Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3 (10 lettori)

solovaloreaggiunto

Forumer storico
5 agosto 2014 -dal Sole24

Il Cda di Veneto Banca di giovedì pronto a via libera a cessione della ex-Intra Private Bank e, forse, anche di Banca IntermobiliareTutto pronto per la cessione di Banca Intermobiliare e di Ipibi Financial Advisory, già Intra Private Bank da parte di Veneto Banca. Nel consiglio di amministrazione di dopodomani di Veneto Banca tra i temi all’ordine del giorno nel board presieduto da Francesco Favotto ci dovrebbe infatti essere l’ufficializzazione delle due cessioni. Di sicuro quella di Ipibi, ma è probabile, anche se non certa, pure quella di Bim.
Il riassetto del gruppo avviene a pochi giorni dalla chiusura dell’aumento di capitale da 490 milioni di euro. A rilevare il controllo di Banca Intermobiliare, secondo le indiscrezioni, sarà una cordata di imprenditori capitanata dall’ex-Ad di Bim (oltre che attuale vice-presidente e azionista di minoranza), Pietro D’Aguì. Quest’ultimo avrebbe coinvolto nel progetto altri soggetti: fra i nomi che, negli scorsi mesi, erano emersi c’erano altri ex-soci storici di Bim come la famiglia Segre e Carlo De Benedetti, che avrebbero dovuto prendere parte all’operazione personalmente e con piccole quote. Al contrario della cordata non dovrebbe più far parte il gruppo finanziario francese Oddo & Cie, dato qualche mese fa come alleato di D’Aguì.
Tuttavia la cessione di Bim da parte di Veneto Banca, che dovrebbe restare in minoranza, pare ora in dirittura di arrivo. Resta da capire quale sarà la valutazione di Bim (che proprio ieri ha archiviato nel primo semestre un utile in crescita a 10 milioni, un risultato della gestione operativa a 33,3 milioni e una raccolta complessiva della clientela amministrata e gestita a 14,9 miliardi): l’azionista, fino a qualche tempo fa, si attendeva una valutazione di Bim attorno ai 500 milioni di euro, prezzo abbastanza ambizioso.
La vicenda si conclude comunque con il finale più prevedibile. Di Bim D’Aguì è stato infatti azionista di rilievo (con il 15%) in passato per diluirsi fino al 4 per cento. Non è un mistero che proprio l’ex-ad Pietro D’Aguì abbia relazioni storiche con la rete di professionisti di Bim e quindi la sua presenza è diventata cruciale per mantenere l’attuale network di private banker, con i loro portafogli e clienti senza che ci sia una fuga verso altri gruppi concorrenti. Ma c’è chi, tra gli operatori, ricorda anche come D’Aguì sia stato coinvolto nelle vicende (a cominciare dai finanziamenti all’immobiliarista Danilo Coppola) che hanno costretto nel 2010 Veneto Banca a rilevare il controllo di Bim dalla holding Cofito.
Di pari passo è proseguito in questi mesi il riassetto di Ipibi, la ex-Intra Private Bank. Nel Cda del 7 agosto sarà annunciato il management buyout che porterà il manager Antonio Marangi assieme a soggetti terzi a rilevare il 70% di Ipibi da Bim. Anche in questo caso Veneto Banca dovrebbe restare in minoranza (con circa il 15%) con una valorizzazione di Ipibi (con la rete di 110 promotori) attorno agli 80 milioni. Veneto banca è uno dei gruppi bancari italiani sottoposti dalla Bce all’asset quality review e le due dismissioni rientrano nelle operazioni programmate per migliorare il patrimonio dell’istituto
 

NoWay

It's time to play the game
Banca Marche: pronto il piano di salvataggio (MF)

MILANO (MF-DJ)--Sembra ormai pronto il piano per il maggiore salvataggio bancario italiano degli ultimi anni.

Anche se per le notizie ufficiali bisognerà probabilmente attendere il mese di settembre, si legge su MF, il paracadute è ormai aperto per Banca delle Marche, l'istituto di Jesi commissariato lo scorso anno e oggi alle prese con un delicato processo di risanamento, che dovrà necessariamente passare per un aumento di capitale, da fonti vicine al dossier stimato attorno a 800 milioni. L'individuazione del cavaliere bianco che sottoscriva larga parte della ricapitalizzazione procede a rilento.

Così nelle scorse settimane si è deciso di ripiegare su un piano B che prevederebbe la creazione di una bad bank in cui far confluire tutti gli attivi problematici (a partire dai non performing loan) e una good bank. Nella prima dovrebbero migrare crediti deteriorati per un valore stimato in 1,8 miliardi di euro che dovrebbero essere affidati in gestione al nuovo Credito Fondiario (Fonspa). Sempre in base al progetto maturato nei giorni scorsi in ambienti romani, sui crediti deteriorati dovrebbero arrivare garanzie per circa 800 milioni da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi, il consorzio partecipato dalle banche italiane, che garantisce una copertura massima fino a 100 mila euro per depositante. Sembra escluso invece un intervento in contanti del Fondo che, proprio nei giorni scorsi, aveva preoccupato alcune delle banche consorziate.

Messo a punto lo schema dell'operazione, entro settembre si tratterà di sciogliere il nodo dei nuovi soci. L'ingresso di una sola banca sembra improbabile anche perché, con gli stress test ancora in corso, anche gli istituti di elevato standing preferiscono muoversi con prudenza ed evitare investimenti onerosi.
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
Banca Marche: pronto il piano di salvataggio (MF)

MILANO (MF-DJ)--Sembra ormai pronto il piano per il maggiore salvataggio bancario italiano degli ultimi anni.

