionale certo significativo per la Banca e quantificato in almeno 120 milioni ipotizzando l'avvio dell'aumento di capitale a maggio, costo che non sembra corretto allocare a tutti gli azionisti. In particolare, si ritiene che l'esecuzione con successo dell'aumento di capitale e il ripagamento del 70% dei Nuovi Strumenti Finanziari potrebbero ridurre significativamente il rischio percepito di bail-in da parte degli investitori, con importanti benefici sul costo della raccolta della banca, al momento pari a circa 1,9% vs 1,4% della media del settore, quantificabili in circa 800mln all'anno, anche in questo caso non sembrerebbe corretto allocare a tutti gli azionisti il mancato beneficio atteso".
Per il Cda "e' difficile immaginare in pochi mesi un sostanziale miglioramento nella percezione della performance operativa della banca considerando che i risultati dell'attivita' di ristrutturazione iniziata dal management gia' nel 2012 secondo le linee individuate dal Piano presentato a giugno 2012 e con il quale l'attuale Piano di Ristrutturazione e' in continuita', in particolare sui costi, deleveraging e ristrutturazione, sono gia' ben visibili e riconosciuti dal mercato. Inoltre i risultati relativi all'anno 2013 o al primo trimestre 2014, pur mostrando segni di ripresa, difficilmente saranno tali da modificare sostanzialmente la visione degli investitori considerato anche il previsto persistere di un difficile contesto macro-economico e di settore. Una risoluzione positiva dell'aumento a gennaio avrebbe un riflesso positivo su tutta la citta' di Siena e sulla Toscana visto il forte peso della banca sull'economia e sull'occupazione nei territori circostanti e pertanto dovrebbe essere perseguito come massima priorita' minimizzando il rischio di esecuzione".
lab (fine)
MF-DJ NEWS 13 dic 2013 08:48