azzardo una domanda che per alcuni potrebbe essere retorica
e' possibile che i commissari abbiano nominato gli advisor senza gia' sapere che l'ammontare del capitale richiesto per un risanante adc e' "alla portata"?
Suppogo di no, benché si debba considerare che il termine "alla portata" sia alquanto flessibile di questi tempi: vedi AdC MPS, partito a 1,5 mld, poi 3 ed ora (infine?) 5 mld.
Facendo le stesse proporzioni per B. Marche, se inizialmente si parlava di 0,5 mld, alla fine si porebbe arrivare in zona 1,7 mld...
Temo la domanda sia monca: "alla portata...di cosa?"
Non credo che la liquidazione della banca sia mai stata sul tavolo. Il problema è di "incrociare" le esigenze di capitale della banca con la disponibilità di investimento di un eventuale compratore.
In linea teorica non credo vi siano molte opzioni, al di là delle seguenti:
a)la banca, così come è oggi, ha bisogno di una somma compatibile con la disponibilità di un investitore solido. Bingo! La vita continua, e la banca nasce a nuova vita. I subordinati vanno al valore di mercato pieno.
b)come sopra, ma l'investitore chiede la procedura di bail-in, in una delle sue possibili forme (si vedano i posts pregressi sull'argomento). I subordinati ne pagano le conseguenze in una misura che potrebbe anche essere totale.
c)il capitale necessario spaventa tutti: non compare l'acquirente, nemmeno dopo bail-in. Arriva lo Stato: attua il bail-in, diventa azionista, con l'intenzione di privatizzare la banca in un secondo momento. Tutti i subordinati vengono azzerati.
Come si vede, il nocciolo della questione è: di quanti soldi ha bisogno BdM? Avendo questa risposta si può capire se il compratore salterà fuori...
Queste sono le ipotesi di base, considerate in maniera realistica. Se poi la "creatività" italiota tirerà fuori conigli dal cilindro....
Ma qui entra in gioco, più che la logica finanziaria e procedurale, la fantasia....