Anche se per le notizie ufficiali bisognerà probabilmente attendere il mese di settembre, si legge su MF, il paracadute è ormai aperto per Banca delle Marche, l'istituto di Jesi commissariato lo scorso anno e oggi alle prese con un delicato processo di risanamento, che dovrà necessariamente passare per un aumento di capitale, da fonti vicine al dossier stimato attorno a 800 milioni. L'individuazione del cavaliere bianco che sottoscriva larga parte della ricapitalizzazione procede a rilento.

Così nelle scorse settimane si è deciso di ripiegare su un piano B che prevederebbe la creazione di una bad bank in cui far confluire tutti gli attivi problematici (a partire dai non performing loan) e una good bank. Nella prima dovrebbero migrare crediti deteriorati per un valore stimato in 1,8 miliardi di euro che dovrebbero essere affidati in gestione al nuovo Credito Fondiario (Fonspa). Sempre in base al progetto maturato nei giorni scorsi in ambienti romani, sui crediti deteriorati dovrebbero arrivare garanzie per circa 800 milioni da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi, il consorzio partecipato dalle banche italiane, che garantisce una copertura massima fino a 100 mila euro per depositante. Sembra escluso invece un intervento in contanti del Fondo che, proprio nei giorni scorsi, aveva preoccupato alcune delle banche consorziate.

Messo a punto lo schema dell'operazione, entro settembre si tratterà di sciogliere il nodo dei nuovi soci. L'ingresso di una sola banca sembra improbabile anche perché, con gli stress test ancora in corso, anche gli istituti di elevato standing preferiscono muoversi con prudenza ed evitare investimenti onerosi.

...siamo sempre lì da mesi

non dicono un quazzo delle SUB :mumble:
 

darkog

In Hoc Signo Vince..
Altre vendite di ieri:

Banco Popolare XS0304963373 Prezzo: 99,50
Intesa XS0456541506 Prezzo: 119,87
Unicredit XS0372556299 Prezzo: 111,42
PopMi IT0004347107 Prezzo: 100
Santander XS0201169439 Prezzo: 98
Unicredit XS0527624059 Prezzo: 122
Banco Popolare XS0555834984 Prezzo: 107,85

Per il momento mi fermo qui..
biggrin.gif
 

bluto

Forumer attivo
Se passa il piano B, mi sa che di speranze non ce ne sono molte...

magari per gli azionisti visto che l'azione è già comunque prossima allo zero

io vedo grosse possibilità per gli obbligazionisti sub

da come è descritta l'operazione potrebbero benissimo non toccarli esattamente come successo con tercas

il termine bad bank può essere usato impropriamente, per ora andando a leggere la sua descrizione si capisce solo che si tratta dei crediti incagliati che verranno gestiti da fonspa e garantiti con diverse centinaia di milioni del fitd

anche unicredit e intesa hanno in mente più o meno la stessa cosa con la benedizione di visco, la strada indicata da bankitalia è quella per la gestione delle criticità
 

NoWay

It's time to play the game
magari per gli azionisti visto che l'azione è già comunque prossima allo zero

io vedo grosse possibilità per gli obbligazionisti sub

da come è descritta l'operazione potrebbero benissimo non toccarli esattamente come successo con tercas

il termine bad bank può essere usato impropriamente, per ora andando a leggere la sua descrizione si capisce solo che si tratta dei crediti incagliati che verranno gestiti da fonspa e garantiti con diverse centinaia di milioni del fitd

anche unicredit e intesa hanno in mente più o meno la stessa cosa con la benedizione di visco, la strada indicata da bankitalia è quella per la gestione delle criticità

Ma non credi che, se non toccassero i sub, si creerebbero dei problemi a livello europeo?
Mi spiego meglio... in Portogallo potrebbero dire... per salvare Bes noi abbiamo rasato tutto... perché voi no?
Ovviamente sempre nell'ottica di pensare ad una "discilina" comune a livello continentale... se invece vale il principio "ognuno per se", allora nessun dubbio...
 

Massimum

Forumer storico
magari per gli azionisti visto che l'azione è già comunque prossima allo zero

io vedo grosse possibilità per gli obbligazionisti sub

da come è descritta l'operazione potrebbero benissimo non toccarli esattamente come successo con tercas

il termine bad bank può essere usato impropriamente, per ora andando a leggere la sua descrizione si capisce solo che si tratta dei crediti incagliati che verranno gestiti da fonspa e garantiti con diverse centinaia di milioni del fitd

anche unicredit e intesa hanno in mente più o meno la stessa cosa con la benedizione di visco, la strada indicata da bankitalia è quella per la gestione delle criticità

Nel caso di UCG e Intesa, si tratta di una bad bank interna, senza capitali esterni. Qui invece parliamo di garanzie del FITD, che secondo la normativa europea è un fdndo di risoluzione. In Portogallo ad esempio i soldi li ha messi il fondo di risoluzione, non lo Stato. A meno di sorprese, il piano B dovrebbe prevedere che i sub vadano nella bad bank come nel caso BES. Poi tutto è possibile.
 
Ma non credi che, se non toccassero i sub, si creerebbero dei problemi a livello europeo?
Mi spiego meglio... in Portogallo potrebbero dire... per salvare Bes noi abbiamo rasato tutto... perché voi no?
Ovviamente sempre nell'ottica di pensare ad una "discilina" comune a livello continentale... se invece vale il principio "ognuno per se", allora nessun dubbio...

salve...
in portogallo il fondo usato e' fatto con i soldi pubblici europei... e soggetto ad approvazione troika....


il fitd e' privato delle banche consorziate....

oltretutto si parla di garanzia su cessione crediti deteriorarti ad un ente terzo... mica di scorporare i crediti dalla banca......
 

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